«un romanzo del 1937 considerato un esempio di realismo magico, è una saga familiare visionaria in cui le generazioni sono scandite dall'imperversare di una maledizione» - corriere della seraincipit tra i più incalzanti della letteratura italiana, il romanzo si apre con la morte della gran vecchia, donna molto autoritaria che ha plagiato sia il figlio silvano che la nuora vittoria. Fiera e severa, la vecchia ammonisce i parenti, avvertendoli che tutta la famiglia morirà giovane. E muore. È il 1900. Nelle settimane successive, silvano e vittoria sperimentano la libertà. L'assenza, però, della gran vecchia al timone della casa disorienta la famiglia; vittoria si innamora di un altro uomo, silvano si dimostra sempre più inetto. Per giunta si ammala. E muore. È il 1905. La vedova, divisa tra il rimorso e la libertà, prova a rifarsi una vita. Gli anni passano, è il 1910. Vittoria si ammala e muore. La gente del paese inizia allora a pensare che la famiglia sia vittima di una maledizione, per cui uno dei membri continuerà a morire ogni cinque anni. A silvano e vittoria sopravvivono le due figlie, dirce e nora. Le giovani si convincono presto che la maledizione della gran vecchia sia ricaduta anche su di loro, con delle conseguenze destabilizzanti per entrambe.
Convivere con una malattia non è sempre sinonimo di sofferenza; ci sono occasioni che nascono dove tutto sembra non promettere nulla. È cosí che succede di scoprire cosa sono l'amore, l'amicizia, la famiglia e la forza. La fibrosi cistica difficilmente concede una vita tranquilla e spensierata, quasi sempre si arriva a doversi sottoporre a un trapianto di polmoni per poter continuare a respirare. Ma quello che ogni difficoltà porta con sé, è la bellezza di cambiare la prospettiva, di osservare tutto con occhi nuovi, diversi. Arrivare ad amare incondizionatamente le cose piú semplici, sino al grande dono che è la vita, che come dimostrano queste pagine, si può ricevere non una volta soltanto.
La maschera di marmo è uno dei libri più belli di jean-christophe grangé, il maestro del thriller francese. Il romanzo racconta la storia di mathias freire, uno psichiatra che si ritrova coinvolto in una serie di omicidi che sembrano legati alla sua identità. Ogni vittima, infatti, ha un tatuaggio che raffigura una maschera di marmo, simbolo di una setta segreta che risale al medioevo. Mathias dovrà affrontare il suo passato oscuro e scoprire chi è veramente, prima che sia troppo tardi.
La maschera di marmo è un libro avvincente, ricco di colpi di scena e di riferimenti storici e culturali. Grangé crea una trama intricata e originale, che mescola elementi di psicologia, religione, arte e alchimia. Il ritmo è serrato e la tensione cresce fino all'epilogo sorprendente. Il protagonista è un personaggio complesso e affascinante, che si interroga sulla sua identità e sul senso della vita. Il lettore si immedesima facilmente nelle sue vicende e segue con curiosità le sue indagini.
La maschera di marmo è un libro che non delude gli appassionati del genere e che conquista anche chi non conosce l'autore. È un romanzo che stimola la mente e il cuore, che fa riflettere e emozionare. È un libro da leggere assolutamente, se si vuole scoprire uno dei migliori scrittori contemporanei di thriller.
'dostoevskij era uno di quei rari geni che avanzano d'opera in opera, per una sorta di progressione continua, fin che la morte non li venga bruscamente a interrompere. Nessun ripiegamento in quella sua focosa vecchiaia, non più che in quella di rembrandt o di beethoven, al quale mi piace paragonarlo; un sicuro e violento approfondirsi del suo pensiero' (andré gide). Fëdor m. Dostoevskij (1821-1881), scrittore russo. Cominciò a pubblicare nel 1846, con povera gente e il sosia. Seguirono umiliati e offesi (1861); memorie dal sottosuolo (1864); delitto e castigo e il giocatore (1866); l'idiota (1868); i demoni (1871-72).
Una lumachina dichiara a suo papà che da grande avrà la casa più grande del mondo. E il suo papà le racconta la storia di una lumaca che aveva il suo stesso desiderio e che alla fine, a furia di spingere e desiderare e sforzarsi, riuscì ad ottenere un guscio enorme, colorato e bellissimo. Davvero la casa più grande del mondo. Peccato che poi non riuscì più a muoversi: la sua bellissima e grandissima casa era troppo pesante! La lumachina dà ascolto al padre e decide di avere da grande la casa più piccola del mondo. Così leggera che può spostarla in giro per il mondo! Età di lettura: da 4 anni.
Una collana di libri da colorare, che liberano dallo stress, aiutano la concentrazione e migliorano l'umore, adatti a ogni età. E se bastasse colorare per sentirsi meglio? Sembra sia davvero così! E allora che aspettate? Sgombrate la mente da ogni pensiero e prendete in mano i colori!
Testa pelata ha dieci anni e il soprannome gliel'hanno dato per via del cranio completamente pelato a causa delle cure per il cancro a cui si sottopone. La sua vita trascorre in ospedale, in un reparto riservato ai bambini con malattie gravi, i suoi unici amici. Soffre, sa che cure e trapianti non hanno avuto buon esito, sa che presto morirà, eppure quello che a prima vista sembrerebbe un quadro funesto si rivela una meravigliosa e movimentata avventura per merito di nonna rose, una 'dama rosa', come vengono chiamate le volontarie che prestano assistenza ai degenti, per via, appunto, del camice rosa che indossano. Nonna rose trasforma gli ultimi dodici giorni di vita del bambino in un'epopea rutilante di avvenimenti, gli fa vivere l'esistenza che non vivrà, lo mette in grado di vedere esauditi desideri che non avrebbe avuto il tempo di desiderare.
Norman bates vuole molto bene a sua madre, il problema è che la donna è morta da più di vent'anni, o almeno questo è quello che pensa la gente nella tranquilla cittadina di fairvale, in california. Norman vive con la madre nella casa vicino all'albergo di famiglia, il bates motel, lungo il vecchio tracciato dell'autostrada, oggi in disuso. Una sera si presenta alla reception una giovane donna, mary, ladra per amore: l'incontro turba i pensieri di norman, ma la madre veglia su di lui, decisa a proteggerlo con il suo coltello da macellaio. Un grande romanzo che ha ispirato un film leggendario, un viaggio da brivido nella mente di un uomo, e tra le ombre della sua identità.
Iniziato il 6 ottobre 1935 durante i giorni del confino politico, 'il mestiere di vivere' accompagna cesare pavese fino al 18 agosto 1950, nove giorni prima della sua morte, e diventa a poco a poco il luogo cui affidare i pensieri sul proprio mondo di scrittore e di uomo e, soprattutto, le confessioni ultime su quei drammi intimi che laceravano la sua esistenza. Amaro, disperato, violento, ironico, raramente sereno, pavese consegna al lettore una meditazione sulla vita, sui sogni, sui ricordi e sull'arte condotta con rigore intellettuale e morale; e allo stesso tempo, pagina dopo pagina, testimonia con lucidità l'evoluzione di un personale mestiere di vivere. In appendice 'frammenti della mia vita trascorsa', 'pensieri cassati', 'in sogno'. Completano il volume un ampio apparato di note, la cronologia della vita e delle opere, la bibliografia ragionata e l'antologia della critica.