Una virtuosa del fortepiano, la protagonista di jenomy, che intreccia la sua storia, la sua vita, la sua musica, con quelle del divino mozart, che tutti conoscono come un grande musicista. Ma se wolfgang amadeus mozart avesse amato, come amava la sua musica, una donna, tanto da dedicarle una delle sue opere più belle, forse sarebbe stato ricordato anche come uomo. Un uomo, non solo un grande, che ha speso la sua vita sulla tastiera, lasciando in jenomy tanti ricordi, troppi rimpianti, morendo giovane. Jenomy fa vivere al lettore il lato umano di un fantastico personaggio, tenendolo sospeso sul filo dell'attesa e della curiosità fino all'ultima parola.
Joachim soares da cunha, timido sposo e padre affettuoso, mai visto in un bordello o in una bettola, decide un bel giorno di lasciare i moralismi pettegoli e gli interessi meschini della sua famiglia e di diventare un vagabondo. Si trasforma allora in quincas l'acquaiolo, il più grande bevitore di salvador de bahia, il filosofo straccione della vita del mercato, il principe delle balere, il patriarca del meretricio. Quincas diventa così il simbolo della libertà ritrovata - quella libertà spesso raccontata da amado simbolo di quel desiderio anarchico e libertario di vivere fino in fondo e nel modo migliore la vita che si ha da vivere.
'mondo piccolo' è una scelta dei racconti pubblicati, sotto lo stesso titolo, sul settimanale 'candido' e nell'ampia nota che precede la raccolta il lettore troverà tutto quanto può servire per ambientare e, in un certo senso, giustificare i racconti stessi.
Milano, 1977: nel campo di battaglia creato dall'odio politico, nel pieno della contestazione di sinistra, enrico detto il tunisi, siciliano emigrato e fascista fino al midollo, con un padre torturato dai fantasmi degli orrori visti durante la guerra, incontra monica, vicina all'area dell'autonomia dura e pura. Tra rugby, politica, botte, morti, feriti e pistolettate in piazza, agli albori dello spontaneismo armato di estrema destra e mentre monta l'onda del terrorismo rosso, sarà amore vero quanto tormentato. L'incontro tra i giovani degli anni di piombo e gli uomini che combatterono la seconda guerra mondiale è invece il confronto tra due generazioni mandate al massacro e bruciate in nome di ideali di cui conoscevano ben poco.
'gustin era un uomo senza fede ma, a quarant'anni, venne folgorato sulla via di erto. Gli uomini non hanno pace, non riescono a stare tranquilli. Cosa li tormenta? Molti scalano la carriera, altri le montagne per vie pericolose. A volte, in questa pratica, succedono incidenti che portano alla morte, altre volte accadono episodi ridicoli, spassosi. Qualcuno sentenzia che la natura gioca brutti scherzi, invece la natura non reagisce, non si vendica. Se ne sta lì, impassibile. '
Negli ultimi anni l'italia è stata colpita dalle storie di hina e sanaa, uccise dai familiari per 'non essere buone musulmane'. Partendo da un'informazione avuta dall'autore, 'italian sharia' racconta un'altra drammatica verità: da tempo, le ragazze vengono ricondotte con l'inganno nei loro paesi d'origine per subire la stessa condanna sotto silenzio. La coscienza di un italiano, la scoperta di una situazione sconcertante, una vita da salvare: costruito come un romanzo, il libro è scrupolosamente documentato.
Le radici della storia di anna affondano nei riti antichi, quelli che le donne si tramandano per generazioni, quelli della natura che fa il suo corso, anche nei rapporti umani. E c'è sempre un destino segnato da combattere o assecondare per far sì che il rito sia propiziatorio. Quando però al destino si sommano gli eventi di una guerra, allora la storia spariglia. Anna lojacono è una ragazza caparbia, ribelle, che mal si adatta alle convenzioni di una famiglia del sud, tanto meno con l'imposizione di un fidanzamento con uno sconosciuto. Angelico buonomo, più per fortuna che per merito, riesce a compiere il miracolo e a sposare la donna che ama. La guerra, la prigionia, la distanza saranno alcuni degli ostacoli che si frapporranno alla riunificazione dei due giovani, dopo dieci anni. Anna dovrà districare fitte trame e custodire importanti segreti, rivelazioni che rischieranno di distruggere il fragile equilibrio che, nonostante tutto, bisogna mantenere, specie durante una guerra mondiale. Dal '37 al '47, sullo sfondo dell'italia fascista e della guerra nelle colonie, un viaggio che sorvola africa, india e australia, e una storia d'amore e di guerra con un finale per nulla scontato.
Così andò la vita di giovan battista caviciòli, marinaio spezzino che il destino trasformò in uno dei più temuti pirati del tirreno. Comandante del veloce lanpo, corsaro di napoleone e infine pirata in proprio sulle coste dell'alto tirreno con il nome di bacicio do tin. Dalla spezia a trafalgar, dalle coste africane alla palmaria, dall'atlantico alla costa azzurra corre veloce la vita del bacicio tra navi e guerre, furti e amori, ricchezze e miserie. E corre sulle sue tracce uno strampalato biografo dei nostri giorni che, con cocciuta determinazione, cerca di scoprire dove si nasconde il tesoro del bacicio.
Questa opera segreta, che la narrazione al tempo stesso occulta e svela, si dichiara apertamente in alcuni scritti insieme di meditazione e di memoria, solo in parte editi e qui per la prima volta raccolti in volume. Queste prose convergono verso il punto da cui per la ortese tutti gli altri dipendono: 'restituire al reale, nostro paese compreso, il significato di appartenenza a un'altra realtà, più vasta e inconoscibile, con la quale sembrerebbe necessario, per rinnovarsi, confrontarsi ogni tanto'.