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Classifica Libri CATEGORIA (E SOTTOCATEGORIE)

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Libri in questa classifica: 436

Pagina 17 di 44

Posizione in classifica: 161

Il Dio Dei Nostri Padri
Il Grande Romanzo Della Bibbia

Aldo Cazzullo

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Il Dio Dei Nostri Padri<br>Il Grande Romanzo Della Bibbia
Fino al tempo dei nostri nonni, gli uomini erano convinti di vivere sotto l'occhio di dio, e la sua esistenza era certa come quella del sole che sorge e tramonta. Oggi abbiamo smesso di crederci, o anche solo di pensarci. E la bibbia nessuno la legge più.  invece la bibbia è un libro meraviglioso. Che si può leggere anche come un grande romanzo. L'autobiografia di dio. Aldo cazzullo fa con la bibbia quel che aveva fatto con l'inferno di dante: ci racconta la storia, in modo chiaro e comprensibile a tutti, con continui riferimenti all'attualità, alla nostra vita, passando attraverso le vicende della storia e i capolavori dell'arte. La creazione, adamo ed eva, la cacciata dall'eden, caino e abele, noè e il diluvio. La storia di giacobbe che lottò con dio e di giuseppe che svelò i sogni del faraone. Mosè, le piaghe d'egitto, il passaggio del mar rosso, i dieci comandamenti. E poi la conquista della terra promessa, da giosuè che espugna gerico a davide che taglia la testa di golia, da sansone, l'eroe fortissimo ma tradito dal suo amore, a salomone che innalza il tempio. Cazzullo rievoca storie dal fascino millenario. E racconta le grandi donne della bibbia da giuditta a ester; l'angelo che salva tobia e il diavolo che tormenta giobbe; l'amore del cantico dei cantici e la disillusione dell'ecclesiaste ('tutto è vanità'). Sino alla grande speranza dell'avvento di un messia che viene a salvare l'uomo e a farci risorgere a vita eterna, che per i cristiani è gesù.
Punteggio: 800
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 26/04/2025

Posizione in classifica: 162

Il Mediterraneo In Barca

Georges Simenon

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Il Mediterraneo In Barca
Che simenon sia un prodigioso narratore è a tutti noto. Ma forse non tutti sanno che, in particolare fra il 1931 e il 1946, è stato un reporter non meno prodigioso – e singolare. Singolare perché, lungi dal considerarsi un inviato speciale, i suoi reportage li ha scritti 'per sé', per viaggiare, per finanziare la sua curiosità. Quella curiosità nei confronti dell'uomo che ha scoperto in sé sin da quando, giovanissimo, lavorava alla «gazette de liège»: «ho sempre colto la differenza fra l'uomo vestito e l'uomo nudo» ha dichiarato. «intendo dire l'uomo com'è davvero, e l'uomo come si mostra in pubblico, e anche come si vede allo specchio». Così, alla vigilia di ogni viaggio, simenon andava da un amico caporedattore e gli diceva: «la settimana prossima parto. Le interessano dodici articoli? ». Ma proprio perché concepiti in funzione dell'unica attività che gli stesse a cuore, la scrittura – non a caso ha voluto intitolare il volume che li raccoglie «mes apprentissages» («il mio apprendistato») –, i suoi pezzi giornalistici non fanno dunque che rivelarci un'altra faccia del simenon romanziere. Lo dimostra questo resoconto di una crociera compiuta nel mediterraneo – da porquerolles alla tunisia passando dall'elba, messina, siracusa, malta – a bordo di una goletta: una lunga crociera durante la quale simenon, che si era ripromesso di capire e descrivere il mare nostrum, non potrà che confermarsi nella sua vera vocazione, la stessa di stevenson: raccontare storie.
Punteggio: 800
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 26/09/2021

Posizione in classifica: 163

Le Piccole Virtù

Natalia Ginzburg

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Le Piccole Virtù
'per quanto riguarda l'educazione dei figli, penso che si debbano insegnar loro non le piccole virtù, ma le grandi. Non il risparmio, ma la generosità e l'indifferenza al denaro; non la prudenza, ma il coraggio e lo sprezzo del pericolo; non l'astuzia, ma la schiettezza e l'amore alla verità; non la diplomazia, ma l'amore al prossimo e l'abnegazione. ' 'in ogni pagina di questo libro c'è il modo di essere donna (di natalia ginzburg): un modo spesso dolente ma sempre pratico e quasi brusco, in mezzo ai dolori e alle gioie della vita. Tra i capitoli del volume si ricorda 'ritratto d'un amico', certo la più bella cosa che sia stata scritta sull'uomo cesare pavese. E le pagine scritte subito dopo la guerra, che riportano con una forza più che mai struggente il senso dell'esperienza d'anni terribili (e sanno pur farlo, serbando, come 'le scarpe rotte', un quasi miracoloso senso del comico). Poi, le prove (come 'silenzio' e 'le piccole virtù') d'una natalia ginzburg moralista, dove una partecipazione acuta ai mali del secolo sembra nascere dalla matrice d'un calore familiare. E soprattutto, perfetto capitolo d'una autobiografia in chiave obiettiva e ironica, 'lui e io', in cui la contrapposizione dei caratteri si trasforma, da spunto di commedia, nel più affettuoso poema della vita coniugale. ' (italo calvino). L'edizione è corredata dal saggio di domenico scarpa 'le strade di natalia ginzburg' e da un apparato comprendente le notizie sul testo, un'antologia della critica, una bibliografia e una cronologia della vita e delle opere. Prefazione di adriano sofri.
Punteggio: 800
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 07/12/2023

Posizione in classifica: 164

The Game

Alessandro Baricco

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

The Game
Una mappa imperdibile dell'homo sapiens dopo il sisma che ha sconvolto un'intera civiltà. La nostra. Dodici anni dopo i barbari questo libro racconta come siamo arrivati fino a qui. «tutto iniziò con un videogioco: di qui il nome the game per definire il nuovo mondo dominato dal web e algoritmi. Il libro ne ricostruisce storia e senso. Con una certezza: il gioco ha gli anticorpi per proteggerci dai fantasmi del '900. Malgrado tutto» - robinson, la repubblica qualsiasi cosa si pensi del game, è un pensiero inutile se non parte dalla premessa che il game è la nostra assicurazione contro l'incubo del novecento. La sua strategia ha funzionato, oggi le condizioni perché una tragedia come quella si ripeta sono state smantellate. Ormai ci siamo abituati, ma non va mai dimenticato che c'è stato un tempo in cui, per un risultato del genere, avremmo dato qualsiasi cosa. Oggi, se ci chiedono in cambio di lasciare la nostra mail ci innervosiamo quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un'insurrezione mentale. Chi l'ha innescata - dai pionieri di internet all'inventore dell'iphone - non aveva in mente un progetto preciso se non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del novecento. Niente piú confini, niente piú élite, niente piú caste sacerdotali, politiche, intellettuali. Uno dei concetti piú cari all'uomo analogico, la verità, diventa improvvisamente sfocato, mobile, instabile. I problemi sono tradotti in partite da vincere in un gioco per adulti-bambini. Perché questo è the game. Prima scena calciobalilla, flipper, videogioco. Prendetevi mezz'ora e passate dall'uno all'altro, in quest'ordine. Pensavate di giocare, invece avete attraversato lo spazio che separa una civiltà, quella analogica, da un'altra, quella digitale. Siete migrati in un mondo nuovo: leggero, veloce, immateriale. Seconda scena prendete l'icona che per secoli ha racchiuso in sé il senso della nostra civiltà: uomo-spada-cavallo. Confrontatela con questa: uomo-tastiera-schermo. E avrete di fronte agli occhi la mutazione in atto. Un sisma che ha ridisegnato la postura di noi umani in modo spettacolare. «qualsiasi cosa si pensi del game, è un pensiero inutile se non parte dalla premessa che il game è la nostra assicurazione contro l'incubo del novecento. La sua strategia ha funzionato, oggi le condizioni perché una tragedia come quella si ripeta sono state smantellate. Ormai ci siamo abituati, ma non va mai dimenticato che c'è stato un tempo in cui, per un risultato del genere, avremmo dato qualsiasi cosa. Oggi, se ci chiedono in cambio di lasciare la nostra mail ci innervosiamo»
Punteggio: 800
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 21/12/2024

Posizione in classifica: 165

Diario Di Scuola

Daniel Pennac

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Diario Di Scuola
L'autore affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In verità dicendo 'alunni' si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di vista degli 'sfaticati', dei 'fannulloni', degli 'scavezzacollo', dei 'marioli', dei 'cattivi soggetti', insomma di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex scaldabanco lui stesso, studia questa figura popolare e ampiamente diffusa dandogli nobiltà, restituendogli anche il peso d'angoscia e di dolore che gli appartiene. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell'istituto scolastico, sul ruolo dei genitori e della famiglia, sulla devastazione introdotta dal giovanilismo, sul ruolo della televisione e di tutte le declinazioni dei media contemporanei. E da questo rovistare nel 'mal di scuola' che attraversa con vitalissima continuità i vagabondaggi narrativi di pennac vediamo anche spuntare una non mai sedata sete di sapere e d'imparare che contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima i giovani di oggi come quelli di ieri. Con la solita verve, l'autore della saga dei malaussène movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi o toccanti, e colloca la nozione di amore, così ferocemente avversata, al centro della relazione pedagogica.
Punteggio: 795
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 09/02/2024

Posizione in classifica: 166

Come Ordinare Una Biblioteca

Roberto Calasso

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Come Ordinare Una Biblioteca
Chi prova a dare un ordine ai propri libri deve al tempo stesso riconoscere e modificare una buona parte del suo paesaggio mentale. Impresa delicata, piena di sorprese e di scoperte, priva di soluzione. Molti l'hanno sperimentata, dal dotto seicentesco gabriel naudé ad aby warburg. Qui se ne raccontano vari episodi, mescolati a frammenti di una autobiografia involontaria. A cui fanno seguito un profilo del breve momento in cui certe riviste, fra 1920 e 1940, operavano come impollinatrici della letteratura e una cronaca dell'emblematica nascita della recensione, quando madame de sablé si trovò nella improba situazione di dar conto pubblicamente delle massime del suo caro e suscettibile amico la rochefoucauld. Finché il tema del dare ordine riappare alla fine, questa volta applicato alle librerie di oggi, per le quali è una questione vitale, che si pone ogni giorno.
Punteggio: 793
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 21/04/2025

Posizione in classifica: 167

Il Mestiere Dello Scrittore

Haruki Murakami

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Il Mestiere Dello Scrittore
Confidenze, dettagli biografici e ammissioni di passi falsi. Insomma: un libro pieno di umanità. Come si impara a scrivere? Esistono dei veri e propri esercizi per l'aspirante romanziere? Cosa determina l'originalità di un libro? È giusto assegnare ai premi letterari tanta importanza? Uno scrittore dove «trova» i personaggi da mettere in scena? La scuola prepara davvero alla vita o serve solo a rendere i ragazzi conformisti? Qual è l'importanza della forma fisica per un romanziere? E soprattutto: per chi si scrive? Con «il mestiere dello scrittore» murakami haruki compie un gesto straordinario e inaspettato: fa entrare i suoi lettori nell'intimità del suo laboratorio creativo, li fa accomodare al tavolo di lavoro e dispiega davanti a loro i segreti della sua scrittura. Sono «chiacchiere di bottega», confidenze, suggerimenti, che presto però si aprono a qualcosa di piú: una riflessione sull'immaginazione, sul tempo e l'identità, sul conflitto creativo tra forma e libertà. In questo senso «il mestiere dello scrittore» è anche un'autentica autobiografia letteraria di uno degli autori più schivi del pianeta. È un libro pieno di curiosità e rivelazioni sul mondo di murakami: dal fatto che la sua prima e più importante editor è la moglie, che legge tutto quello che scrive e di cui lui ascolta tutti i consigli; a quando riscrisse «dance dance dance» due volte: la prima a roma, in una stanza d'albergo confinante con una coppia un po' troppo focosa, la seconda a londra quando si accorse che il dischetto su cui aveva salvato il file del romanzo si era cancellato - mesi dopo però, per le bizze a cui i computer ci hanno abituato, la prima versione rispunta fuori e murakami deve ammettere che la seconda, che senza l'inghippo informatico non avrebbe mai scritto, è molto migliore della prima. Murakami regala ai suoi lettori un libro pieno di confidenze, dettagli biografici, ammissioni di passi falsi, insomma: di umanità.
Punteggio: 788
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 06/09/2024

Posizione in classifica: 168

Al Culmine Della Disperazione

Emil M. Cioran

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Al Culmine Della Disperazione
In questo libro, concepito come una 'sfida al mondo', tutto è negazione della misura, violazione del limite, talora sino al paradosso; e tuttavia tra sangue, fuoco, risa demoniache, slanci lirici e interrogativi che sconfinano nell'iperbole, si insinuano osservazioni acutissime, sintesi taglienti che fanno intuire le future folgorazioni: sotto il ribollire di un magma denso di detriti letterari, sotto le esplosioni di un lirismo sfrenato già si colgono un piglio personalissimo, una mano sicura e impietosa.
Punteggio: 787
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 02/05/2025

Posizione in classifica: 169

In Sardegna Non C'è Il Mare

Marcello Fois

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

In Sardegna Non C"è Il Mare
'la barbagia d'inverno dunque. Per un barbaricino l'inverno è quasi una condizione naturale. Certo per chi è abituato a pensare alla sardegna 'smeraldizzata', alla sardegna come regione monostagionale, può sembrare una stranezza pensare alla montagna, al clima alpino, al freddo secco, alla neve. Eppure basta voltarsi dal mare alla terra e si possono vedere le montagne che si gettano nell'acqua. Dentro a quelle montagne abita la sostanza di un territorio molto folklorizzato, ma ancora sconosciuto nella sostanza. Il territorio barbaricino rifiuta, direi quasi geneticamente, il concetto di 'divertimentificio', la costa barbaricina rifiuta la condizione di 'caraibi del mediterraneo', che tanto piace ai tour operators improvvisati e ai turisti da gossip. Chi navigasse da posada ad arbatax lo capirebbe al volo. Chi cioè passasse per mare dalla costa gallurese, quella dove è sempre estate, a quella barbaricina dove le stagioni si alternano, vedrebbe a occhio nudo la differenza. È proprio l'inverno che dà alla barbagia quella profondità di territorio vivo, che differenzia il viaggiatore dal vacanziere. Perché come l'estate sostanzia il mare, l'inverno sostanzia i monti a nuoro, in barbagia, d'inverno. Se veniste da queste parti, dunque, dove sono nato io, dovreste affrontare il tratto più straordinario dell'intera strada statale 131, dal mare fino all'interno, salendo appena sareste gratificati nella vista e nell'olfatto. Da olbia a nuoro tutto profuma'.
Punteggio: 783
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 23/12/2021

Posizione in classifica: 170

Al Paese Dei Libri

Paul Collins

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

Al Paese Dei Libri
Ma che idea, lasciare la california per un brumoso paesino della campagna gallese! Se non fosse che il paesino è hay-on-wye, 'la mecca dei bibliofili', dove c'è una libreria antiquaria ogni quaranta abitanti, e dove si celebra ogni anno uno dei più noti festival della letteratura - e se non fosse che il pellegrino è paul collins, instancabile e ardimentoso cacciatore di libri perduti e stravaganti. Ingaggiato nel 2000 da richard booth, il libraio che nel 1977 si proclamò re del principato autonomo di hay, collins si è potuto dedicare per sei mesi alla sua attività preferita: frugare tra cataste di 'libri effimeri che fin dall'inizio non erano destinati a durare', e tramandarci le loro storie. Ed ecco le ponderose raccolte di riviste obsolete, le memorie apocrife o anonime, gli autori che scrivono dall'aldilà, e le prime edizioni 'grigie e pesanti come tombini'. Mentre cerca casa, fantasticando di stabilirsi definitivamente in un grande 'pub sconsacrato' del seicento, il sixpence house, collins riesce anche a far domanda per un seggio alla camera dei lord (quella 'specie di governo mediante copula. Una spermocrazia, se preferite'). Oltre che una incantevole tranche de vie, 'al paese dei libri' è una sorprendente meditazione sul valore dei libri nel tempo - e sulla volubile sbadataggine del passato, 'l'unico paese dove è ancora lecito prendersi gioco degli indigeni'.
Punteggio: 781
                

Ultimo aggiornamento punteggio: 21/09/2023

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