Grossman invita il lettore ad affrontare uno dei sentimenti più potenti: la gelosia. E lo fa in due lunghi racconti in cui un personaggio narra ad un altro (ma sarebbe meglio dire a se stesso) una storia di tradimento della quale è o si sente vittima. Nel primo è shaul a confessare con quanta passione lui stesso vive la relazione che sua moglie intrattiene con un altro uomo. Nel secondo a parlare è rotem, tornata al capezzale della madre morente per leggerle un racconto in cui, dopo anni di distacco, ha cercato di ricostruire l'intensa relazione nata, quando lei era ancora adolescente, fra la madre ed un ragazzo che le era stato affidato affinché lo aiutasse a «diventare uomo».
Vi sono situazioni in cui per un istante non riconosciamo chi ci sta accanto, istanti in cui l'identità dell'altro si cancella mentre, di riflesso, dubitiamo della nostra. Kundera trasforma una percezione così segreta e sconcertante in materia romanzesca.
La piccola carmen vive un'infanzia felice con romeo padre premuroso e facoltoso commerciante - la matrigna flora, i suoi fratellini e le tante domestiche che animano la casa. Ma è affetta da un male innominabile e un intervento chirurgico le sconvolge la vita. Sarà la brusca fine dell'infanzia e delle fantasie di bambina, il saccheggio di un giardino popolato di amici immaginari. Il mondo vero attende carmen: la vita prepara nuovi ostacoli. Annichilita da un lutto terribile, la famiglia andrà alla deriva. La salvezza potrebbe avere il nome della zia olga, donna votata alla libertà, capace di parlare tanto ai bambini quanto ai folli, che prende con sé la bambina, portandola su una piccola isola spazzata da un vento dispettoso. Qui la bambina cresce e si fa donna, però il passato riemerge e domanda delle scelte. Così molto altro dovrà accadere nella vita di carmen, dentro una fiaba tragica e carica di magia linguistica, una storia emozionante che gioca con le vie misteriose che sempre compie il destino.
La prima parte del volume è dedicata alle vicende di un ramo della famiglla di alice munro, i laidlaw, a partire dai primi anni del settecento. I suoi antenati vivevano nella ettrick valley, nelle lowlands scozzesi, immersi in un'atmosfera che scolora nella leggenda folklorica, tra prove d'ardimento e incontri con fantasmi e folletti. Fino a quando la famiglia si imbarca verso il sospirato nuovo mondo. Il microcosmo della nave diventa per ognuno il segno di un irreversibile mutamento. Quando una delle protagoniste, rimasta vedova, affronta insieme ai suoi cinque bambini il viaggio su un carro trainato dai buoi per trasferirsi dall'illinois in ontario, il figlio maggiore inscena il rapimento del più piccolo per far fare dietro front alla famiglia, ma il piano viene sventato. Nel racconto seguente compare il padre dell'autrice: agricoltore, cacciatore, allevatore di volpi e guardiano notturno in una fonderia. In seguito compare alice scolara; è la volta poi di una precoce esperienza sentimentale sotto i rami di un melo in fiore e di quella come donna di servizio presso una lussuosa villa. Nel racconto 'a casa', la scrittrice ormai affermata torna a trovare il padre da poco risposatosi; altrove un'alice sessantenne vaga nei cimiteri di campagna insieme al secondo marito, è in attesa di una biopsia per un sospetto tumore al seno, per fortuna un falso allarme. L'epilogo chiude il cerchio con una visita in iiiinois alla ricerca della tomba del bis-bisnonno william lainlaw.
Esiste forse per tutti un posto delle fragole, un luogo dove rimane intatto l'incanto dell'infanzia, l'io che eravamo, con la semplicità, l'autenticità e le speranze di quando la vita era davanti, un luogo, che forse c'è ancora dentro o fuori di noi, dove qualcuno può metterci davanti uno specchio e farci vedere quello che siamo diventati. Sono le fragole selvatiche colte nel giardino della casa d'infanzia di isak borg, vecchio professore egoista e misantropo, in viaggio a lund per la celebrazione del suo giubileo all'università, coronamento della carriera di medico e ricercatore. Da lì i ricordi prendono a intrecciarsi alla realtà, trasformando il viaggio verso lund in una sorta di pellegrinaggio.
Fred, nickel e annette sono ancora giovanissimi e sognano un sogno comune che ha un nome preciso: canada. Ma per passare dalla asfittica dieburg alla favolosa vancouver le peripezie necessarie non sono poche. Per la verità, al povero fred, detto magic, quest'avventura costa parecchio perché quando assieme a degli amici deruba una banca di berlino, tocca a lui andarsene in carcere. Durante i quattro anni di prigionia, nella ex capitale della germania succede di tutto, ma soprattutto crolla il muro. All'uscita c'è un mondo diverso ad attenderlo. Un romanzo sulla germania di oggi e sulla nuova generazione dei giovani e dei giovanissimi.
L'austriaco roithamer, docente a cambridge, in anni di febbrili progetti, costruisce per la sorella, l'unica persona da lui amata, un'abitazione a forma di cono in mezzo a un bosco. La risposta al regalo è la morte, il cono (rifugio, mausoleo, simbolo fallico, centro geometrico perfetto dell'esistenza e del pensiero) è destinato a scomparire risucchiato da una lussureggiante natura, eterna nemica. Tipica figura maniacale di bernhard, roithamer corregge all'infinito il suo progetto, lo corregge fino all'estrema autocorrezione: il suicidio. 'correzione' si dibatte tra amore e disprezzo, umanità e degrado, ipocrisia e violenza, malattia e morte in un crescendo che porta la follia alle soglie estreme di un'assoluta lucidità.
Il brenta da una parte, il piovego dall'altra. Due corsi d'acqua stringono a tenaglia una terra piatta, umida e tignosa dove l'afa d'estate è mortifera. Tra queste campagne c'è san vito oltrebrenta. Una chiesa, tre condomini e qualche villetta su una strada lunga e dritta che spacca in due l'intero paese. Con un bar da una parte e uno dall'altra. In mezzo, cinesi, zingari, una banda scalcinata di delinquenti locali, una statua di sant'antonio e un carabiniere che crede di sapere il fatto suo. Un romanzo che gioca con i dialetti, i colori, il sangue e le corrotte geometrie umane e sociali di una terra epica.
Michael adams vive con tre scapoli in un appartamento dove passa le giornate dormendo, giocando al computer e, ogni tanto, lavorando un po'. Poi, quando ne ha voglia, torna a casa, dalla moglie ignara e dai figli, che vivono dall'altra parte di londra. Pensa di poter condurre per sempre questa doppia vita, ma un giorno il suo inganno viene inevitabilmente smascherato.
L'autore in quest'opera ripercorre alcuni momenti, episodi e situazioni della sua vita, descrivendoli, e soffermandosi a commentarli con gli occhi di un adulto. Scuola, amicizie, vizi, donne e passioni. Una ricerca di se stesso che passa attraverso una totale immersione nei vissuti di bambino, di adolescente e di adulto, riflettendo e chiedendosi come e quanto avranno influito, questi vissuti stessi, sull'uomo di adesso. Una sottile e impercettibile analisi, ma anche un piacevole 'amarcord'. Senza rimpianti.