Il libro narra le stravaganti e spesso esilaranti peripezie del giornalista di helsinki vatanen che, dopo avere investito una lepre, la cerca, la cura e decide di sparire con lei nei boschi della finlandia. Si trasforma così in un vagabondo che parte all'avventura, senza fretta e senza meta, sempre accompagnato dalla sua lepre come irrinunciabile talismano.
Nei suoi libri philip roth ha spesso descritto il bisogno negativo che l'uomo ha di distruggere, sfidare, contrastare, lacerare. In questo ultimo lavoro concentra la sua forza narrativa sull'energia contraria, sullo spasmodico desiderio di una vita normale: 'pastorale americana' è un libro sull'amore e sull'odio per l'america, sul desiderio di appartenere a un sogno di pace, prosperità e ordine, e sul rifiuto dell'ipocrisia e della falsità celate in quello stesso sogno.
Un giovane medico israeliano, benji rubin, è coinvolto dal dottor lazar, direttore sanitario dell'ospedale in cui lavora, in un viaggio in india che sconvolgerà la sua vita di studente e figlio modello. Si tratta di andare a riprendere e riportare in israele la figlia di lazar, einat, che si è ammalata laggiù di epatite. Durante il viaggio benji si innamora non di einat, ma della madre di lei, dori. Nasce così un triangolo 'impossibile': per gli anni che dividono benji dall'amante cinquantenne, per il sentimento di amicizia profonda che nel frattempo ha maturato per lazar. Il senso di colpa spinge il prudente e timoroso benji a scelte azzardate fino al matrimonio con un'amica di einat.
Di questo libro kundera ha detto una volta di averlo scritto «con maggior divertimento, con maggior piacere» di ogni altro, salvo 'il valzer degli addii'.
Ne «l'uomo in rivolta», pubblicato nel 1951, trova la sua più rigorosa formulazione teorica la riflessione di camus sull'idea – fondamentale – della rivoluzione, intesa come ricerca di equilibrio, azione creatrice, unica possibilità data all'uomo per fare emergere un senso in un mondo dominato dal non senso. L'opera sancì la rottura definitiva di camus con sartre e diede origine a infinite polemiche che divisero l'avanguardia intellettuale francese ma non riuscirono a pregiudicare la validità di una lezione di coraggio, generosità e moralità che rimane attualissima ancora oggi.
Sei racconti intorno al tempo, alla guarigione, al destino, al fato, immersi in una tokyo sfolgorante di luci notturne e pulsante di vita. I protagonisti sono accumunati dalla stessa sorte: tutti in qualche modo feriti si sono chiusi in un guscio che li protegge, ma contemporaneamente li separa dal mondo, impedendo loro di agire e di interagire con gli altri. Ma sensazioni dimenticate si affacciano alla memoria, la vita, prima paralizzata, ricomincia a scorrere rivelando la catartica necessità di entrare finalmente in azione e di fare i conti con il passato. E' alle soglie di questa trasformazione che lo sguardo di banana yoshimoto si posa sui suoi enigmatici personaggi per raccontarne il disagio, l'angoscia, la liberazione.
'aspro e dolce' racconta l'epopea di erto e dei suoi abitanti narrata in prima persona da mauro corona, protagonista e sciamano. Con lui una folla di uomini di foreste e bevute, donne di coraggio e fatica, femmine sciccose per rompere la solitudine di una sera, tra una sbronza e una rissa. La fantasia e la rabbia, la gioia di vivere, la festa e la morte sono riportate alla memoria in un'ennesima levata di bicchieri, brindisi alla vita, il duro e il dolce assaporati insieme. Autobiografia di un uomo, romanzo fatto di avventure, di beffe e di omeriche bevute, questo libro è anche la storia di un intero paese distrutto e rinato, a suo modo, dalla catastrofe. Immancabile sfondo è la natura, madre e matrigna di uomini, animali, piante e rocce. Padre benigno e traditore quel vino amato e odiato, fiume viola che inganna la paura, riversato in bicchieri sempre colmi e sempre vuoti come sono i giorni della vita.
Un piccolo principe metropolitano e le sue cento poesie che ti cambiano la vita. Un romanzo e una raccolta poetica insieme, da leggere lentamente. C'è un ragazzo speciale che di giorno aggiusta telefonini e la sera scrive poesie mentre parla con le stelle. Per ascoltarle meglio ha montato un'altalena sul tetto di casa sua. Loro lo chiamano
Ci sono rari casi in cui incrociare per la prima volta lo sguardo di uno sconosciuto non è semplicemente un vederlo, ma un riconoscerlo. È sentire che chi hai di fronte, se anche all'inizio ti sembra strano, o addirittura insopportabile, è qualcuno che, in realtà, prima o poi ti salverà. Questa è la storia di guido e silvia, giovanissimi eppure già in debito d'ossigeno con la vita, costretti a fare i conti con un passato che si infila nel loro petto come lame, nell'indecisione di un vuoto dentro che sembra parlare, che sembra dire: