A partire dal 1926, la storia del calcio italiano e quella del regime s'intrecciano in maniera indissolubile: il ras romagnolo leandro arpinati diventa il dominus di uno sport che esce dal suo periodo pionieristico e assurge a passione nazionale. Sono stagioni trionfali per il torino del 'trio delle meraviglie' e per la juventus del 'quinquennio d'oro', per l'ambrosiana di meazza e per il bologna 'che tremare il mondo fa'; sono gli anni della roma 'testaccina' e della lazio di silvio piola, protagoniste di derby infuocati e determinate a portare il primo scudetto nella capitale. A marcare l'epica del calcio italiano arrivano, sollecitati con forza dalla dittatura, i grandi trionfi degli azzurri: i titoli mondiali del 1934 e del 1938, e quello olimpico ottenuto nel 1936. Pozzo e schiavio, baloncieri e ferraris iv, cesarini e borei diventano in queste pagine personaggi a tutto tondo, e intrecciano i loro destini con quelli di gerarchi, dame, attrici e intellettuali dell'epoca - da d'annunzio a malaparte, da emilio lussu a carlo rosselli. Un affresco che fa rivivere, tra fasti e contraddizioni, il fatale inclinarsi di una società conformista verso il disastro della seconda guerra mondiale.
In una società ignara delle proprie origini e del proprio destino si muove la storia di ansorac. L'incredibile sogno di un bambino diventato uomo darà inizio a un'appassionante avventura ai confini con la realtà. Combattimenti, intrighi, amicizie e ambizioni girano intorno a un unico fattore chiave: la ricerca della verità.
Le prime pagine di 'du coté de chez swann' ci mostrano il narratore che si sforza, durante una notte d'insonnia, di rievocare alcune immagini della propria infanzia, ma la memoria sollecitata dalla volontà non offre che immagini mutilate e insignificanti. Solo il caso, facendoci provare una sensazione identica a un'altra provata molti anni addietro, può restituirci il passato in tutta la sua concretezza. È quanto appunto avviene al narratore: il sapore di una madeleine inzuppata nel tè gli restituisce, miracolosamente intatta, l'atmosfera di combray, la cittadina di provincia dove ha passato molte estati della sua infanzia.
«nel ciel che più de la sua luce prende / fu' io, e vidi cose che ridire / né sa né può chi di là sù discende. » la terza «sublimis cantica» – come il suo autore, con profonda consapevolezza e bellezza, la definì – contiene in sé qualcosa di unico, che la rende diversa da ogni altra composizione della letteratura. Essa appare nuova anche rispetto alle prime due parti del poema, già così rivoluzionarie nell'invenzione e nel linguaggio. Perché la poesia del paradiso non racconta vicende di uomini, non descrive paesaggi. Essa si sostanzia di cose che non si vedono e che, soltanto, per fede, si sperano. E tuttavia anche e soprattutto qui il genio di dante riesce a esprimersi con versi di grande potenza, che si imprimono per sempre nella mente del lettore con immagini di straordinaria forza suggestiva.
'scarno e asciutto, e insieme magico nell'essenzialità con cui narra storie fiabesche e insieme di brusca, elementare realtà. I suoi racconti hanno l'autorità della favola, in cui il meraviglioso si impone con assoluta semplicità, con l'evidenza del quotidiano. In essi c'è comunione con la natura, col fluire nascosto e incessante della vita, e un'infinita, intrepida solitudine. ( . ) un mondo meraviglioso, inesauribile e generoso, ma anche dolente, si apre d'ogni parte, fa sentire la sua voce fraterna e minacciosa, lascia intravedere il suo volto inafferrabile e cangiante, talora l'insondabile sorriso della vita, talora la sua infinita desolazione. ( . ) la lingua viene scolpita come un tronco, la mano sapiente sbalza via l'inutile e il superfluo ed emergo-no i connotati, i volti, i corpi, le storie. ( . ) questi racconti sono la voce di uno schietto, intenso artista, e insegnano un giusto modo di vivere. ' (dalla prefazione di claudio magris)
Scelto da ibs per la libreria ideale perché queste lettere ci aprono una finestra sul mondo del pittore più celebre dell'ottocento e sull'arte di quel periodo. 'caro theo': per molto tempo, dall'agosto 1872 fino al 27 luglio 1890, due giorni prima di morire dopo essersi sparato un colpo di rivoltella, vincent van gogh scrisse al fratello theo con una costanza che trova il solo termine di paragone nell'amore che egli nutriva per lui. Per molto tempo theo fu il suo unico interlocutore; sempre fu quello privilegiato, il solo cui confidò le pene della mente e del cuore. Del resto, le lettere a theo (qui presentate in una scelta che riprende, con qualche variante, la versione integrale apparsa in italia nel 1959) costituiscono la gran parte dell'epistolario vangoghiano. Dalla giovinezza alla piena maturità, esse ci permettono di seguire, quasi quotidianamente, la vicenda artistica e umana del grande pittore.
Percy jackson non sapeva di essere destinato a grandi imprese prima di vedere la professoressa di matematica trasformarsi in una furia per tentare di ucciderlo. Le creature della mitologia greca e gli dei dell'olimpo, in realtà, non sono scomparsi ma si sono semplicemente trasferiti a new york, più vivi e litigiosi di prima. Tanto che l'ultimo dei loro bisticci rischia di trascinare il mondo nel caos: qualcuno ha rubato la folgore di zeus, e qualcuno dovrà ritrovarla entro dieci giorni. Sarà proprio percy a dover indagare sull'innocenza di poseidone, dio del mare e padre perduto, che l'ha generato con una donna mortale facendo di lui un semidio. Nuove gesta e antichi nemici lo aspettano, e non saranno solo lo sguardo di medusa e i capricci degli dei ad ostacolare la ricerca della preziosa refurtiva, ma le parole dell'oracolo e il suo oscuro verdetto: un amico tradirà, e il suo gesto potrebbe essere fatale. Età di lettura: da 12 anni.
Metà di un sole giallo racconta un drammatico periodo della storia contemporanea africana: la lotta del biafra per raggiungere l'indipendenza dalla nigeria, con la conseguente guerra civile che costò la vita a più di un milione di persone. Con empatia e naturalezza chimamanda ngozi adichie narra la vita di alcuni personaggi toccati dalle terribili vicende della guerra: il giovane ugwu, domestico nella casa di odenigbo, un professore universitario animato da un sacro fervore per il suo paese e per la causa dell'anticolonialismo; olanna, la bellissima moglie del professore, che per amor suo ha abbandonato la ricca famiglia di lagos e si è trasferita nella polverosa città universitaria di nsukka; richard, uno scrittore inglese che è innamorato della sorella gemella di olanna, kainene, una donna misteriosa che non vuole impegnarsi con nessuno. Mentre le truppe nigeriane avanzano, i protagonisti del romanzo devono difendere ciò in cui credono e riaffermare gli affetti che li tengono uniti.
La nostra fantasie è un pezzo di stoffa colorato che freme su un valico. Le nostre montagne sono quelle dei pazzi, dei poeti, dei banditi e degli innamorati.
Una lettera, contenente un messaggio esoterico, che tarda a giungere a destinazione, e la clessidra della vita di una nobildonna, che sta lasciando cadere gli ultimi granelli di sabbia. Un romanzo storico, ambientato nel 1913 tra l'alto canavese e il monferrato, in cui una rara rosa screziata è il simbolo di un sacro legame millenario.