Un intreccio di storie che ci parla di diritti negati e crimini d'odio, di omotransfobia e revenge porn, di nuove forme di genitorialità e leggi ancora tutte da scrivere. Per raggiungere un diritto extralarge così «comodo e confortevole» da non escludere nessuno. I diritti civili e sociali nel nostro paese sono costantemente sotto attacco, mentre le leggi che cercano di includere e integrare vengono messe in discussione, procrastinate. Intanto, quasi ogni giorno le cronache raccontano di violenze e aggressioni nei confronti di chi incarna una diversità. Ma dietro ogni ingiustizia si celano sempre un volto e una storia. Cathy la torre dà voce a queste storie, sottraendole al silenzio e all'indifferenza. E ci racconta di michele, nato michela, e del suo dolore di sentirsi lacerato perché si sente un uomo. Oppure di luca, omosessuale e cattolico, padre meraviglioso di una splendida bambina con la sindrome di down. Ma anche di ada e della sua battaglia per diventare magistrato benché non vedente. E di alice, vittima di uno «stupro virtuale» a causa di alcune sue immagini finite su telegram. O ancora di suor mariachiara, che si batte per vedere riconosciuta l'«autorevolezza» delle donne di chiesa e intanto tiene sempre aperta la porta per chi ha bisogno del suo aiuto. «accompagnare le persone lungo un percorso di giustizia vuol dire anche questo: fare casino. Trasgredire regole ingiuste, e rendere accessibili i diritti a un numero sempre più grande di persone. » nata e cresciuta in sicilia, cathy ha vissuto da sempre sul proprio corpo una battaglia tra generi e stereotipi. Un percorso complesso il suo, che ci racconta in questo libro insieme alle battaglie che le hanno valso, nel 2019, la nomina di migliore avvocata pro bono d'europa. Ne risulta un intreccio di storie che ci parla di diritti negati e crimini d'odio, di omotransfobia e revenge porn, di nuove forme di genitorialità e leggi ancora tutte da scrivere. Per raggiungere un diritto extralarge così «comodo e confortevole» da non escludere nessuno.
Presentato da primo levi, il documento che per la prima volta ha illuminato dall'interno la mentalità e la psicologia dei nazisti, e la storia e il funzionamento delle officine della morte. Rudolf hoss, ufficiale delle ss, fu per due anni il comandante del più grande campo di sterminio nazista, quello di auschwitz, in cui vennero uccisi più di due milioni di ebrei. Processato da un tibunale polacco alla fine della guerra, venne condannato a morte. In carcere, in attesa dell'esecuzione, scrisse questa autobiografia. Si tratta di un documento impressionante che ci consente di cogliere dal vivo l'insanabile contraddizione tra l'enormità dei delitti e le giustificazioni addotte.
Il tragico percorso della vita di maria stuarda ha origini e radici nella sua ascesa incredibilmente rapida alla condizione della massima potenza terrena: a sei giorni regina di scozia, a sei anni fidanzata di uno dei più potenti principi d'europa, a diciassette anni regina di francia. Un'ascesa ottenuta senza fatica né merito, come in un sogno, senza il tempo di esserne interiormente consapevole. Ma subito il sogno svanisce e interviene la delusione, la realtà di una condizione che le impedisce di essere semplicemente sé stessa, ma solo e sempre parte e oggetto di un gioco d'interessi. Al ritorno in scozia è subito esposta alla bufera di una rabbiosa lotta religiosa che sconquassa la sua terra e s'insinua fin nella sua famiglia, coinvolgendo lo sfortunato paese nel sanguinoso gioco delle potenze mondiali; nasce di qui il conflitto personale tra l'astuta elisabetta e l'impulsiva maria, tra inghilterra e scozia, dietro al quale s'innalza l'ombra dei grandi contrasti del tempo tra riforma e controriforma, tra l'epoca moderna alle porte e il mondo medioevale che muore. In questa lotta senza tregua, stefan zweig ci conduce a scoprire la dimensione umana delle due protagoniste, donne di statura eccezionale che si fronteggiano con armi subdole e sleali, fino al momento aspro e tagliente della tragedia finale.
Si può scampare alle persecuzioni dei due grandi regimi totalitari del novecento e poi scrivere un libro di memorie come questo: sobrio, indomito, luminoso. Heda bloch è fuggita dalla marcia della morte verso bergen-belsen, ma praga la riaccoglie con ostilità: troppo forte, per i suoi amici, è il terrore delle rappresaglie naziste. Dopo la liberazione e la «rinascita comunista», nel 1952 il marito, rudolf margolius, alto funzionario governativo – un «mercenario al servizio degli imperialisti» –, verrà condannato all'impiccagione nel clima plumbeo e maligno del processo contro il segretario generale slánský. Inizia il periodo del «silenzio attonito, terrorizzato»; solo le seconde nozze con pavel kovály salveranno heda e il figlio ivan da una lunga, tragica vita da reietti. E quando sta per giungere il lieto fine, quando dopo la primavera di dubček tutta la popolazione di «una città che non riusciva a dormire per la gioia» si riversa festosa in strada, ecco l'estremo orrore: l'arrivo dei carri armati sovietici.
'mia madre deponeva sul tavolo ogni mattina una grìssia del 'pane di ieri', un fiasco di vino, un orciolo di olio e una saliera, tutto ricoperto da un tovagliolo da lei ricamato con la scritta: 'l'olio, il pane, il vino e il sale siano lezione e consolazione''. 'il pane di ieri è buono domani', dice per int il proverbio. Con la bussola di queste parole enzo bianchi racconta storie e rievoca volti della propria esistenza: il natale di tanti anni fa e la tavola imbandita per gli amici, il suono delle campane nella veglia dell'alba e il ca del gallo nel silenzio della campagna, i giorni della vendemmia e la cura dell trova il momento della solitudine e quello della veglia, accoglie la vecchiaia come una stagione che arriva alla vita. Ogni racconto è la tappa di un cammino sapienziale che parla dell'amicizia, della diversità, del vivere insieme, dei giorni che passano e della gioia. Della vita di ogni uomo in ogni tempo e terr del mondo.
Il volume presenta la storia di un gruppo di alpinisti con a capo ettore castiglioni, figura chiave dell'alpinismo tra le due guerre, che mette a repentaglio la vita ogni giorno per accompagnare in svizzera ebrei e perseguitati politici. Ma qualcosa va storto e castiglioni viene catturato e imprigionato al di là del confine. Senza pantaloni, senza scarponi, con i ramponi legati ai piedi nudi, fugge nella notte. Lo troveranno alcuni mesi dopo, a un passo dalla salvezza, congelato. Perché un grande alpinista come lui è andato incontro a morte certa? A questo interrogativo cerca di rispondere marco ferrari in questo libro che ci presenta il protagonista nella tragica complessità di uomo del nostro tempo.
Per la prima volta, oscar pistorius racconta la sua storia straordinaria di ragazzo normale: gli scatenati giochi d'infanzia, il primo amore, le varie esperienze sportive con il tennis, la pallanuoto, il rugby e infine l'atletica leggera, in cui ha ottenuto risultati che mai nessun amputato aveva raggiunto. E poi le difficoltà - sempre superate grazie al sostegno di una famiglia che gli ha insegnato il coraggio, l'orgoglio e l'ironia -, i momenti bui, la dura battaglia per conquistare il diritto a poter partecipare alle olimpiadi, e in assoluto a non essere considerato un atleta disabile, ma semplicemente un atleta. E un uomo. Perché, come dice lui, 'tutti abbiamo una disabilità. Magari un problema mentale o fisico. Ma possediamo anche milioni di altre abilità, di talenti che ci possono permettere di superare i nostri limiti e le difficoltà'. Questo è il suo sogno. Il sogno che ciascuno di noi dovrebbe avere.
Gipi ci racconta la sua vita: tra viaggi reali e psichedelici, problemi di salute e medici feticisti, uno dei più grandi autori di fumetti di sempre si svela come non aveva mai fatto prima, alternando il bianco e nero al colore, la quotidianità alla fantasia. Una narrazione tesa ed emozionante, in bilico tra dramma e comicità: 'la mia vita disegnata male' è un'altra prova della maturità di un grande artista.
'non spegnere la luce' è il racconto autentico e viscerale delle sofferenze fisiche e interiori di una malata psichiatrica, che ha avuto la forza di narrarci la sua storia vera, senza mai edulcorare i molti orrori della sua grave patologia: dai molteplici ricoveri ospedalieri, alle comunità, all'alcolismo, dall'autolesionismo alla dipendenza da farmaci, dagli attacchi di panico alle allucinazioni visive e olfattive. Ma il vero valore dell'opera va oltre quello della sofferta testimonianza, che trascende se stessa e si trasforma in un messaggio di redenzione e speranza, dimostrando al lettore (sia egli un medico, un malato o una persona, come si suol dire, normale) come si convive con questa terribile patologia e la si accetta, anche se il cammino è tremendamente faticoso. Lottando strenuamente, con tanto coraggio e sostenuti, come l'autrice, da una grandissima volontà, è possibile sconfiggere le tenebre e riaffacciarsi, a poco a poco, alla luce del mondo. E trovare, perché no, anche l'amore.
Quella di fakhra è una storia estrema e tragicamente diffusa. Quando è arrivata in italia dal pakistan per farsi curare, aveva la faccia deturpata e il collo talmente rattrappito dalle cicatrizzazioni da non consentirle più di alzare la testa. Suo marito aveva deciso di sfogare la propria gelosia e la propria rabbia sfigurandola con dell'acido. Questo libro è la storia della vita, del dramma e della rinascita di una donna. L'infanzia difficile, il lavoro ammirato e biasimato di ballerina, gli innamoramenti, le delusioni, il matrimonio con il figlio di un importante uomo politico. Fino alla violenza dell'acido, le lunghe degenze, la lenta ricostruzione esteriore e interiore, il ritorno a una vita normale.