L'ultima invenzione di artemis fowl è caduta nelle mani sbagliate. Per recuperarla entra in azione l'improbabile squadra costituita dal giovane genio criminale artemis, l'impulsivo ufficiale elfo spinella tappo e l'ineffabile nano cleptomane bombarda sterro. «se dovessi decidere quale libro portarmi su un'isola deserta, sceglierei 'il codice eternity' di eoin colfer» – the guardian che disastro, il cubo di artemis fowl – un potente minicomputer basato sulla tecnologia fatata sottratta al popolo – è caduto nelle mani sbagliate! Quelle dello spietato megamiliardario jon spiro. Per fortuna il cubo è protetto dal codice eternity, ma non basta a scongiurare la minaccia per gli umani e per il popolo. E allora ecco entrare in azione un'improbabile squadra di recupero con tanto di nano cleptomane: bombarda sterro. Età di lettura: da 10 anni.
«qualcuno era comunista perché berlinguer era una brava persona. Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri. » «noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita» - enrico berlinguer i versi di giorgio gaber dicono da soli molto del perché l'esempio, la tensione morale e lo slancio ideale di enrico berlinguer siano stati un modello per più di una generazione. A decenni di distanza da quel tragico 7 giugno 1984, quando il segretario del pci venne colpito da un ictus durante un comizio a padova, e in un mondo così diverso da quello in cui lui ha vissuto, le sue idee risultano ancora straordinariamente attuali. Come è possibile che il segretario del partito contro cui è stata scritta la storia della prima repubblica conservi intatto il fascino che sprigionava da vivo? In questo libro sono raccolte e riorganizzate le idee del leader comunista attraverso interviste, discorsi e scritti. Dalla questione morale all'austerità, dal compromesso storico allo strappo con mosca, dai giovani alle donne, i
L'«odissea» di omero e le «storie» di erodoto: due tra le più antiche opere di viaggio della letteratura occidentale, entrambe espressione del mondo greco, eppure straordinariamente diverse l'una dall'altra. Il poema di ulisse tratteggia l'itinerario simbolico e introspettivo di un uomo alla ricerca di se stesso, ed è la grande metafora che sta alle radici della letteratura occidentale e del nostro immaginario collettivo. Le «storie», invece, anche se permeate di informazioni favolose e poco veritiere, sono i resoconti delle ricerche e delle esplorazioni che erodoto ha effettivamente compiuto lungo le rotte e le strade del mediterraneo e dell'antico oriente. In omero, il mondo selvaggio, al di là dei confini dell'egeo occidentale, popolato da maghe seduttrici, giganti cannibali e ciclopi, è modello negativo di barbarie, contrapposto ai valori della civiltà greca: a questi ulisse, tra mille peripezie, e non senza indugiare, desidera infine fare ritorno. In erodoto, l'orizzonte geografico si allarga a luoghi lontani e meravigliosi - la libia, l'iran, il caucaso - e ai popoli che li abitano. Lo storico li osserva con l'atteggiamento di un moderno antropologo, che non crede all'esistenza di valori assoluti e civiltà superiori, ma sa che
E . T . A . Hoffmann è noto come lo scrittore del meraviglioso, il genio della fantasia romantica che riversa a piene mani nelle sue storie esseri fiabeschi e demoniaci, spiriti e bambole meccaniche, che si insinuano nelle linde e comode stanze di focolari borghesi portando un dubbio che gela il sangue: che dietro l'ordinato e teutonico scenario reale si spalanchi un mondo di ombre perturbanti. Su questa dicotomia si basa la scrittura, e la vita stessa, di hoffmann, che lavorò a lungo come giurista per l'amministrazione prussiana: da un lato la squallida burocrazia senza volto né anima, fatta di puntigliosa esattezza protocollare; dall'altro la fantasmagorica immaginazione che apre alla dimensione dell'infinito attraverso l'unico mezzo in grado di riscattare il grigiore della storia, l'arte.
La raccolta del poeta slammer di italia's got talent 2019. «scriverò finché avrò voce è un titolo felice per indicare insieme le due anime che convivono — completandosi a vicenda — dentro il corpo di simone savogin: quella di autore di versi e quella di performer che quei versi li recita, dà loro voce su un palco davanti al pubblico» - saverino colombo, la lettura il poetry slam è una vera e propria gara: su un palcoscenico, i poeti recitano i loro versi e, alla fine, è il pubblico a decretare il vincitore. Di origine antichissima – già i greci organizzavano questo tipo di competizioni – ha avuto un rinnovato slancio negli ultimi anni, prima in america e adesso in tutto il mondo. In italia il fenomeno ha numeri sorprendenti; solo nel 2018, gli eventi sono stati più di 300. Simone savogin ha cominciato la sua carriera di poeta slammer nel 2005 quando ha fondato, insieme ad altri, la lips (lega italiana poetry slam). Da allora, ha collezionato una serie di successi che gli hanno permesso di vincere per 3 volte di seguito il campionato italiano di poetry slam e di piazzarsi ai primi posti nelle competizioni internazionali. Giocando con i suoni e le allitterazioni, le poesie di savogin si focalizzano sugli oggetti e sulle emozioni del quotidiano, rielaborandole e offrendone spesso una visione straniata che impone una riflessione. Ed è proprio questo cambiamento del punto di vista che rende la raccolta «scriverò finché avrò voce» – che contiene prevalentemente testi inediti – immediatamente «popolare», diretta ed efficace, apprezzabile da tutti. E la partecipazione di savogin a italia's got talent, in onda da gennaio a marzo 2019, ne sarà la conferma.
«qualcuno era comunista perché berlinguer era una brava persona. Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri. » «noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato e messo al servizio dell'uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita» - enrico berlinguer i versi di giorgio gaber dicono da soli molto del perché l'esempio, la tensione morale e lo slancio ideale di enrico berlinguer siano stati un modello per più di una generazione. A decenni di distanza da quel tragico 7 giugno 1984, quando il segretario del pci venne colpito da un ictus durante un comizio a padova, e in un mondo così diverso da quello in cui lui ha vissuto, le sue idee risultano ancora straordinariamente attuali. Come è possibile che il segretario del partito contro cui è stata scritta la storia della prima repubblica conservi intatto il fascino che sprigionava da vivo? In questo libro sono raccolte e riorganizzate le idee del leader comunista attraverso interviste, discorsi e scritti. Dalla questione morale all'austerità, dal compromesso storico allo strappo con mosca, dai giovani alle donne, i 'pensieri lunghi' di berlinguer riescono a incanalare la forza del sogno in un programma politico e sociale concreto e per nulla utopistico. In un tempo che ha progressivamente perso punti di riferimento ideali e la politica si è spesso ridotta a slogan, il pensiero di enrico berlinguer mostra ancora l'anima e il valore di un progetto di società diversa. Prefazione di eugenio scalfari.
Siamo abituati a pensare che per padroneggiare con sicurezza la matematica sia necessario nascere 'portati'. E se ti dicessimo, invece, che bastano pochi minuti di gioco al giorno per sbaragliare tutti i futuri problemi di logica che il piccolo incontrerà a scuola, nel lavoro… e nella vita? Stimolare l'intuizione matematica fin dai primi anni, permette di sviluppare al meglio l'intelligenza numerica e l'immaginazione del tuo bambino e di aiutarlo ad aumentare autostima e fiducia nelle proprie potenzialità. Questa inedita rivisitazione dei metodi di glenn doman e makoto shichida permette di sviluppare il concetto di quantità in modo divertente, visivo e intuitivo, utilizzando l'immaginazione, la memoria fotografica e la capacità di analisi e di confronto naturali del bambino. Quid+ è una linea editoriale dedicata all'età prescolare che si occupa di tradurre le più avanzate teorie pedagogiche in prodotti semplici e accattivanti. Ogni kit contiene un libro guida dedicato agli adulti. Questo fornisce a genitori ed educatori una maggior consapevolezza delle capacità di apprendimento del bambino e gli strumenti per aiutarlo a esprimere il suo potenziale, permettendogli di ottenere con spontaneità e attraverso il gioco quel 'qualcosa in più'. Età di lettura: 1-5 anni.
Con la terza avventura di annibale 'carrarmato' canessa, roberto perrone torna ad affondare le mani nelle pieghe più oscure della storia d'italia. Senza fare sconti a nessuno. «non morirà più nessun innocente. Adesso crepano solo i cattivi. Adesso facciamo sul serio. » un ex brigatista rosso ammette in punto di morte di non aver compiuto la strage per cui ha scontato decenni di galera. Non è stato lui ad aver massacrato, nel 1986, tre carabinieri nella campagna emiliana. Una confessione al contrario che significa solo una cosa: i veri assassini sono ancora in libertà. E sono potenti. Hanno depistato, intorbidito le acque, creato un labirinto di specchi in cui la verità sembra irraggiungibile. Ma l'ex colonnello dell'arma annibale canessa non si fermerà di fronte a nulla pur di fare giustizia, ed è per questo che riunisce la sua squadra: il fido maresciallo ivan repetto, piercarlo rossi detto il vampa, miliardario e aspirante uomo d'azione, l'atipico hacker matteo bernasconi. Con loro affronta un'indagine che lo porterà a esplorare i recessi più oscuri della storia italiana, un caso che affonda le radici nelle ombre della resistenza e della liberazione, e le allunga fino ad oggi, nei palazzi romani della politica. Una pista di sangue lunga settant'anni, costellata di morti innocenti e di segreti inconfessabili. Mentre il colpevole continua a tessere le sue trame, l'ex colonnello si ritroverà faccia a faccia con l'anima nera di un paese in pace, ma mai pacificato.
Predomina ancora una visione del periodo dell'umanesimo che ne esalta, da un lato, i valori estetico-artistici, e tende a ridurne, dall'altro, il pensiero a elementi retorico-filologici. Massimo cacciari ci fa capire come le cose siano piú complesse e meno schematiche, e come la stessa filologia umanistica vada in realtà inserita in un progetto culturale piú ampio nel quale l'attenzione al passato è complementare alla riflessione sul futuro, mondano e ultramondano. Dunque una filologia che è intimamente filosofia e teologia. E i nodi filosofici affrontati dagli umanisti (che in quest'ottica non iniziano con petrarca o con i padovani, ma con lo stesso dante) sono difficilmente ascrivibili a sistemi armonici o pacificanti, secondo una visione tradizionale del rinascimento. C'è un nucleo tragico del pensiero umanistico, fortemente «anti-dialettico», in cui le polarità opposte non si armonizzano né vengono sintetizzate. Massimo cacciari