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Julien Tromeur


Classifica Libri CATEGORIA (E SOTTOCATEGORIE)
Sociale

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Libri in questa classifica: 45

Pagina 2 di 5

Posizione in classifica: 11

Un Terribile Amore Per La Guerra

James Hillman

Mente e psiche - Sociale

Un Terribile Amore Per La Guerra
La guerra, sostiene hillman in questo libro, è una pulsione primaria e ambivalente della nostra specie. Una pulsione dotata di una carica libidica non inferiore a quella di altre pulsioni che la contrastano e insieme la rafforzano, quali l'amore e la solidarietà. Il presupposto è che, se di quella pulsione non si avrà una visione lucida, ogni opposizione alla guerra sarà vana.
Punteggio: 921
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 13/02/2024

Posizione in classifica: 12

I Tabù Del Mondo
Figure E Miti Del Senso Del Limite E Della Sua Violazione

Massimo Recalcati

Mente e psiche - Sociale

I Tabù Del Mondo<br>Figure E Miti Del Senso Del Limite E Della Sua Violazione
Un libro ricco di pensiero e di vita dove uno psicoanalista legge senza facili conformismi la cifra antropologica del nostro tempo in un'analisi lucida e appassionata, recalcati ci dice che dobbiamo distinguere due versioni del tabú: «da una parte la sua forma semplicemente ideologico-superstiziosa; il tabú come luogo di restringimento e oppressione della vita. Dall'altra una forma del tabú come ammonimento e indice simbolico - memoria della legge della parola -, segno che la vita non ci appartiene mai come una semplice presenza di cui siamo proprietari, ma è qualcosa che porta con sé la cifra - trascendente e impossibile da svelare - del mistero». Il nostro tempo sembra aver dissolto ogni confine, compresi quelli stabiliti dai tabú. Non esiste piú un limite che non sia possibile valicare. La trasgressione è divenuta un obbligo che non implica alcun sentimento di violazione. La disinibizione diffusa ha preso il posto della reverenza passiva e sacrificale di fronte alle nostre vecchie credenze. Ma i tabú devono semplicemente essere smantellati dalla nuova ragione libertina che caratterizza il nostro tempo oppure conviene provare a ripensarli criticamente senza nutrire alcuna nostalgia per il passato? Ci sono parole chiave come preghiera, lavoro, desiderio, colpa, eutanasia, famiglia, che sono state in modi diversi associate ai tabú e che esigono oggi di essere riattraversate criticamente. Vi sono anche figure mitologiche, storiche o letterarie che sono divenute crocevia essenziali della nostra storia individuale e collettiva e che ci spingono a incontrare in modo nuovo lo spigolo duro del tabú: ulisse, antigone, edipo, medea, amleto, isacco, don giovanni, caino. Dal riferimento a grandi autori dell'occidente - da platone a hegel, da dostoevskij a sartre, da freud a lacan, da marx a calvino, da molière a beckett - cosí come nelle miserie della nostra vita quotidiana, recalcati rintraccia la sparizione del tabú e l'apparizione delle sue nuove maschere.
Punteggio: 903
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 25/05/2023

Posizione in classifica: 13

Psicologia Delle Folle

Gustave Le Bon

Mente e psiche - Sociale

Psicologia Delle Folle
La 'psicologia delle folle', edita nel 1895, costituì e costituisce tuttora una vera e propria miniera d'oro per chi vuole comprendere il comportamento della folla. Lenin, stalin, hitler lessero meticolosamente l'opera di le bon e l'uso di determinate tecniche di persuasione nella loro dittatura sembra trarre ispirazione dai suoi consigli. 'qualsiasi bugia, se ripetuta frequentemente, si trasformerà gradualmente in verità'. (hitler). Perfino mussolini fu un fervido ammiratore dell'opera dello psicologo francese. 'ho letto tutte le opere di le bon - diceva - e non so quante volte abbia riletto la sua 'psicologia delle folle'. È un'opera capitale alla quale ancora oggi spesso ritorno'. Il moderno dittatore, secondo le bon, deve saper cogliere i desideri e le aspirazioni segrete della folla e proporsi come l'incarnazione di tali desideri e come colui che è capace di realizzare tali aspirazioni. Ciò che conta non è portare a compimento tali improbabili sogni quanto far credere alla folla di esserne capace: 'nella storia - aggiunge le bon - l'apparenza ha sempre avuto un ruolo più importante della realtà'. Un testo incredibilmente attuale che ogni cittadino, per non divenire 'mera parte di una massa facilmente manovrabile' dovrebbe conoscere.
Punteggio: 845
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 21/12/2023

Posizione in classifica: 14

Gli Archetipi Dellinconscio Collettivo

Carl Gustav Jung

Mente e psiche - Sociale

Gli Archetipi Dellinconscio Collettivo
Un certo strato per così dire superficiale dell'inconscio è senza dubbio personale: noi lo chiamiamo inconscio personale
Punteggio: 845
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 07/04/2024

Posizione in classifica: 15

A Tua Insaputa
La Mente Inconscia Che Guida Le Nostre Azioni

John Bargh

Mente e psiche - Sociale

A Tua Insaputa<br>La Mente Inconscia Che Guida Le Nostre Azioni
C'è un intero mondo sotto la superficie della nostra consapevolezza. Le scoperte più recenti indicano che proprio lì si trova la chiave per conoscere se stessi e per inventare nuovi modi di pensare, sentire e comportarsi. «'a tua insaputa' di john bargh segna un enorme passo in avanti nella comprensione dei misteri del comportamento umano. Un libro brillante e convincente» – malcolm gladwell «notevole. Un affascinante compendio della ricerca sociopsicologica più avanzata, condotta dall'autore stesso e dai suoi colleghi. Lo stile di bargh, chiaro e accessibile, conquisterà in egual misura i lettori comuni e gli specialisti» – publishers weekly «questo libro è un must, non solo perché tratta di un argomento affascinante – la natura della mente inconscia – ma soprattutto perché è un libro divertente e accessibile, scritto dallo scienziato che ha fatto le ricerche decisive su questo tema. Dovrebbero leggerlo tutti» – timothy d. Wilson john bargh è probabilmente il principale esperto mondiale della mente inconscia. In questo libro mette per la prima volta in pagina il risultato delle sue ricerche più che trentennali, regalandoci una nuova e rivoluzionaria comprensione dei meccanismi mentali nascosti che governano segretamente ogni aspetto del nostro comportamento. Ricco di aneddoti e di racconti esilaranti, a tua insaputa trasmette un entusiasmo contagioso. Vi sono descritte le grandi scoperte compiute nei laboratori della new york university e di yale, dove bargh e i suoi colleghi hanno cercato di comprendere in che modo l'inconscio – a nostra insaputa – guida i nostri fini e i nostri comportamenti nei contesti più diversi, dalle relazioni sociali alla genitorialità, dagli affari economici ai gusti personali. Noi ci illudiamo di essere pienamente al comando delle nostre vite, ma scopriamo che il più delle volte non è così e questo libro ve lo dimostrerà in modo chiaro e ineludibile. Dai moltissimi e ingegnosi esperimenti che gli psicologi sociali hanno compiuto negli ultimi anni risulta evidente che l'inconscio ci guida di nascosto nei campi più disparati: ci indica chi amare, come votare, cosa comprare e persino in quale città vivere, oltre a molto altro. Dal momento che siamo inconsapevoli dei meccanismi che lo governano, l'inconscio fornisce anche spunti narrativi irresistibili e sorprendenti, che bargh sfrutta in queste pagine con grande gusto. Ma non si tratta di arrendersi alle manovre di un oscuro «burattinaio» della mente. Essere consapevoli dei meccanismi del pensiero inconscio ci consente infatti anche di operare dei trucchi e di attuare delle strategie efficaci, in grado di migliorarci la vita, per cui la lettura di questo libro potrebbe letteralmente cambiare la vostra esistenza.
Punteggio: 843
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 13/05/2023

Posizione in classifica: 16

I Miti Del Nostro Tempo

Umberto Galimberti

Mente e psiche - Sociale

I Miti Del Nostro Tempo
Culto della giovinezza, idolatria dell'intelligenza, ossessione della crescita economica, tirannia della moda: sono alcuni dei miti di oggi che umberto galimberti passa in rassegna per smontarli e denunciarne la natura ingannevole, mostrando come i falsi miti siano in realtà 'idee malate', non avvertite come tali, e quindi tanto più capaci di diffondere i loro effetti nefasti senza trovare la minima resistenza. Sono i miti del nostro tempo, le idee che più di altre ci pervadono e ci plasmano come individui e come società. Quelle che la pubblicità e i mezzi di comunicazione di massa propongono come valori e impongono come pratiche sociali, fornendo loro un linguaggio che le rende appetibili e desiderabili. I miti sono idee che ci possiedono e ci governano con mezzi non logici, ma psicologici, e quindi radicati nel profondo della nostra anima. Sono idee che abbiamo mitizzato perché non danno problemi, facilitano il giudizio, in una parola rassicurano. Eppure molte sofferenze, molti disturbi, molti malesseri nascono proprio dalle idee che, comodamente accovacciate nella pigrizia del nostro pensiero, non ci consentono più di comprendere il mondo in cui viviamo. Per recuperare la nostra presenza al mondo dobbiamo allora rivisitare i nostri miti, sia quelli individuali sia quelli collettivi, dobbiamo sottoporli al vaglio della critica perché i nostri problemi sono dentro la nostra vita, e la nostra vita vuole che si curino le idee con cui la interpretiamo.
Punteggio: 843
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 20/03/2024

Posizione in classifica: 17

Homo Stupidus Stupidus
L'agonia Di Una Civiltà

Vittorino Andreoli

Mente e psiche - Sociale

Homo Stupidus Stupidus<br>L"agonia Di Una Civiltà
È possibile scongiurare l'agonia in cui sta scivolando la nostra civiltà? Che ne è dell'uomo quando smarrisce i benefici garantiti dalla parte più evoluta del suo cervello? «amo l'uomo, e amo la civiltà in cui mi trovo, quella che si lega a platone, al dubbio, alla nascita dei concetti astratti, che sono il fondamento per fare progetti, per migliorare la vita sociale». Quando delega le sue funzioni ad appendici digitali, vere e proprie protesi, innescando una regressione che cancella ogni traccia del salto evolutivo per cui è stato definito sapiens sapiens, diventando stupidus stupidus? Quando la nostra mente perde progressivamente la razionalità e l'affettività, e intanto muore l'etica, muoiono gli dèi, che vengono sostituiti dal denaro e dal successo? Vittorino andreoli sa che l'uomo si può 'rompere', come psichiatra ha seguito e curato molti pazienti aiutandoli a sollevarsi dalle loro cadute. Ecco perché non ha perso la fede nell'uomo e nelle sue possibilità. In queste sue nuove pagine vuole lanciare un allarme e spingerci a riflettere sulla regressione del nostro tempo, che rischia di cancellare le conquiste che hanno segnato la storia dell'occidente. Convinto che la morte di una civiltà possa essere osservata e testimoniata, e che se ne possano indicare i segni premonitori, mette a fuoco tre comportamenti talmente diffusi da essere diventati regole: la distruttività, la caduta dei princìpi primi che sono alla base del vivere sociale e l'uomo senza misura. Intorno a questi tre grandi temi, svolge la sua analisi arrivando alla conclusione che l'uomo vada ormai escluso dall'ambito della sapienza. Il tratto che oggi lo definisce meglio è l'essere stupidus, secondo il significato etimologico, che condivide la radice con 'stupore'. Lascia infatti attoniti, sbalorditi, che un uomo possa assumere gli atteggiamenti dominanti nel nostro tempo, ma ancora più incredibile è che lo possa fare una comunità intera, un popolo. Un margine per invertire la rotta ancora c'è, per farlo occorre però riaffermare i princìpi che permettono il procedere della ragione, la bellezza della cooperazione contro l'esasperato individualismo, integrando sentimenti e razionalità.
Punteggio: 803
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 19/11/2021

Posizione in classifica: 18

Homo Stupidus Stupidus
Lagonia Di Una Civiltà

Vittorino Andreoli

Mente e psiche - Sociale

Homo Stupidus Stupidus<br>Lagonia Di Una Civiltà
È possibile scongiurare l'agonia in cui sta scivolando la nostra civiltà? Che ne è dell'uomo quando smarrisce i benefici garantiti dalla parte più evoluta del suo cervello? Quando delega le sue funzioni ad appendici digitali, vere e proprie protesi, innescando una regressione che cancella ogni traccia del salto evolutivo per cui è stato definito sapiens sapiens, diventando stupidus stupidus? Quando la nostra mente perde progressivamente la razionalità e l'affettività, e intanto muore l'etica, muoiono gli dèi, che vengono sostituiti dal denaro e dal successo? Vittorino andreoli sa che l'uomo si può 'rompere', come psichiatra ha seguito e curato molti pazienti aiutandoli a sollevarsi dalle loro cadute. Ecco perché non ha perso la fede nell'uomo e nelle sue possibilità. In queste sue nuove pagine vuole lanciare un allarme e spingerci a riflettere sulla regressione del nostro tempo, che rischia di cancellare le conquiste che hanno segnato la storia dell'occidente. Convinto che la morte di una civiltà possa essere osservata e testimoniata, e che se ne possano indicare i segni premonitori, mette a fuoco tre comportamenti talmente diffusi da essere diventati regole: la distruttività, la caduta dei princìpi primi che sono alla base del vivere sociale e l'uomo senza misura. Intorno a questi tre grandi temi, svolge la sua analisi arrivando alla conclusione che l'uomo vada ormai escluso dall'ambito della sapienza. Il tratto che oggi lo definisce meglio è l'essere stupidus, secondo il significato etimologico, che condivide la radice con 'stupore'. Lascia infatti attoniti, sbalorditi, che un uomo possa assumere gli atteggiamenti dominanti nel nostro tempo, ma ancora più incredibile è che lo possa fare una comunità intera, un popolo. Un margine per invertire la rotta ancora c'è, per farlo occorre però riaffermare i princìpi che permettono il procedere della ragione, la bellezza della cooperazione contro l'esasperato individualismo, integrando sentimenti e razionalità.
Punteggio: 803
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 23/02/2024

Posizione in classifica: 19

Contro L'identità

Francesco Remotti

Mente e psiche - Sociale

Contro L"identità
'cento pagine divulgative di uno scrittore affascinante e antropologo di qualità, per smontare un valore forte della nostra cultura: la rivendicazione di sé - etnica, politica, religiosa, localistica - che fissa il confine tra noi e gli altri. ' (ferdinando albertazzi, 'tuttolibri') francesco remotti (1943) è professore ordinario di antropologia culturale presso la facoltà di lettere e filosofia dell'università di torino. Ha condotto ricerche etnografiche tra i banande del kivu (repubblica democratica del congo) e dal 1979 al 2004 ha diretto la missione etnologica italiana in africa equatoriale (ministero degli affari esteri).
Punteggio: 801
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 03/11/2021

Posizione in classifica: 20

L' Epoca Delle Passioni Tristi

Miguel Benasayag

Mente e psiche - Sociale

L" Epoca Delle Passioni Tristi
'i legami non sono limiti dell'io, ma ciò che conferisce potenza alla mia libertà e al mio essere. ' i servizi di psichiatria vedono crescere il numero di giovani che accusano forme di disagio psichico. Un fatto allarmante, che più che il segnale di un aumento delle patologie, è il sintomo di un malessere generale che permea la società. Un fenomeno che costringe a interrogarci su che cosa si basi la nostra società, su quali siano le cause delle paure che ci portano a rinchiuderci in noi stessi. I problemi dei più giovani sono il segno visibile della crisi della cultura occidentale fondata sulla promessa del futuro come redenzione laica. Si continua a educarli come se questa crisi non ci fosse, ma la fede nel progresso è sostituita dal futuro cupo, dalla brutalità che identifica la libertà con il dominio di sé, del proprio ambiente, degli altri.
Punteggio: 769
               

Ultimo aggiornamento punteggio: 04/11/2021

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