Il volume consta di due 'pezzi' diversi: un monologo teatrale e un racconto. Il primo è intitolato 'monologo sulla paternità' ed è una sorta di divertito montaggio di frasi scucite dai quattro romanzi che hanno reso celebre la famiglia malaussène. Il secondo 'ultime notizie dalla famiglia', è invece una piccola avventura vissuta tra le mura di casa malaussène.
Una notte la giovane melanie attraversa il giardino di casa indossando l'abito nuziale sottratto dall'armadio della madre. Il giorno dopo il suo mondo non è più lo stesso: costretta ad abbandonare la confortevole dimora della propria infanzia, melanie si reca a londra con i fratelli, a vivere presso parenti che non ha mai conosciuto. Da questo momento abiterà in un negozio di giocattoli, colmo di meraviglie e oggetti bizzarri, un teatro magico in cui si muovono strani personaggi: la zia margaret, bella e silente; francie, un violinista dotato e timido; finn, imprevedibile e risoluto, che osa baciare melanie ai giardini pubblici. Poi, come orco nella sua tana, il minaccioso zio philip, che ama solo i manichini di legno che crea nel suo laboratorio.
Tarquin winot è un inglese molto snob, un esteta innamorato di se stesso e della buona cucina francese, ed è proprio questa passione che lo porta a collegare ogni evento della sua vita al più terreno e sublime dei piaceri umani: il cibo. Tra un menù e l'altro ci prende per mano e ci conduce nel suo 'viaggio dei sensi' da un albergo della brumosa portsmouth a una casetta della solare provenza. Un viaggio durante il quale impareremo a condividerne l'incomparabile attenzione per quanti ha incontrato nel corso della sua vita e per gli ambienti che ha amato. Ma chi è veramente tarquin winot? Un brillante erudito? Un innocuo gaudente o un maniaco omicida?
L'anno è il 1199, e ai confini dell'inghilterra e del galles il giovane artù di caldicot aspetta impazientemente di crescere e di diventare un cavaliere. Un giorno merlino gli regala una pietra di ossidiana e guardando in essa, artù inizia a vedere le vicende del suo omonimo, il re artù. 'la pietra di ossidiana' è una carrellata sul passato, ricca di personaggi. I loro drammi individuali riproducono perfettamente l'immagine della vita del maniero medievale, ma si intrecciano con la leggenda di re artù in una narrazione che raggiunge il culmine di mistero e di emozione nelle vite, che si intrecciano, dei due artù.
A maardam, la cittadina della svezia dove vive il commissario van veeteren avviene uno strano omicidio: un tranquillo e stimato imprenditore viene ucciso sulla soglia di casa. L'esame del cadavere rivela che, oltre ai colpi mortali, l'assassino ha infierito sulla vittima sparandogli all'inguine. Il commissario van veeteren non fa in tempo ad avviare le indagini che un secondo omicidio viene compiuto con le stesse, identiche modalità. Inoltre, le prime investigazioni fanno emergere che entrambi, pochi giorni prima della morte, avevano ricevuto strane telefonate.
James crumley offre al lettore una storia ad 'alta gradazione alcolica' in cui i personaggi si dividono in cattivi e. Cattivi. Milo milodragovitch è andato ad abitare in texas, ha comprato un bar e ha ripreso la licenza di investigatore privato. Mentre la storia d'amore con betty langue, milo accetta di occuparsi di casi di ordinaria amministrazione ma entra in collisione con un nero gigantesco che ha appena fatto fuori un barista, noto spacciatore.
A metà degli anni trenta, uno scandalo travolse l'immenso impero commerciale dei due fratelli ferchaux, arrivati in africa alla fine dell'ottocento come passeggeri clandestini. Simenon prende spunto da questa vicenda di cronaca per realizzare il suo romanzo. Con quali mezzi era stata accumulata la fortuna dei ferchaux? Quali complicità avevano avuto i fratelli nelle autorità coloniali? Che fine aveva fatto il primogenito, il vecchio dieudonné? E' qui che ha inizio il libro ed è qui che simenon fa entrare in scena un personaggio decisivo: il giovane michel maudet.
Il libro è un'autobiografia scanzonata e irriverente dei primissimi anni di vita della scrittrice. La scoperta del gusto, del peccato, della potenza e della fascinazione della parola impegnano il tubo-amélie, apparentemente inerte. In una compulsione di pensieri e metafore l'autrice consegna al dubbio di tutti i tempi, del nostro tempo, una sola formula corrosiva che condensa irrequietezza e catarsi:
Quella di busi in 'cazzi e canguri' è parodia di un'epoca e dei suoi statuti letterari. Parodia della crudeltà di un vivere sociale improntato sulla ricerca e sull'abuso del potere, del guasto dei rapporti umani, dell'ipocrisia della civiltà che non ha orrore di se stessa.
Una coppia di giovani avvocati tedeschi di successo decide di passare il natale in inghilterra, in una isolata casa di campagna. Il loro matrimonio è in crisi e barbara spera che qualche giorno passato in solitudine con ralph possa servire a risolvere la crisi. La sera stessa dell'arrivo una violenta tempesta di neve li blocca in casa. Barbara si imbatte casualmente nel diario di frances gray, la vecchia proprietaria della casa. La lettura del manoscritto affascina la giovane che scopre una donna straordinaria, in grado di sfidare le convenzioni.