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Classifica Libri CATEGORIA (E SOTTOCATEGORIE)
Classica

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Libri in questa classifica: 1627

Pagina 2 di 163

Posizione in classifica: 11

I Fratelli Karamazov

Fëdor Dostoevskij

Narrativa estera - Classica

I Fratelli Karamazov
A un secolo e mezzo dalla sua comparsa la potenza letteraria de i fratelli karamazov non si è affievolita. Ancora oggi, mentre assistiamo al parricidio piú famoso delle lettere moderne e ne seguiamo l'esaltante iter giudiziario, siamo costretti a scendere nelle profondità piú scomode dell'animo umano, a interrogarci sugli istinti peggiori dell'individuo e della società, a incidere come un patologo le cancrene della nostra coscienza, in un percorso in cui realtà e incubo non sempre hanno contorni netti, in cui la tragedia si accompagna alla farsa, e la disperazione si danna per alimentare una pur esile fiammella di speranza.
Punteggio: 1011
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 04/06/2025

Posizione in classifica: 12

Limpazienza Del Cuore

Stefan Zweig

Narrativa estera - Classica

Limpazienza Del Cuore
Alla vigilia della grande guerra, anton hofmiller, ufficiale dell'esercito austro-ungarico, conosce edith, figlia di un ricco aristocratico ungherese. La ragazza, affetta da paralisi, provoca in anton un ambiguo senso di pietà che lo spinge a farle visita quasi tutti i giorni. Scambiando questo sentimento per amore, edith, aiutata dal potere persuasivo del padre, convince anton a chiederla in sposa. Pentito, ma schiacciato dal senso di colpa, il protagonista scivola in una rete di promesse e bugie, mentre all'orizzonte si profila l'ombra della tragedia. Stefan zweig compose questo suo primo romanzo tra il 1936 e il 1938, anni cruciali di cui la storia fatale e drammatica tra anton e edith rispecchia, come in una profezia, il tumultuoso e inarrestabile percorso verso l'autodistruzione, la rovina dell'intelligenza e dei sentimenti che in poco tempo avrebbe travolto l'intera europa.
Punteggio: 1011
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 08/10/2024

Posizione in classifica: 13

Jane Eyre

Charlotte Brontë

Narrativa estera - Classica

Jane Eyre
«quell'uomo mi costringeva ad amarlo senza neppure guardarmi. » «jane eyre racconta la storia dell'educazione sentimentale di una giovane istitutrice inglese, orfana e di umili origini, che ottiene alla fine, dopo molte peripezie, la felicità in amore unendosi all'ardente, impetuoso edward rochester, suo padrone; con questa si intreccia una precedente e tragica storia d'amore e follia che ha avuto per protagonisti edward e bertha, la donna strappata alla sua terra caraibica e relegata come pazza in una soffitta nella grande magione di rochester: thornfield hall. Il romanzo è stato accolto con grande favore dal pubblico e da buona parte dei critici. E il favore e la popolarità sono durati a lungo e durano tuttora: ne fanno fede le molte edizioni, le traduzioni in tutte le lingue e la serie di adattamenti cinematografici, televisivi, teatrali e musicali; basti qui ricordare i numerosi film e le serie televisive prodotte dalla bbc. » (dalla postfazione di remo ceserani)
Punteggio: 1008
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 11/02/2025

Posizione in classifica: 14

I Beati Paoli

Luigi Natoli

Narrativa estera - Classica

I Beati Paoli
Ciò che rende unici i beati paoli, oltre all'incanto nella lettura, è la sua estrema modernità che consiste nella perfetta fusione tra le vicende storiche, riportate con maniacale fedeltà, e la vita dei protagonisti con le loro emozioni e passioni. «insieme ai promessi sposi, ai viceré, al nome della rosa e alla storia della morante, il quinto monumento storico della letteratura italiana contemporanea» - jean-noël schifano, le monde «i beati paoli è uno dei romanzi d'appendice più popolari del '900. Avvincente, misterioso, spettacolare, ricco di personaggi indimenticabili. Il celebre feuilleton sulla setta segreta in cui non pochi intravedono le origini della mafia è costruito su una tessitura narrativa moderna. Una lettura che non deluderà mai. » giuseppe tornatore «la bellezza dei beati paoli è la scrittura. È chiaro che le regole del romanzo popolare, del feuilleton, con i colpi di scena, le agnizioni, le sparizioni sono tutte rispettate, ma c'è di più: un gusto notevole, l'eleganza del racconto e la scrittura, ben più moderna della storia narrata» - andrea camilleri in poco più di 1. 000 pagine, sullo sfondo di uno dei periodi più agitati della storia siciliana, nei beati paoli, si narrano le vicende della famiglia albamonte della motta. Dalla nascita dell'erede al titolo di duca in una burrascosa notte del 1698, alla scomparsa del bambino, fino al ritorno a palermo di blasco di castiglione, cavaliere senza paura, per riprendersi titolo, beni e la propria vita. Un magnifico affresco in cui non mancano duelli, vendette, intrighi. La trama principale si intreccia con storie secondarie che l'autore inizia e poi abbandona per poi riprendere a sorpresa, con colpi di scena degni del migliore dumas e che fanno pensare a qualcosa a metà tra i tre moschettieri e il conte di montecristo. Ma i veri protagonisti sono loro, i beati paoli, che hanno preso blasco sotto la loro protezione. Sono una leggendaria setta segreta, difensori dei deboli contro lo strapotere e la malagiustizia esercitata dai nobili, si riuniscono nelle segrete che si aprono sotto vicoli e chiese. Lì emettono le loro sentenze, terribili, inappellabili, ma sempre improntate a un senso di equità. Vestono un saio bianco e sono incappucciati, perché tra loro non devono riconoscersi. «da qui si entrava nella principale grotta dove trovavasi una ben larga camera con sedili tutt'intorno e con nicchie e scansie al muro nelle quali riposavan le armi sia di foco che di ferro: qui adunavansi i settari e vi tenevano le loro congreghe in luoghi oscuri, e dopo il tocco della mezzanotte onde tutto facevasi a lume di candela», racconta francesco m. Emanuele, marchese di villabianca. Ciò che rende unici i beati paoli oltre all'incanto nella lettura - «cominciando a leggerlo ci troviamo costretti a finirlo», sosteneva sciascia - è la sua estrema modernità che consiste nella perfetta fusione tra le vicende storiche, riportate con maniacale fedeltà, e la vita dei protagonisti con le loro emozioni e passioni. Pochissimi sono i personaggi d'invenzione; l'immaginazione si riversa tutta nel fluire della narrazione e nel «privato» delle figure che via via incontriamo.
Punteggio: 1006
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 24/04/2024

Posizione in classifica: 15

Il Conte Di Montecristo

Alexandre Dumas

Narrativa estera - Classica

Il Conte Di Montecristo
Nel febbraio del 1815, a marsiglia, il marinaio edmond dantès viene falsamente accusato di bonapartismo e arrestato nel giorno delle nozze, alle soglie di una brillante carriera navale. Durante la prigionia nel castello d'if, uno scoglio in mezzo al mare, affina un odio feroce per gli autori della sua rovina e, quando l'amicizia con un altro prigioniero gli procura l'evasione nonché un favoloso tesoro, ne farà lo strumento di una vendetta grandiosa e spietata. Le mille identità che il conte assume per preparare la trappola ai suoi nemici, i suoi viaggi, gli avvelenamenti, gli intrighi, le scomparse, i ritorni: questo grande fiume creato dalla penna infaticabile di dumas sa far voltare pagina come pochi altri, con la stessa urgenza con cui i lettori di due secoli fa aspettavano l'uscita della puntata successiva.
Punteggio: 1006
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 12/06/2025

Posizione in classifica: 16

Elias Portolu

Grazia Deledda

Narrativa estera - Classica

Elias Portolu
Elias portolu è uno dei libri più belli di grazia deledda, premio nobel per la letteratura nel 1926. Il romanzo racconta la storia di un ex carcerato che torna nel suo paese natale in sardegna e si innamora della promessa sposa del fratello. Tra passione, rimorso, religione e tradizione, elias vive un conflitto interiore che lo porterà a una scelta drammatica e irrevocabile. La deledda descrive con maestria e sensibilità la psicologia dei personaggi, il loro legame con la terra e la cultura sarda, le loro lotte interiori tra il bene e il male. Il romanzo è ricco di simboli, metafore, dialoghi intensi e descrizioni suggestive. Il paesaggio sardo diventa quasi un personaggio a sé stante, testimone e protagonista delle vicende umane. Elias portolu è un romanzo che affronta temi universali come l'amore, il peccato, il destino, la fede, la libertà. È una lettura coinvolgente e profonda, che mostra il talento e la originalità della deledda, una delle più grandi scrittrici italiane di tutti i tempi.
Punteggio: 1006
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 02/06/2024

Posizione in classifica: 17

Mastro-don Gesualdo (1889)

Giovanni Verga

Narrativa estera - Classica

Mastro-don Gesualdo (1889)
Giancarlo mazzacurati ha sottratto
Punteggio: 1006
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 03/06/2025

Posizione in classifica: 18

Notre Dame De Paris

Victor Hugo

Narrativa estera - Classica

Notre Dame De Paris
«credette di sentire impresso sulle sue labbra un marchio di fuoco, un bacio più bruciante del ferro rovente del boia. »la cattedrale di notre-dame è il cuore di parigi, città in cui si incrociano i destini di quasimodo, il campanaro deforme che salva dall'impiccagione la bella zingara esmeralda, di gringoire, il poeta pazzo e girovago, del nobile ufficiale phoebus, di frollo, l'arcidiacono dall'anima nera, e della folla tumultuante dei reietti. Grandioso affresco a tinte forti, ricco di colpi di scena, il romanzo – popolato da ombre sinistre – incarna i temi del romanticismo: la storia come luogo d'azione; il popolo che per la prima volta entra a viva forza nella letteratura; il raffronto tra l'orrido e il bello e, soprattutto, il bene sconfitto dal male. Introduzione di victor brombert.
Punteggio: 1003
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 27/04/2025

Posizione in classifica: 19

Il Serpente

Stig Dagerman

Narrativa estera - Classica

Il Serpente
Scritto a 22 anni e fin'ora inedito in italia, il serpente è il romanzo di esordio che consacrò stig dagerman come uno dei giovani autori di maggiore talento della sua generazione. «il serpente è ovunque, trattenuto dal seducente gioco a nascondino in cui, con estro spietato, è costantemente impegnata la prosa di dagerman, preso nel balletto delle ripetute dissimulazioni, nella fittissima rete di metafore per cui ogni cosa appare è un'altra cosa» - alessandra iadicicco, la lettura «una storia di guerra, una metafora dell'assurdo» - leonardo g. Luccone, robinson quando nel 1945 stig dagerman pubblicò il serpente fu accolto dalla critica come l'enfant prodige della letteratura svedese per la sua sorprendente modernità e la sua prosa potente e precisa. Scritto durante la seconda guerra mondiale e ambientato in una svezia nervosamente neutra in allerta militare, il serpente riflette tutta la sensibilità dell'autore per l'inconscio, la giustizia sociale e la psicologia della paura. In un primo momento il serpente sembra essere una raccolta di racconti fino a quando, in un brillante sviluppo della narrazione, le diverse storie si uniscono per rivelare le strutture tematiche sottostanti. Stig dagerman scrive con uguale abilità dal punto di vista dei vari protagonisti, e attraverso di loro riesce a capire l'abisso dell'ansia e della paura sia dei soldati che della gente comune. Ed è sempre il serpente la materializzazione di questa paura: c'è il serpente catturato da bill, un soldato di seconda classe che lo usa per imporsi su coloro che lo circondano; c'è il serpente che, riportato da uno dei soldati nella caserma, fugge dalla sua prigione e diffonde il terrore nella manciata di uomini che sono rimasti in questo immenso edificio polveroso e vuoto dopo la partenza del reggimento. In linea con la ferma convinzione della necessità etica (e politica) di non cedere a nessuna forma di consolazione, e soprattutto di fiducia nel futuro – un'idea faticosamente portata avanti in tutte le sue opere successive – stig dagerman sostiene la necessità di affrontare l'ansia direttamente, con la consapevolezza e l'introspezione, perché forse «questa è l'unica opportunità che abbiamo di mettere alla prova noi stessi».
Punteggio: 1003
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 01/04/2023

Posizione in classifica: 20

Le Illusioni Perdute

Honoré De Balzac

Narrativa estera - Classica

Le Illusioni Perdute
'È il volume monstre! È l'opera capitale nell'opera. ' così, in una lettera del 1843, balzac annunciava a madame hanska la scrittura di 'illusioni perdute': un'ampia narrazione che si colloca tra 'scene della vita di provincia' e 'scene della vita parigina' e che insieme a 'splendori e miserie delle cortigiane' compone un dittico imperniato sulla figura di lucien de rubempré. Opera esteticamente innovativa e alimentata dalle esperienze centrali nell'esistenza di balzac (i diversi mestieri del libro e della scrittura, dal tipografo al giornalista), 'illusioni perdute' narra infatti la vicenda di questo giovane di provincia bello, povero e ambizioso, parente stretto del rastignac di papà goriot, che sogna la gloria poetica e il successo mondano e si trasferisce a parigi sperando di procurarsi entrambi. Nella capitale finirà per perdere la propria integrità morale e, infine, ogni fortuna. Meno determinato e vitale di rastignac, rubempré rimane uno dei personaggi più scolpiti di balzac, tanto che un lettore esigente come oscar wilde ebbe a scrivere: 'chi avrà mai voglia di uscire per andare a una serata mondana e incontrarci il suo amico d'infanzia tomkins, quando può starsene a casa in compagnia di lucien de rubempré? ' . Con uno scritto di alessandro piperno.
Punteggio: 1003
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 06/04/2021

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