Una carabina sgangherata, un manuale di tiro scritto in cirillico ('ma con molte illustrazioni'), un bersaglio perennemente occupato da una coppia di colombi che ha fatto il nido 'nel posto più sbagliato della terra'. Ma soprattutto tanta, tanta voglia di vincere. Il giovane niccolò campriani è uno studente d'ingegneria ma è anche il miglior tiratore 'in piedi' mai nato nella storia del suo sport. Un predestinato. Nel giorno più importante della sua vita, alle olimpiadi di pechino del 2008, proprio nell'istante in cui sta per stringere tra le mani quello che ha sempre sognato, la medaglia d'oro, scopre di avere un avversario imprevisto e imbattibile. L'ultimo colpo. Quello decisivo. Il 'blocco dell'ultimo colpo' si rivela un problema più grande del previsto. E per superarlo, niccolò finisce per lasciare l'italia e rifugiarsi in america. Lì, intraprende un viaggio dentro se stesso, alle origini dell'ambizione, alle radici stesse della propria essenza di uomo, tra i sogni di gloria e gli equivoci imposti da un ambiente e un paese, l'italia, che non sa più vincere, ma neppure più perdere. Quattro anni di studio, allenamenti e riflessioni da 'cervello in fuga', per scoprire infine che 'tra il mirino e il bersaglio non c'è solamente aria e distanza', ma anche paura. Paura di fallire e di deludere gli altri e soprattutto se stessi. Paura, insomma, di dover fare i conti con la propria identità.
Il racconto dall'interno dell'arbitro che ha osato mettere in discussione un sistema rivelandone ombre, condizionamenti e opacità. «l'arbitro gavillucci, come pochi altri visionari, si era fatto l'idea che la legge in italia fosse uguale per tutti. Ovviamente ne ha pagato le conseguenze. Peggio per lui, ma soprattutto per noi» – marco travaglio «per la prima volta un arbitro di serie a racconta la sua verità sul mondo del calcio. Per far riflettere tutti, ma soprattutto gli arbitri» – mario sconcerti la testimonianza di claudio gavillucci, dismesso dalla serie a nell'estate del 2018 e finito ad arbitrare nei campetti di provincia dopo essere stato tra i primi a sospendere una partita per cori razzisti, rivela una realtà finora sconosciuta e risponde alle tante domande che ogni tifoso o appassionato di calcio si pone. Questo libro è un viaggio nel mondo degli arbitri reso possibile anche grazie alla pubblicazione di documenti inediti e rivelatori. Esiste una sudditanza psicologica rispetto ai club più blasonati? Quanto incidono i media sulle valutazioni dei direttori di gara? Quanto guadagnano gli arbitri? Che contratti e che tutele hanno? Sono davvero indipendenti? Che cosa ha prodotto l'introduzione del var? A partire dalla sua storia, qui ripercorsa dagli inizi alle luci di san siro, gavillucci risponde a questi e altri interrogativi conducendo il lettore nelle segrete stanze di una realtà che fa dell'assoluta riservatezza la sua bandiera. Come un fortino inespugnabile, impermeabile a ogni polemica, errore, scandalo. Forse è finalmente arrivato il momento della trasparenza.
Il racconto dall'interno dell'arbitro che ha osato mettere in discussione un sistema rivelandone ombre, condizionamenti e opacità. «l'arbitro gavillucci, come pochi altri visionari, si era fatto l'idea che la legge in italia fosse uguale per tutti. Ovviamente ne ha pagato le conseguenze. Peggio per lui, ma soprattutto per noi» – marco travaglio «per la prima volta un arbitro di serie a racconta la sua verità sul mondo del calcio. Per far riflettere tutti, ma soprattutto gli arbitri» – mario sconcerti la testimonianza di claudio gavillucci, dismesso dalla serie a nell'estate del 2018 e finito ad arbitrare nei campetti di provincia dopo essere stato tra i primi a sospendere una partita per cori razzisti, rivela una realtà finora sconosciuta e risponde alle tante domande che ogni tifoso o appassionato di calcio si pone. Questo libro è un viaggio nel mondo degli arbitri reso possibile anche grazie alla pubblicazione di documenti inediti e rivelatori. Esiste una sudditanza psicologica rispetto ai club più blasonati? Quanto incidono i media sulle valutazioni dei direttori di gara? Quanto guadagnano gli arbitri? Che contratti e che tutele hanno? Sono davvero indipendenti? Che cosa ha prodotto l'introduzione del var? A partire dalla sua storia, qui ripercorsa dagli inizi alle luci di san siro, gavillucci risponde a questi e altri interrogativi conducendo il lettore nelle segrete stanze di una realtà che fa dell'assoluta riservatezza la sua bandiera. Come un fortino inespugnabile, impermeabile a ogni polemica, errore, scandalo. Forse è finalmente arrivato il momento della trasparenza.
«non una biografia ma un racconto d'amore, la storia appassionata e divertita di un uomo che era anche più divertente e generoso di quello che sappiamo. » - silvia nucini, vanity fair «la vita è meravigliosa. Sono felice di quello che ho vissuto. Di cose brutte o sbagliate ne ho avute, come tutti. L'importante è andare avanti, facendo tesoro degli errori e guardare indietro solo per ciò che ti dà gioia. Ecco, leggerezza è la parola d'ordine. Che ci posso fare? È il mio carattere: il sorriso esce fuori. » - fabrizio frizzi meraviglioso era una delle sue parole preferite. Fabrizio frizzi la usava spesso e con partecipe sincerità per commentare i racconti di ospiti e concorrenti delle sue tantissime trasmissioni, o quando ascoltava gli amici e i collaboratori. E soprattutto era la definizione perfetta per descrivere il suo modo di vedere il mondo, chi gli stava intorno, il futuro. Disponibile, positivo, generoso, sensibile, lui c'era sempre per tutti, senza risparmiarsi mai, senza incertezze. La sua scomparsa ha generato un lutto collettivo di dimensioni e intensità inimmaginabili. Un mese e mezzo dopo l'ischemia era riuscito a tornare al lavoro, ma a telecamere spente stava vivendo la fatica di una malattia che gli lasciava pochissime possibilità di scampo. Conduttore televisivo e poliedrico uomo di spettacolo, era diventato papà da meno di cinque anni della piccola stella, e con la moglie carlotta stava vivendo un momento di grande felicità. Questo libro racconta un uomo sorridente e combattivo, che ha attraversato quasi quarant'anni della storia della tv e del nostro paese, con l'aiuto dei ricordi e delle testimonianze di amici, collaboratori, colleghi e persone che lo hanno conosciuto e amato. Ma è anche la sua vita attraverso le sue parole e l'eredità di sentimenti che ci ha lasciato.
Quasi una vita, momento per momento, quelli più intensi che nel tempo acquistano ancora più vigore e ritornano in tutta la loro vividezza. Tanti incontri qui offerti nella forma del racconto, ognuno dei quali ha una luce, un'atmosfera e dei personaggi indimenticabili che hanno segnato soprattutto la giovinezza e l'adolescenza di camilleri. Alcuni conosciuti negli anni più maturi, durante la sua carriera di regista teatrale e televisivo, molti altri sconosciuti, che ci riportano ai tempi del fascismo, della guerra, momenti segnati da storie che nei loro risvolti più umani e sinceri acquistano un tratto epico e la magia del ricordo assoluto perché unico nel costituire una tappa, una svolta nella formazione dello scrittore. L'anarchica, invincibile indifferenza di antonio, insensibile ai richiami militari e agli orrori della guerra; la bellezza sorprendente dell'incontro con un vescovo libero nella mente e nel cuore; l'indelebile ricordo di quella notte di burrasca quando il padre di camilleri andò a salvare l'eroico comandante campanella, dato per disperso; il coraggio della 'sarduzza' e la determinazione nel difenderla dal tenente tedesco; l'ultimo saluto a 'foffa', prostituta per necessità, sola nella vita e negli affetti. Intermezzati gli uni con gli altri ecco l'incontro con primo levi e i suoi silenzi, la stravaganza di gadda e la suscettibilità di d'arrigo, il franco scontro con pasolini riguardo alla regia di una sua opera teatrale, poco prima della sua morte.
Alla morte di cioran, fra i suoi manoscritti furono trovati trentaquattro quaderni dalle copertine identiche. Erano, come si scoprì, i testi a cui per quindici anni, dal giugno del 1957 al novembre 1972, egli consegnò la parte più intima e segreta di sé, senza mediazioni di alcun genere. Brevi riflessioni, sentenze fulminanti, osservazioni su letture, impressioni musicali, ritratti di amici e di nemici, rapide fughe da parigi, aneddoti, considerazioni sulla storia, ossessioni, capricci.
Christopher mcdougall, giornalista, ex inviato di guerra e runner dilettante, in questo libro ci racconta il suo viaggio avventuroso sulle tracce dei tarahumara, una popolazione che vive nei selvaggi copper canyon dello stato messicano di chihuahua. I tarahumara -
In una lunga conversazione con giancarlo dotto, carmelo bene racconta e si racconta: il teatro e il cinema, la letteratura e la voce, le passioni e i disgusti. La dissipazione incessante di una vita privata e pubblica che 'gioca' al massacro. E mentre si dipana il filo di un'esistenza unica che via via si libera insofferente da ogni gabbia e da qualsiasi tentativo di schematizzazione, più di cinquant'anni di vita culturale, artistica e sociale si srotolano tra le pagine, raccontati da due occhi inquieti e mobili alla cui lucidità spietata niente sembra poter mai sfuggire.
È salito su un'infinità di cime, affrontando spesso vie estreme e ha rischiato discese temerarie con gli sci dal nanga parbat e dall'everest. Non di rado si è trovato a mettere alla prova i suoi stessi limiti, quando sopravvivere è questione di pura fortuna. In questo volume racconta i suoi cinque tentativi al k2, la 'montagna delle montagne', che conquista finalmente il 22 luglio del 2001. La descrizione del lungo percorso che porta al k2 è intervallata da molti episodi che lo hanno condotto in situazioni apparentemente senza via d'uscita, sia a causa di errori commessi, che a causa di problemi dovuti ai materiali, al cattivo tempo o semplicemente al caso. Kammerlander racconta il modo in cui ha affrontato e superato queste situazioni.