Rovesciando la situazione di dracula, vampiro nel mondo degli uomini, matheson immagina un uomo solo in un mondo di creature mostruose, dando vita a uno degli scenari più fortunati della letteratura e del cinema novecentesco. Robert neville è probabilmente l'ultimo uomo vivente sul pianeta. Eppure non è solo. Un morbo incurabile ha trasformato uomini, donne e bambini in vampiri assetati di sangue. Di giorno robert attraversa le rovine della civiltà, seguendo le tracce dei mostri come un cacciatore sulle orme della preda, li studia, sperimenta nuovi modi per sterminarli. Di notte si barrica in casa, assediato dalle creature delle tenebre, e implora che sorga presto il sole. Rovesciando la situazione di dracula, vampiro nel mondo degli uomini, matheson immagina un uomo solo in un mondo di creature mostruose, dando vita a uno degli scenari più fortunati della letteratura e del cinema novecentesco. Quello che – con la sua scrittura ossessivamente cristallina, asciutta, ipnotica – matheson dipinge è un mondo apocalittico, straniato, nel quale ogni valore e ogni certezza vengono stravolti. Chi sono i buoni e chi i cattivi? Ci sono davvero dei buoni e dei cattivi? O ci sono solo eventi e creature che sfuggono alla comprensione razionale e alla catalogazione scientifica? L'orrore, suggerisce matheson, ci abita accanto.
All'inizio degli anni settanta dominique lapierre e larry collins attraversano il continente indiano per raccogliere interviste con testimoni, registrare vicende strabilianti, comporre la trama di un potente racconto corale: quello del popolo indiano in cammino verso la propria indipendenza. Dalla nomina di lord mountbatten a viceré delle indie, il 1° gennaio 1947, all'assassinio di gandhi, il 30 gennaio 1948, 'stanotte la libertà' ripercorre i tredici mesi che cambiarono per sempre il volto dell'impero britannico e il destino di quattrocento milioni di indiani. Un viaggio serrato e appassionante tra i segreti di una terra incantevole, le miserie e gli splendori del suo popolo, il coraggio e la fede degli uomini che aprirono la via alla libertà. Su tutti, s'irradia la figura del mahatma gandhi, la grande anima, il profeta dal fascino tuttora inesauribile. Quel viaggio segnerà la vita di dominique lapierre, che da allora, preso d'amore per la sua india, vi ritornerà per infiniti viaggi, memorabili incontri, nobili slanci umanitari.
Eckhart tolle rappresenta la sintesi perfetta fra millenni di saggezza e il sentire contemporaneo, condensando chiaramente nelle sue pagine gli insegnamenti dei grandi della storia del pensiero, da buddha a gesù, ma anche shakespeare e i rolling stones. Il suo messaggio è semplice e rivoluzionario: basta spegnere il rumore di fondo che affolla di pensieri la nostra mente per abbracciare il presente liberi dell'ingombro del nostro ego. E proprio il modello egocentrico di pensiero, l'eccessiva importanza data al nostro io, uno dei maggiori nemici. Da lì deriva quel senso costante di insufficienza, di mancanza che deve essere in qualche modo colmata. Se invece si vive nel momento, ci si accorge che le cose positive iniziano ad accadere da sole, e se tutti lasciano da parte il proprio ego e si risvegliano verso una nuova consapevolezza, ecco che un nuovo mondo, davvero migliore e pieno di amore, diventa magicamente possibile.
«bisogna essere duri senza mai perdere la tenerezza»: è una celebre frase del che a dare il titolo alla sua biografia. Sempre in equilibrio fra partecipazione e obiettività, paco taibo ha utilizzato lettere personali e pubbliche, testimonianze, diari e documenti inediti conservati negli archivi di cuba: sotto la patina dell'idolo emerge così il ritratto dell'uomo, con la sua tenacia, le idiosincrasie, le letture preferite, gli accessi d'asma, gli innamoramenti non solo intellettuali. Dalla giovinezza nomade e ribelle alle imprese della rivoluzione castrista, dal periodo di governo nella cuba assediata dagli stati uniti alla tragica fine sui monti di bolivia, la vita del che è insieme un'incalzante avventura e un affresco storico.
Tutti conoscono cappuccetto rosso, ma forse non tutti sanno la storia di cappuccetto verde, cappuccetto giallo e cappuccetto bianco, mandati dalla mamma a portare alla nonna un cestino pieno di cose verdi, gialle, bianche. Il lupo nero li aspetta nel folto del bosco, nel traffico, nella neve. Riuscirà a prenderli? Con queste favole, pubblicate per la prima volta nella storica collana einaudi 'tantibambini', un colore diventa protagonista nei disegni, nel testo e nei personaggi. Bruno munari ha giocato con la fiaba tradizionale e ne ha allargato gli orizzonti, creando personaggi e storie nuove. I cappuccetti di munari ritornano ora come libri singoli, secondo il progetto originale. Età di lettura: da 5 anni.
Arthur groome ha tutto per essere un uomo felice. Grazie ai sacrifici fatti dai suoi familiari è riuscito a ricevere una buona istruzione e ora, a 32 anni, ricopre un posto di responsabilità in un'importante società londinese. La giovane e graziosa moglie, appartenente a una classe sociale più elevata della sua, lo adora e gli ha dato due splendidi bambini. Eppure da qualche tempo arthur è diventato silenzioso, irritabile, si allontana da casa per ore senza dare spiegazioni. Un mercoledì la situazione precipita all'improvviso. Arthur rientra a mezzanotte passata: si siede e scoppia in un pianto irrefrenabile. Passano i giorni e sembra che quell'impiegabile crisi sia superata, non esce più la sera, di notte ha ripreso a dormire. Ma un giorno la polizia bussa alla porta. La polizia? Sì, perché arthur è accusato di un terribile crimine: avere ucciso e selvaggiamente mutilato una prostituta, kate haggerty, nella casa di lei nel quartiere di soho. Lui conosceva la ragazza, lo sapevano tutti nella zona. Era ossessionato da lei, voleva 'salvarla', come non si stancava di ripetere, farle cambiare vita. E ora kate è morta e arthur è accusato di averla uccisa. Lui sostiene di essere innocente, ma le prove a suo carico sono schiaccianti.
Nel settembre del 2oo6 randy pausch è un brillante professore di informatica della carnegie mellon university di pittsburgh, in pennsylvania. Ha una moglie, tre bambini e ama appassionatamente il suo lavoro, i suoi colleghi, i suoi studenti. E allora che i medici gli diagnosticano un cancro del pancreas in stadio ormai avanzato. Un anno dopo, il 18 settembre del 2007, pausch tiene la sua ultima lezione pubblica, la 'last lecture', davanti a un pubblico di quattrocento persone, lasciando ad amici e colleghi il suo ultimo messaggio: 'realizzate i vostri sogni d'infanzia'. Con coraggio e ironia, pausch ripercorre le tappe della sua esperienza partendo dalla lista dei desideri di quando aveva otto anni, e mentre racconta il destino (e l'importanza) di quei sogni, il suo discorso di congedo si trasforma nella testimonianza straordinaria di una vita resa unica dall'intensità con la quale è stata vissuta.
La sfida col minotauro nel labirinto, la testa tagliata di medusa, l'impresa degli argonauti, orfeo che scende nell'aldilà per salvare la donna amata: i miti eroici dell'antica grecia sono un caleidoscopio di racconti infiniti e stupefacenti. Ma anche un repertorio di favole orrende e bizzarre. Medea che uccide i suoi stessi figli. Edipo che ammazza il padre e poi si unisce con la madre. Eracle che abbandona le sue fatiche per ingozzarsi di arrosti e di dolci. Teseo che, invece di salvare le fanciulle, le stupra. L'eroe greco aveva molti lati oscuri. Era una creatura smisurata, un essere prodigioso, eccessivo nel suo furore e nelle sue passioni. E non sempre era arruolato al servizio del bene: stava piuttosto oltre il bene e il male, oltre tutte le regole e le leggi dell'umano. Era venerato come lo sono oggi i nostri santi patroni. Si raccoglievano le sue reliquie, si portavano offerte sulla sua tomba. Ma soprattutto ci si divertiva a narrare le sue imprese in forme sempre diverse e sempre nuove. Nei miti eroici si trova la matrice di tutte le narrazioni future. Ci sono amori, avventure, intrighi, prodigi, mostri. Ci sono viaggi fino alla fine del mondo e love stories che sfidano anche la morte. Tutto quello che ancora oggi ci appassiona e ci commuove quando leggiamo un romanzo o guardiamo un film, i greci lo avevano già narrato nei loro miti.
Il treno è verde, con un cartello in caratteri cirillici e cinesi che riporta la città di partenza, mosca, e quella di arrivo, pechino. In mezzo, c'è un mondo selvaggio, quelle regioni estreme raccontate da esploratori e pionieri, territori vasti ed enigmatici, sul filo del sogno. Il treno è un ponte lunghissimo che attraversa la taiga siberiana, le steppe mongole, il deserto del gobi, superando il remoto confine tra le regioni di gengis khan e il paese più popoloso del mondo, la cina. Passando da una civiltà pressoché immutata nei secoli a una dimensione avveniristica e tecnologica. Il treno è una casa in movimento, che ospita passeggeri stravaganti e ombre del passato. Mauro buffa ci racconta questo insolito viaggio in treno (più la digressione in mongolia, sceso dal convoglio) in cui ha incontrato russi post sovietici, babuske infreddolite, pastori nomadi maestri dell'essenzialità; ha brindato con la vodka insieme agli occasionali compagni di scompartimento, ha trovato ospitalità nelle gher, mangiando carne di montone e bevendo tè salato, lasciandosi incantare dagli spazi infiniti ancora non contaminati dall'uomo.
Mega-macchine sociali: sono le grandi organizzazioni gerarchiche che usano masse di esseri umani come componenti o servo-unità. Esistono da migliaia di anni. Le piramidi dell'antico egitto sono state costruite da una di esse capace di far lavorare unitariamente (appunto come parti di una macchina) decine di migliaia di uomini per generazioni di seguito. Era una mega-macchina l'apparato amministrativo-militare dell'impero romano. Formidabili mega-macchine sono state, nel novecento, l'esercito tedesco e la burocrazia politico-economica dell'urss. Come macchina sociale, il finanzcapitalismo ha superato ciascuna delle precedenti, compresa quella del capitalismo industriale, a motivo della sua estensione planetaria e della sua capillare penetrazione in tutti i sottosistemi sociali, e in tutti gli strati della società, della natura e della persona. Cosi da abbracciare ogni momento e aspetto dell'esistenza degli uni e degli altri, dalla nascita alla morte o all'estinzione. Perché il finanzcapitalismo ha come motore non più la produzione di merci ma il sistema finanziario. Il denaro viene impiegato, investito, fatto circolare sui mercati allo scopo di produrre immediatamente una maggior quantità di denaro. In un crescendo patologico che ci appare sempre più fuori controllo.