Questo poema russo è, contemporaneamente, fiaba poetica e trattato spirituale. Il pellegrino, risoluto a procedere per villaggi e foreste, alla ricerca del significato delle parole dell'apostolo paolo 'pregate senza intermissione', viene soccorso da uno starets che, come fosse il genio della fiaba, gli consegna la 'formula magica' - l'antica invocazione del nome di cristo - e due talismani, un libro e un rosario. L'autore di questi racconti è ignoto. Secondo la tradizione sarebbe un contadino della provincia di orel che, al ritorno dalla terra santa, si sarebbe fermato sul monte athos per scrivere la storia del suo viaggio
Il libro nasce avendo come pretesto il passo del vangelo dei discepoli di emmaus. Suo scopo è quello di riscoprire tutto l'umano che c'è alla base di chiunque viva l'esperienza della fede o dell'incredulità. Ecco il motivo per cui l'opera è divisa in due parti. Nella prima sono affrontate cinque tematiche: autenticità, amicizia, inquietudine, senso e nostalgia, che conducono il lettore a calarsi nella propria umanità e a riscoprire quella che i più considerano una malattia, l'essere umani con tutta la fragilità che esso comporta. Nella seconda parte è offerta una riflessione teologica a partire da quattro immagini: locanda/chiesa; tavola/condivisione; lo spezzare il pane/fede; tornare indietro/annuncio. In fine, in appendice una rilettura della vita di san paolo, come l'uomo che più di ogni altro ha fatto sintesi tra tutti gli aspetti che i capitoli precedenti hanno trattato. Uno sguardo nuovo sulla propria umanità, facendo eco alle parole di gesù di essere venuto per i malati e non per i sani. Solo a partire dall'ammissione della propria umanità, cristo può operare una guarigione, cioè una riconciliazione del nostro umano. Ma non può esserci guarigione per chi non si considera malato perché troppo intento a convincersi e a convincere di essere perfetto, o come dice il vangelo, giusto.
«una cristianità non si nutre di marmellata più di quanto se ne nutra un uomo. Il buon dio non ha scritto che noi fossimo il miele della terra, ragazzo mio, ma il sale. Ora, il nostro povero mondo rassomiglia al vecchio padre giobbe, pieno di piaghe e di ulcere, sul suo letame. Il sale, su una pelle a vivo, è una cosa che brucia. Ma le impedisce anche di marcire» (george bernanos, il diario di un curato di campagna). Prendendo spunto da questa cruda ma realistica affermazione di bernanos, don luigi maria epicoco accompagna il lettore in un vero e proprio ripensamento delle potenzialità della vita cristiana, partendo dalla contestazione di una certa visione 'buonista' della fede e ricordandoci che la vita del credente non dipende da nessuna legge che non sia quella della carità di cristo a noi donata nel battesimo. Non a caso «i santi sono quelli a cui funziona il battesimo», è scritto in queste pagine; e le potenzialità che il battesimo immette in noi sono riassumibili nelle tre virtù teologali - fede, speranza e carità - che sfociano in quella che è la condizione della vita secondo cristo: un'esistenza gioiosa e libera, perché amata. Il libro di luigi maria epicoco si propone, dunque, di riflettere e ripensare queste 'tre virtù' a partire dalla vita stessa, illuminata da alcune storie bibliche, che divengono traccia e provocazione per l'esistenza di ognuno.
Il 'complesso di telemaco', figlio che attende il padre ulisse per poter ritrovare anche se stesso e il proprio ruolo nel mondo - secondo la lettura che del mito ha offerto massimo recalcati opponendola al 'complesso di edipo', figlio che, invece, uccide il padre - è l'immagine con la quale questo libro si apre, per introdurci a riflessioni decisive e necessarie per la nostra cultura odierna, a questi anni complessi, dai quali le figure di paternità e figliolanza sono uscite 'con le ossa rotte'. Alla suggestione offerta dall'odissea, don luigi maria epicoco fa seguire la rilettura di alcuni personaggi biblici (veri prototipi dei padri e figli che anche noi siamo), di alcune relazioni paterne/filiali, offrendo al lettore un percorso inedito e sorprendente, in vista di una reinterpretazione della questione giovanile come opportunità e non più e solo come problematicità. Gesù è, in questa riflessione, l'immagine più significativa di una giovinezza che funziona e in cui definitivamente l'opportunità di essere figlio si realizza nel compimento liberamente 'scelto' e non subito della relazione con il padre. Nel tempo in cui la chiesa si raduna in sinodo proprio attorno alla tematica dei giovani, il testo ne delinea un'antropologia positiva, liberata e liberante: quella di cui troppo a lungo abbiamo patito l'assenza.
'il 'beato' cristiano è colui che leva lo sguardo verso l'alto, verso l'eterno e l'infinito e ascolta un messaggio controcorrente, sconcertante e fin provocatorio. Poveri, sofferenti, miti, affamati e assetati, misericordiosi, puri, artefici di pace, perseguitati sono convocati da cristo come suoi discepoli, chiamati a edificare quel regno di dio da cui sono esclusi coloro che conoscono solo la frenesia del piacere, del potere e del possesso. ' È questo il contenuto rivoluzionario delle beatitudini, nucleo centrale della 'buona novella', paradosso che sconvolge le fragili certezze del senso comune. Un affascinante 'mondo alla rovescia' in cui si addentra il cardinale gianfranco ravasi, partendo da una rigorosa analisi del testo originale, nelle due diverse versioni di matteo e di luca. A chi sono destinate le beatitudini? Come dobbiamo leggerle? In una prospettiva squisitamente religiosa o di emancipazione sociale? L'autore ricorda l'universalità dell'impegno di vita che le parole di cristo propongono e sottolinea come le legittime istanze di giustizia terrena che evocano vadano ricondotte a una visione d'insieme trascendente. La dimensione antropologico-sociale non può prescindere, quindi, da quella teologico-spirituale. Seguendo queste coordinate, ravasi esplora i più suggestivi sentieri dello spirito, cercando le tracce delle beatitudini già tra le righe dell'antico testamento, e proponendo uno stimolante confronto con le beatitudini ebraiche.
In questa avvincente e documentata inchiesta si cerca di capire cosa sta succedendo in vaticano, ma soprattutto si indaga sulla misteriosa missione a cui benedetto xvi si è sentito chiamato, per la chiesa e per il mondo. «perché benedetto xvi ha rinunciato al papato? Fu vera rinuncia? Qual è la sua misteriosa missione attuale? » la chiesa attraversa la più grave crisi della sua storia, secondo tanti osservatori. Si ripropongono sempre più le domande su ciò che è davvero accaduto nel 2013 con la sorprendente 'rinuncia' di benedetto xvi, la sua decisione di restare 'papa emerito' e la convivenza di due papi. Perché benedetto xvi era diventato un segno di contraddizione? Cosa stava accadendo a livello geopolitico? Chi caldeggiava una 'rivoluzione' dentro la chiesa cattolica? E il papa si è veramente dimesso? Sono le domande a cui cerca di rispondere antonio socci attraverso i fatti, i gesti e le parole di benedetto xvi in questi sei anni, scoprendo, come in un appassionante thriller, che egli in realtà è rimasto papa, con conseguenze ancora inesplorate. In questa avvincente e documentata inchiesta si cerca di capire cosa sta succedendo in vaticano, ma soprattutto si indaga sulla misteriosa missione a cui benedetto xvi si è sentito chiamato, per la chiesa e per il mondo. L'autore ipotizza che possano esserci anche eventi soprannaturali all'origine della sua scelta. C'è poi da decifrare un'antica profezia che riguarda benedetto xvi e c'è infine una nuova rivelazione che arriva da fatima. Che non riguarda solo la chiesa, ma il mondo intero.
L' arte di ricominciare è uno dei libri più belli di fabio rosini, il noto biblista e sacerdote che conduce il programma 'parola di vita' su radio maria. In questo libro, rosini propone una lettura spirituale e attuale dei sei giorni della creazione narrati nel libro della genesi, mostrando come essi siano un invito a ricominciare sempre da dio, fonte di ogni bene e di ogni vita.
Rosini non si limita a commentare il testo biblico, ma lo collega alla realtà quotidiana, ai problemi e alle sfide che ognuno di noi deve affrontare. Con uno stile semplice e coinvolgente, l'autore ci aiuta a scoprire il senso profondo della creazione, il valore della libertà, la bellezza del matrimonio, la dignità del lavoro, il dono del riposo e la gioia della lode. Ogni giorno della creazione diventa così un'occasione per rinnovare la nostra relazione con dio e con il prossimo, per discernere la sua volontà e per accogliere la sua grazia.
L' arte di ricominciare è un libro che fa bene all'anima, che stimola la riflessione e che offre spunti pratici per vivere meglio la nostra fede. È un libro che ci insegna a guardare il mondo con gli occhi di dio, a riconoscere i suoi segni e a collaborare con lui alla sua opera. È un libro che ci invita a non arrenderci mai, ma a fidarci sempre di colui che ha fatto tutte le cose con amore e sapienza. È un libro che ci ricorda che ogni giorno è un dono e una possibilità di ricominciare.
In un'epoca sempre più rumorosa, in cui tecnica e consumismo irrompono nella nostra vita, è senza dubbio una follia voler scrivere un libro dedicato al silenzio. Eppure, il mondo fa tanto di quel rumore che la ricerca di qualche goccia di silenzio diviene ancora più necessaria. Per il cardinale robert sarah, a forza di respingere il divino, l'uomo moderno si ritrova in una dimensione angosciante e opprimente. Sarah vuole ricordare che la vita è una relazione silenziosa tra la parte più intima dell'uomo e dio. Il silenzio è indispensabile per l'ascolto del linguaggio divino: la preghiera nasce dal silenzio e senza sosta vi fa ritorno sempre più profondamente. In questo colloquio con nicolas diat, il cardinale s'interroga: gli uomini che non conoscono il silenzio potranno mai raggiungere la verità, la bellezza e l'amore? La risposta è senza appello: tutto ciò che è grande e creato è plasmato nel silenzio. Dio è silenzio. Dopo il successo internazionale di dio o niente, tradotto in quattordici lingue, il cardinale robert sarah cerca di ridare al silenzio la sua dignità. Il testo è seguito da un colloquio con dom dysmas de lassus, priore della grande chartreuse e ministro generale dell'ordine dei certosini. Prefazione di benedetto xvi.
La pace di cristo regni nei vostri cuori'. (col 3,15) la nostra è un'epoca di inquietudine, e questa attitudine interiore, che permea la vita quotidiana, spesso confluisce anche nella vita spirituale, così la nostra ricerca di dio, della santità e del servizio al prossimo diviene spesso agitata e ansiosa. L'autore ci conduce, attraverso un cammino di fiducia e docilità, ad assumere l'atteggiamento dei piccoli di cui ci parla il vangelo.