È la prima inchiesta che il commissario capo arrigoni del porta venezia conduce lontano dalla sua amata milano. Siamo nel 1953, e gli alti comandi di polizia e carabinieri decidono di costituire un'unità speciale che dovrà indagare sugli omicidi che vengono commessi in piccoli paesi della lombardia. A capo dell'unità viene nominato proprio arrigoni che, pur non essendo troppo entusiasta della proposta, per senso di responsabilità accetta l'incarico. Dopo una settimana, ha già un caso da risolvere. Parte insieme al il giovane e fidato agente di pasquale, un esuberante e brillante partenopeo, nonché impenitente donnaiolo. I due raggiungono arbizzone varesino, un paese di montagna affacciato sul lago maggiore, dove il contrabbando con la vicina svizzera è la principale fonte di guadagno: un posto tranquillo, all'apparenza, ma che nasconde più di un segreto. Qui, in un bosco, è stato rinvenuto il cadavere di un uomo, ucciso con un colpo alla tempia, sferrato probabilmente con una pietra trovata nel vicino torrente. L'uomo, ricco e sposato con una ragazza molto più giovane, era ufficialmente un imprenditore edile, ma, come si scoprirà nel corso dell'indagine, anche uno strozzino.
Raymond il poliziotto, beatrice l'infermiera, salvatore il piccolo imprenditore e regina l'insegnante entrano nel tunnel del coronavirus con tutti gli altri, alla fine di febbraio a adeago, in provincia di bergamo. Ci entrano con le loro vecchie paure, frustrazioni, amori perduti e sconfitte, e con un carico di umana meschinità. Quando comincia il contagio, il poliziotto ne approfitta per defilarsi dalle indagini su un furto di macchine da cucire, l'infermiera simula un incidente per sfuggire al pronto soccorso sovraccarico, l'imprenditore pensa di fare soldi fabbricando e smerciando mascherine di dubbia qualità e l'insegnante elude le lezioni online per liberarsi di studenti svogliati e genitori aggressivi. Il tutto mentre i loro colleghi danno prova di un ben diverso impegno. Ma il virus non è solo un vento di morte, è anche un formidabile acceleratore di destini. E i loro deflagrano. Dalle feste per le vittorie dell'atalanta si passa al deserto e poi al terribile corteo delle bare nei camion militari, e le storie dei quattro protagonisti si intrecciano e si coagulano intorno al vergognoso business delle mascherine finanziato da veri malviventi, alcuni con la pistola, ma i peggiori in giacca e cravatta. Nel momento più buio, uomini e donne che pensavano di non avere più niente da chiedere o da perdere si troveranno di fronte l'occasione per riscattare una vita spenta. Una storia d'amore e di dolore, in cui si ride a crepapelle e si piange disperatamente, che parla del nostro tempo, delle nostre scelte, della possibilità di capovolgere il proprio futuro.
Petra delicado, ispettrice della polizia di barcellona, e il suo vice garzon, non sono il tipo dell'investigatore speculativo, l'errore e l'abbaglio li mettono sulla pista giusta molto di più che non la deduzione. Nel caso di 'giorno da cani' indagano, senza molta fortuna all'inizio, sull'omicidio di un poveraccio che traffica in cani, aiutati dall'ultimo fedele amico dell'uomo, il meticcio spavento. Ma a quell'omicidio ne segue un altro e un altro ancora, e nella corrente principale degli eventi affluiscono, intersecandosi, sordidi commerci e storie passionali nel mondo dei cani.
Da quattro mesi i marciapiedi di parigi riservano una sorpresa apparentemente innocua: grandi cerchi blu tracciati con il gesso, e al centro una serie di oggetti stravaganti: un trombone, una pinzetta, un vasetto di yogurt, una candela. I giornalisti indagano per sfamare l'interesse dei lettori e gli psicologi si dividono tra chi grida al maniaco, e chi ipotizza la burla. Adamsberg, però, non trova nulla di divertente nell'escalation dei cerchi: la sua fine psicologia di conoscitore del male gli lascia intuire che dietro l'apparente stramberia si nasconde qualcosa di morboso. E ben presto i fatti gli danno ragione: un'altra alba e un altro cerchio su un marciapiede, ma stavolta, al centro esatto, un corpo di donna. Parte così una corsa contro il tempo per fermare un assassino del quale si ignora letteralmente tutto.
In un'isoletta al largo della cornovaglia, sede di un esclusivo resort frequentato da politici e vip, viene trovato morto uno degli ospiti, nathan oliver, un famoso scrittore. Ma quando l'ispettore dalgliesh dà inizio alle indagini e si accorge che la vittima era odiata da tutti, un altro residente dell'isola, il segretario dell'amministratore del resort, viene ucciso a colpi di pietra. E come se non bastasse, lo stesso ispettore dalgliesh si ritrova inaspettatamente in grave pericolo di vita.
Per le strade di houston si aggira un moderno jack lo squartatore, e marvin hanson e joe clark sono i poliziotti incaricati dell'indagine. Hanson in particolare, un detective nero, è disgustato dagli omicidi, dalla loro ripugnante violenza, e si dedica alla caccia con un sentimento di vendetta personale. Ma l'inchiesta è un tuffo nel dolore e nell'ambiguità, un itinerario in cui è facile perdere la ragione e trasformarsi a propria volta in ciò che più si odia.
La campagna del dorset è un luogo ideale per vivere tranquilli. Eppure nell'aria c'è qualcosa di malvagio. Un personaggio misterioso avvelena i cuori, sobillando gli animi e diffondendo il dubbio, il sospetto. E presto la cupa atmosfera improvvisamente creatasi intorno alla villa dell'anziano colonnello lockyer-fox si trasforma in delitto. L'anziano ufficiale è indifeso, solo di fronte al dolore per la perdita della moglie della quale viene persino accusato di essere stato la causa. I parenti lo abbandonano e un circolo di malelingue gli si stringe intorno, come guidato da un invisibile burattinaio. Una giovane coppia, pur divisa da un'iniziale diffidenza, saprà svelare il mistero, smascherando la volpe malvagia che trama nell'ombra.
È il 1350 e la gente di cambridge sta ancora lottando contro lo scempio e la desolazione che la peste ha lasciato dietro di sé. Ovviamente neanche cambridge si è potuta sottrarre alla morte nera e matthew bartholomew si ritrova a dover istruire un gruppo di giovani medici per sostituire quelli uccisi dall'epidemia. Ma un fatto singolare lo distrae da quella occupazione: il cadavere di un frate viene infatti ritrovato all'interno del massiccio baule in cui l'università conserva i suoi documenti più preziosi. E quella non è l'unica morte inspiegabile a cambridge. Nel corso delle sue indagini, infatti, bartholomew raccoglie numerosi indizi e indiscrezioni, che lo portano a una chiesa ormai abbandonata, giacché i fedeli che la frequentavano sono stati decimati dalla peste. Adesso in quel luogo di culto si riunisce una setta di matrice pagana, che infonde nella mente degli adepti terrore e violenza, e che, sospetta bartholomew, è il cuore di una cospirazione che mira a screditare la religione cristiana.
Problematico, scostante e disilluso per natura, john rebus si trova a dover affrontare uno dei casi più difficili della sua carriera: il rapimento e la morte di tre bambine. Non ci sono indizi, nessun testimone, nessun collegamento tra le piccole vittime. Eppure rebus capisce che qualcosa lo lega a quei delitti e soprattutto che le lettere anonime da lui ricevute, sia al comando di polizia sia a casa, potrebbero illuminarlo sull'identità dell'assassino. Perché quelle lettere arrivano direttamente dal passato di rebus, sono collegate ad un episodio che lui sperava di aver dimenticato per sempre e che invece ritorna a tormentarlo in tutta la sua violenza.
All'alba dell'immacolata, viene trovato il cadavere di saveria, giovane pasticciera figlia del boss fofò russo. Il questore ordina a marò pajno di indagare su un delitto che in apparenza non ha alcun legame con il nucleo antifemminicidio che lei dirige. La vicequestora si accorgerà presto che troppe cose non tornano e, inoltrandosi a fondo nelle maglie di un sistema perverso, arriverà a sfidare apertamente il potente fofò russo.