Nel loro paesello della bassa peppone e don camillo continuano, negli anni dell'immediato dopoguerra, il loro conflitto privato fatto di avventure, vendette, scherzi, strategie opposte e complementari. Perché, si sa, spesso gli estremi sono così estremi che si ricongiungono dall'altra parte. Così può capitare che i due escano dalle cabine elettorali e non si sappia chi abbia fatto la croce sul pci e chi abbia consegnato la scheda bianca, oppure addirittura che nascondano insieme un carro armato, ingombrante ricordo della guerra da poco finita. Le avventure di don camillo e peppone superano le divergenze politiche, le ideologie, la storia e si trasformano oggi in racconti pieni di umanità, in cui riscoprire il valore di un 'mondo piccolo' pieno di buona volontà, purezza e dignità.
Dalle storie della grande guerra, scaturite dall'album di famiglia e dai bollettini ufficiali, a quelle della seconda guerra mondiale che ripercorrono la campagna di francia, la tragica spedizione albanese, il drammatico fronte russo, la prigionia, il ritorno sull'altipiano: pagina dopo pagina, attingendo alla sua memoria personale e a quella collettiva, 'il sergente' rigoni costruisce un quadro scarno e spietato di un tempo che non è il nostro ma che ci viene lasciato in eredità. Tutti i racconti che rigoni stern ha dedicato al tema della guerra nelle sue opere precedenti, oltre a numerosi altri testi sparsi in giornali e riviste, vengono qui pubblicati in un ordine storico-narrativo a cura dell'autore.
Alla fine dell'ottocento, nel nordest del brasile, appare una strana figura di santo e di profeta - «le ossa sporgenti e gli occhi ardevano di un fuoco perpetuo» - che attira intorno a sé migliaia di persone sbandate e vinte dalle ingiustizie della vita. Così comincia la storia della piccola e remota canudos, solitario avamposto contro l'immenso brasile e incontaminato luogo di pace, che sarà raso al suolo e cancellato dal nuovo governo repubblicano. Raccontando «cose attuali, concrete, quotidiane, inevitabili come la fine del mondo e il giudizio universale», vargas llosa ricrea uno dei più tragici episodi della storia dell'america latina, facendone un romanzo e una saga di forte intensità, specchio realistico e insieme fantastico delle crudeltà, speranze e illusioni dell'uomo.
Che cosa custodiscono i diari di alba, anziana senzatetto che vive ai margini di milano? Che cosa ha reso così determinata lorenza, giovane funzionaria di banca che per la prima volta arriva in città con un importante incarico? Due donne agli opposti, senza alcun punto di contatto. Eppure, un incontro - casuale? - fra loro getta il seme per una breve, intensa amicizia. L'intreccio delle loro solitudini fa riemergere il passato di entrambe, scava nell'infanzia e descrive l'affannoso presente: si raccontano, si commuovono, si capiscono. Ambientato tra milano, roma e la bretagna, il romanzo si snoda attraverso mezzo secolo di storia, ripercorrendo le vite delle protagoniste per arrivare a un inaspettato, folgorante finale.
Una storia cruda, forte e violenta, ma reale. È la storia di tante, di troppe donne! Paola è una donna segnata profondamente dalla violenza subita fin da bambina dal padre di una sua compagna di giochi prima, dal suo stesso padre poi. Si ritrova all'età di 52 anni con la depressione come sua compagna di vita. L'incontro con l'amico d'infanzia riccardo, psicologo, sembra un segno del destino. Con sedute terapeutiche, paola sarà costretta a fare i conti con il suo passato per affrontare il dolore e combatterlo. Sedute crudeli, al limite dello sconforto, raccontando gli amori sbagliati, gli anni difficili della sua infanzia, gli anni scapestrati passati a roma, l'alcolismo, la droga e gli aborti clandestini, per arrivare ad un finale che la porterà davanti al proprio passato: un portone chiuso, oltre il quale verrà superato il limite assoluto di ogni suo più intimo confine. 'un libro verità che fa riflettere sull'angoscia prodotta dalla depressione. ' i diritti d'autore saranno devoluti alla fondazione onluss luca barbareschi.
Fu il destino a trasformare il marinaio spezzino giovanni battista caviciòli in uno dei più temuti pirati del tirreno: dalla spezia a trafalgar e dall'atlantico alla costa azzurra, corre veloce la vita del bacicio tra navi e guerre, furti e amori, ricchezze e miserie. Alla ricerca del suo tesoro, uno strampalato biografo cerca di ricalcare le impronte lasciate sulla sabbia dal marinaio divenuto corsaro per necessità sempre che un'onda non le cancelli prima. Il romanzo è stato pubblicato nella prima stesura nel 2003. Le nuove ricerche del biografo infaticabile hanno portato a questa revisione.
Una raccolta unica delle storie ambientate nel celebre 'mondo piccolo' inventato da giovannino guareschi, quella bassa che parte da piacenza in giù, tra il po e l'appennino, in una zona geografica di un'anima italiana appartenente al passato. Le avventure piene di umorismo e tenerezza dei contadini, degli abitanti del paesello, del prete battagliero don camillo e dell'acerrimo nemico peppone, sindaco comunista, incarnano le contraddizioni e il bisogno di riscatto di un paese che, negli anni delicati del secondo dopoguerra, cerca con forza e dignità di costruire il proprio futuro. Questo primo volume apre la raccolta di tutte le avventure del curato più amato della nostra letteratura.
Una guerra senza nome fa da sfondo al peregrinare di un ragazzo di quindici anni, adrià guinart, che scappa di casa spinto dal desiderio di vedere il mondo e dalla sete di libertà. La guerra e le azioni militari sono solo accennate, ma sempre presenti nei volti e nelle storie degli uomini e delle donne che il ragazzo incontra lungo la strada, e nel paesaggio onirico e fiabesco che lo circonda. Adrià parte bambino e affronta il buio dei boschi, la fame, le sue paure più nascoste; entra in contatto con un'umanità dolente ma non rassegnata; si innamora di eva, ragazza sfuggevole e bellissima, e nel suo girovagare per un territorio popolato di castelli e melagrane, streghe e principesse, raccoglie e custodisce la testimonianza delle vite degli altri. Così diventa uomo, la sua iniziazione si compie, dopo aver perduto e ritrovato il cammino in un mondo allo sbando, talmente assurdo da confondersi con i suoi sogni e i suoi incubi.
Nella settimana che precede la pasqua, torna in israele kaminka, padre di tre figli ormai sposati, e marito di una donna chiusa da anni in manicomio. Abita negli stati uniti, ha una nuova compagna e aspetta un figlio. Sono dunque le pratiche del divorzio che kaminka deve avviare, ma il rientro in patria e in famiglia non avviene senza traumi. Davanti a un avvenimento così grave, vengono a galla i nodi irrisolti, le vecchie ferite, scatenando una crisi progressiva che esplode proprio il giorno di pasqua. Il dramma della famiglia sconvolta dalla divisione 'tardiva' dei genitori si arricchisce di una miriade di particolari che ne fanno un forte affresco di vita contemporanea, non soltanto israeliana.
Un romanzo intimo, femminile, graffiante, costruito magistralmente la fuga da se stessi e la ricerca di un senso alla vita. Il grande ritorno di francesca mazzucato lei è una donna sola. Vive a parigi dove lavora come collagista. Non ha un nome e non lo vuole, è in fuga dalla sua identità passata, da quello che ha vissuto in un prima che non l'abbandona. Per tutta la vita si è sentita braccata, inseguita. Adesso si nasconde. Da chi o da cosa non si sa. Un mistero che si svela pagina dopo pagina, seguendo l'inquietudine della protagonista, il suo esistere in bilico alla ricerca di luoghi provvisori, camere d'albergo, brasserie, conversazioni con sconosciuti. Solo quando ritaglia e incolla immagini che prendono forma su cartone, fogli bianchi e neri o tela, la donna sente che può alleggerire il peso che porta con sé, provare una provvisoria pace. Collage dopo collage, la storia si rivela con la potenza di un uragano, il mistero appare e scompare.