Non è un caso se vediamo rosso, diventiamo verdi di paura, blu di collera o bianchi come un lenzuolo. I colori veicolano tabù e pregiudizi ai quali obbediamo senza rendercene conto, e possiedono significati nascosti che influenzano il nostro ambiente, i nostri comportamenti, il nostro linguaggio e il nostro immaginario. La loro storia, ricchissima e sorprendente, racconta l'evoluzione delle mentalità, degli usi e delle società, intrecciando arte, politica, religione, psicologia, sociologia. Con una narrazione brillante e ricca di aneddoti e curiosità, michel pastoureau guida il lettore in un affascinante ed erudito excursus alla ricerca di significati, applicazioni, implicazioni dei colori, per riuscire a districarsi nel labirinto simbolico delle tinte.
L'immagine è tutto. Anche troppo. Dopo anni, anzi decenni, passati a inseguire falsi bisogni (e vere etichette) le nuove generazioni stanno impadronendosi di una nuova consapevolezza: la vita è fatta di sostanza, non solo di apparenza. Anche perché dietro l'industria dei 'marchi' e delle 'firme', si cela una società occidentale che non esita ad applicare, nei confronti del terzo mondo, politiche di sfruttamento economico e individuale degne di un capitalismo orientato più all'ottocento che al terzo millennio. Con questo libro naomi klein raccoglie, spiega e analizza le ragioni della nuova contestazione, fornendo allo stesso tempo una denuncia dettagliata delle contraddizioni della nuova economia globale.
• perché ci muoviamo• perché si muovono loro• perché arrivano in questo modo• perché proprio qui? E per fare cosa? • perché la diversità ci fa paura. E ci attraeuna cosa da fare (da cui discendono tutte le altre)
• perché ci muoviamo• perché si muovono loro• perché arrivano in questo modo• perché proprio qui? E per fare cosa? • perché la diversità ci fa paura. E ci attraeuna cosa da fare (da cui discendono tutte le altre)
Nell'ultimo secolo di storia, dal fascismo a oggi, l'italia ha vissuto prima il ventennio di mussolini e poi il quasi-ventennio berlusconiano, scegliendo di farsi governare da uomini con una evidente, e dichiarata, vocazione autoritaria. Perché? Una risposta possibile è che siamo un popolo incline all'arbitrio, ma nemico della libertà: come mostra corrado augias in questa indagine colta e curiosa su una pericolosa debolezza del nostro carattere nazionale, con la libertà vera, faticosa, fatta di coscienza e impegno sembriamo trovarci a disagio, pronti a spogliarcene in favore di un qualunque uomo della provvidenza. E mentre il degrado della vita politica assume toni sempre più drammatici, augias lancia un appello a ritrovare lealtà, orgoglio nazionale e consapevolezza di un destino comune. Perché la libertà, intesa come il rispetto e la cura dei diritti di tutti, non è un'utopia da sognare ma un traguardo verso cui tendere.
Mai nella storia della chiesa si è avuta una così spaventosa concentrazione di profezie che prospettano un tempo catastrofico per la cristianità e per il mondo. E sono profezie cattoliche, cioè legate a santi, pontefici e mistici o messaggi di apparizioni mariane riconosciute dalla chiesa. Dal segreto di fatima, per il quale benedetto xvi ha evocato il 2017 come anno cruciale, alle profezie di don bosco, da quelle della beata anna katharina emmerich alle apparizioni di kibeho, fino alle apparizioni in rue du bac e lourdes ricondotte dal cardinale ivan dias a una lunga catena di fatti soprannaturali che ci allertano sull'imminenza di un tempo apocalittico. Antonio socci nella sua lettera aperta a papa francesco richiama l'attenzione di tutti sui segni del presente, ma soprattutto sul rischio dell'apostasia, sulla situazione di smarrimento e confusione che si è creata nella chiesa con il pontificato di papa bergoglio, di cui esamina gli atti e le parole più controverse. 'quelli che viviamo' scrive socci 'sono tempi dolorosi, ma anche gloriosi, in cui siamo chiamati a testimoniare cristo. E forse, come per ninive, ascoltare i profeti e convertirsi potrebbe ancora salvare la città dalla sua rovina. ' lucido, rigoroso, appassionato, questo appello a papa francesco è un'invocazione rivolta al cuore di ognuno di noi, per ricordarci che non è più possibile ignorare gli avvertimenti ricevuti finora.
Come fa superman, con un solo balzo, ad arrivare sul tetto di un edificio di trenta piani? Cosa dice, dell'eroe dei fumetti, questo salto di 200 metri? Quasi tutto. Basta applicare le leggi di newton: per sfidare la gravità, saltando cosi in alto, superman, se pesa 100 chili, deve avere una velocità iniziale di oltre 200 chilometri l'ora e, dunque, applicare al salto una forza di oltre 25 tonnellate al secondo. Impossibile per un terrestre, ma non per chi è nato su krypton, che ha una gravità maggiore. Kakalios spazia dalla meccanica quantistica, alla termodinamica, alla relatività, alla fisica dei solidi. Altrimenti come spiegare in che modo l'uomo invisibile riesce a passare attraverso i muri?
Secondo una leggenda africana, le donne persero coda e pelliccia quando il dio della creazione insegnò loro a fare la birra. Fu così che ebbe origine l'umanità. Da allora, incontriamo l'alcol ovunque, dai primi insediamenti neolitici fino alle astronavi che sfidano l'ignoto spazio profondo, e insieme al bere troviamo la sua compagna più sfrenata, allegra e sovversiva: l'ubriachezza. L'ubriachezza è universale e sempre diversa, esiste in ogni tempo e in ogni luogo. Può assumere la forma di una celebrazione o di un rituale, fornire il pretesto per una guerra, aiutare a prendere decisioni o siglare contratti; è istigatrice di violenza e incitamento alla pace, dovere dei re e sollievo dei contadini. Gli esseri umani bevono per sancire la fine di una giornata di lavoro, bevono per evasione, per onorare un antenato, per motivi religiosi o fini sessuali. Il mondo, nella solitudine della sobrietà, non è mai stato sufficiente.
Il 27 dicembre 1831 il brigantino beagle salpò dall'inghilterra con un passeggero d'eccezione, il giovane charles darwin, per un giro del mondo che durò cinque anni. Al suo ritorno le risultanze di quel viaggio spinsero il giovane naturalista a elaborare l'ardita teoria che le specie vegetali e animali non sono state create indipendentemente, ma sì sono evolute nel tempo grazie a una selezione naturale del più adatto nella lotta per la vita. Questa teoria minava alla radice la pretesa dell'uomo di essere stato creato 'a immagine e somiglianza di dio', e faceva invece supporre una sua discendenza da qualche progenitore comune delle grandi scimmie. Non può dunque sorprendere che il darwinismo abbia scosso i fondamenti stessi delle religioni bibliche, e generato polemiche e resistenze che dividono ancor oggi l'opinione pubblica dei non addetti ai lavori. In questo agile volume odifreddi ripercorre le tappe salienti del pensiero di darwin, le sue ripercussioni nella cultura moderna e le reazioni che ha scatenato di là e di qua del tevere.
Gli scritti di questo libro sono apparsi tra inizio 2000 e fine 2005, negli anni dell'11 settembre, delle guerre in afghanistan e in iraq, dell'instaurazione in italia di un regime di populismo mediatico. Leggendoli ci si accorge che sin dalla fine dello scorso millennio si sono verificati drammatici passi all'indietro. È risorto il fantasma del pericolo giallo, è stata riaperta la polemica antidarwiniana del xix secolo, abbiamo di nuovo l'antisemitismo, si è riaperto il contenzioso tra chiesa e stato. Sembra quasi che la storia, affannata per i balzi fatti nei due millenni precedenti, si riavvoltoli su se stessa, marciando velocemente a passo di gambero. Questo libro propone di arrestare almeno un poco questo moto retrogrado.