Simone moro in questo libro racconta la spedizione sull'annapurna del 1997 che è costata la vita ai suoi due compagni di cordata e che lo ha visto 'miracolosamente' sopravvissuto alla valanga che ha ucciso gli altri e che lo ha fatto volare 800 metri. E così parte dalla sua infanzia e cerca di spiegare come mai ha fatto della montagna il suo mestiere, perché scalare è la sua vita, e che cosa significhi per lui raggiungere la vetta. Ci racconta le sue esperienze, le sue paure, i suoi dubbi e la grande indimenticabile amicizia tra lui e anatoli boukreev, il grande alpinista russo morto sull'annapurna.
Più che un manuale tecnico per aspiranti scrittori, questo libro è un'autobiografia del mestiere, in cui la storia personale e professionale di king si fondono totalmente. Il capitolo d'apertura, 'curriculum vitae' ripercorre gli anni della formazione attraverso i momenti di crescita fino al grande successo di 'carrie'. 'la cassetta degli attrezzi' è invece una disincantata elencazione dei ferri del mestiere. 'sullo scrivere' illustra le fasi del racconto creativo fino all'approdo editoriale; infine 'sul vivere' racconta come l'autore abbia visto la morte da vicino dopo lo spaventoso incidente in cui è stato coinvolto e come, grazie alla scrittura, sia tornato alla vita.
'stupor mundi' fu detto dai contemporanei federico ii di svevia, l'unico degli imperatori germanici del medioevo, insieme al barbarossa, che occupi un posto riconosciuto nella nostra storia e subito ci rimandi a immagini evidentissime: la disfatta inflittagli nel 1248 dai popolani di parma, la città di quel salimbene che lo paragonava a un drago funesto; gli splendori della corte di sicilia, consacrati dalla lirica della 'prima scuola', di cui il sovrano medesimo era mecenate; i castelli di puglia, gli arcieri musulmani, le donne dell'harem, le cacce col falcone illustrate nel suo trattato, il più ricco che ci resti in materia. Immagini romantiche, però. E confluenti verso un'interpretazione convenzionale, che confina federico in una luce araldica di crepuscolo: per chiudere con la sua figura un conflitto secolare tra impero e chiesa, e inaugurare invece il decollo della civiltà borghese mercantile culminante nel rinascimento. Qui l'imperatore non è segnacolo di una fase storica schematizzata, ma si muove all'interno di un complicato gioco d'azioni e di reazioni. Di lui viene rivelata, duplice e sconcertante, l'anima insieme feudale e 'illuminata': il senso feroce del potere, e lo scetticismo che a esso poneva di continuo un limite invalicabile.
Questo volume è un'ampia scelta degli interventi di marco travaglio su 'l'unità', nella rubrica 'bananas'. A partire dal lavoro quotidiano di registrazione e di archiviazione di fatti, dichiarazioni, atti giudiziari e sentenze, l'autore compila una vera e propria cronaca politico-giudiziaria dell'ultimo anno e descrive le menzogne e gli opportunismi, gli scandali e i voltafaccia dei protagonisti del teatrino politico e mediatico italiano.
Dicembre 1951. Due giovani studenti argentini, ernesto guevara de la serna e alberto granado, partono in sella a una sgangherata motocicletta, la 'poderosa', per attraversare l'america latina. Li aspettano sette mesi di avventure e incontri destinati a forgiarli per sempre. Queste pagine rivelano lo sguardo fresco ma già critico e intelligente che sarà del 'comandante che guevara'; contengono i mille volti dell'america, la miseria degli indios e la folgorante bellezza del paesaggio; raccontano il desiderio di esplorare, capire, emozionarsi come solo a vent'anni si può, mentre la moto perde pezzi per strada e due ragazzi si trasformano in uomini.
Vita e pensieri di una donna fuori misura, ma mai all'altezza! Una casa andata in fumo, un'infanzia funestata dalle cattive ragazze, una vita costellata di grandi e piccoli traumi. Ma veronica, l'ironica, riesce a ridere e a farci ridere delle sue disavventure. Certo, la vita può essere un inferno per chi si sente costantemente inadeguata, troppo spesso in debito di autostima. Ma il riscatto - anche dall'inferno - è possibile. Basta riderci sopra e saperlo raccontare.
Il 9 febbraio 1944 indro montanelli viene arrestato per avere scritto articoli diffamanti sul regime fascista, mentre sta per raggiungere il gruppo partigiano guidato da filippo beltrami. Il 14 agosto riesce a fuggire dal carcere di milano e a riparare in svizzera. In realtà, montanelli aveva preso le distanze dal regime fascista già dal 1938 con la rinuncia alla tessera del partito, e la divergenza politica e personale non aveva fatto che aumentare. Nel dopoguerra e fino alla sua morte montanelli è ritornato spesso sulla figura del duce e sulla storia del ventennio, contribuendo a creare l'immagine di un mussolini perfetto
Un omaggio agli autori che marías ha amato, e al contempo un raffinato elogio dei libri. Javier marías ci propone di trattare gli scrittori non come autori, bensí come personaggi. Non busti di marmo o dipinti a olio, ma protagonisti letterari, al pari di quelli dei romanzi che hanno scritto, animati dalle passioni piú intense o vittime delle piú imbarazzanti ossessioni. Leggendo diari, biografie, testimonianze, scopriremo allora che conan doyle bramava di uccidere sherlock holmes, che joyce aveva un'ambigua inclinazione voyeuristica, che emily brontë era di un'insospettabile forza fisica o che rimbaud intratteneva un pessimo rapporto con l'igiene. E cosí nasce vite scritte, un omaggio agli autori che marías ha amato, e al contempo un raffinato elogio dei libri. Perché la letteratura passa anche attraverso i volti, gli sguardi, i gesti quotidiani di chi le ha dedicato la vita. «con il passare del tempo mi sono reso conto che, se mi è piaciuto scrivere tutti i miei libri, è stato con questo che mi sono divertito di piú. Forse perché, oltre che
Vita e pensieri di una donna fuori misura, ma mai all'altezza! Una casa andata in fumo, un'infanzia funestata dalle cattive ragazze, una vita costellata di grandi e piccoli traumi. Ma veronica, l'ironica, riesce a ridere e a farci ridere delle sue disavventure. Certo, la vita può essere un inferno per chi si sente costantemente inadeguata, troppo spesso in debito di autostima. Ma il riscatto - anche dall'inferno - è possibile. Basta riderci sopra e saperlo raccontare.