Già il destino di essere nati non è privo di stranezza, ma all'interno della condizione umana vi è qualcosa di più strano: il servizio militare. Michele mari racconta in queste pagine la sua esperienza da recluta nella caserma gaetano de cordevolis di como, nell'anno del signore 1979. Le sue descrizioni della vita in un c. A . R . (centro addestramento reclute), lucide e visionarie al tempo stesso, sono pervase dal sentimento agghiacciato del neofita a contatto con una realtà incomprensibile e aliena, eppure rese lievi da un'ironia classificatoria e da un incongruo furore filologico, dissacrante, che tiene a distanza le cose usando le lunghe pinze di una lingua e di uno stile arcaici e preziosi, capaci di far risaltare all'ennesima potenza la surreale assurdità del tutto. Ecco allora la minuziosa disamina del cubo e delle intrinseche motivazioni per cui l'istituzione militare lo idolatra a tal punto; l'epico resoconto della fila alla mensa di mezzogiorno e della corvè in infermeria; la quotidiana lotta con l'armadietto zeppo da esplodere, l'addestramento con le armi, gli oscuri dilemmi sui gradi e le gerarchie militari, le celle di rigore e l'adunata, la libera uscita e l'attesa delle 'destinazioni': tutti i riti e i tic di quell''enorme, flagrante demenza, non priva di una sua astuzia tignosa, che è l'istituzione militare'.
Il transurfing è una nuova tecnica di interpretazione della realtà, un'innovativa modalità di esercitare le proprie capacità e intelligenza. Il transurfer scivola senza sforzo tra le onde del quotidiano e cavalca la vita con leggerezza. Libero da legami di dipendenza e consapevole di ogni cosa che fa, il transurfer non attribuisce mai troppa importanza agli eventi, che in questo modo perdono la loro connotazione positiva o negativa e non hanno più il potere di influire sulla sua esistenza. Attento a non disperdere la propria energia lottando inutilmente contro i pendoli - strutture mentali vincolanti che si rafforzano quanto più le persone danno loro risonanza - il transurfer preferisce essere spettatore attivo invece che attore, assumendo una prospettiva più distante e obiettiva. Metafora perfetta del transurfing è il principio alla base dell'aikido. In questa disciplina chi viene preso di mira non si oppone all'attacco ma accompagna l'avversario nei suoi movimenti, sfruttandone la forza a proprio vantaggio. Nel transurfing non c'è posto per l'opposizione diretta alla realtà ma solo per un sapiente utilizzo dell'energia nella direzione a noi più favorevole.
Selvaggio, arrabbiato, jun vaga con i suoi quindici anni per le strade di tokyo, lontano da una famiglia della quale si rifiuta di parlare. Il suo incontro con un maestro di sumo che vede in lui un 'grosso', nonostante il suo fisico emaciato, lo coinvolge nella pratica della più misteriosa delle arti marziali. Con lui jun scopre il mondo sconosciuto della forza, dell'intelligenza e dell'accettazione di sé. Ma come raggiungere lo zen quando non si è altro che dolore e violenza? Come diventare lottatore di sumo se non si riesce a diventare grossi? Nell'affollata metropoli giapponese l'anziano shomintsu guiderà il ragazzo lungo un percorso iniziatico che mescolando infanzia e spiritualità accompagna anche il lettore alla sorgente del buddhismo.
Si sta facendo largo tra noi italiani la sensazione che la scuola sia totalmente fuori controllo e forse è proprio così. Ognuno di noi è certo che 'ai suoi tempi' si studiasse decisamente di più e che 'certe cose' in classe erano decisamente inconcepibili, e non si può dire che non sia vero. Eppure è altrettanto chiaro che nulla più della scuola è in grado si svelarci lo stato di salute di un paese e in quali condizioni si troverà ad affrontare il futuro. Giulia alberico a scuola ci ha passato la vita. Più di trent'anni di insegnamento, e un breve periodo al ministero della pubblica istruzione guidato dal ministro de mauro, fanno di lei una delle persone più credibili per raccontare che cosa è la scuola e dove sta andando. In 'cuanta pasión! ' raccoglie le storie, i ritratti e qualche piccola riflessione collezionata nel corso di una vita spesa a cercare di far imparare qualcosa a chi proprio non ne vuole sapere, a chi si porta in classe tutti i disastri che ti lascia sulle spalle una famiglia a soqquadro, a lottare con presidi distratti e colleghi impreparati, a resistere alla quotidiana tentazione di lasciar perdere tutto. Il risultato è un ritratto esilarante e spesso illuminante della scuola.
Portsmouth, 1787. È la vigilia di natale, e il ladruncolo john jacob turnstile, quattordici anni, è stato preso di nuovo con le mani nel sacco. Questa volta, può scegliere la sua condanna: un anno di galera o due come sguattero a bordo di una nave. Il ragazzo non ha dubbi: sceglie il mare. Il bounty è un maestoso vascello della flotta inglese, e john, incantato dalla vastità dell'oceano, accoglie con tutta la meraviglia di cui è capace la nuovissima vita che gli si apre di fronte. Senza immaginare che sta andando incontro a uno dei viaggi per mare più travagliati di tutti i tempi, diventando testimone della più celebre rivolta della storia della marina britannica. Ma negli occhi spalancati e impazienti di un ragazzo, anche una pericolosa avventura come quella che porterà il bounty a tahiti, terra coloratissima dove il tempo sembra non essere mai cominciato, può diventare un'irripetibile occasione di crescere davvero, e imparare il significato dell'amicizia, della lealtà, del coraggio. Per assaporare, finalmente, qualcosa che somiglia molto alla libertà. Con questo nuovo romanzo, john boyne ci regala una storia piena di emozione e di avventura, raccontando con straordinaria delicatezza il passaggio all'età adulta di un ragazzo che la vita ha messo dura prova.
Delle molte leggende alla cui nascita bolano stesso ha contribuito, l'ultima riguarda la forma che '2666' avrebbe dovuto assumere. Si dice infatti che l'autore desiderasse vedere i cinque romanzi che lo compongono pubblicati separatamente, e se possibile letti nell'ordine preferito da ciascuno. La disposizione, ammesso che sia autentica, era in realtà un avviso per la navigazione in questo romanzo-mondo, che contiene di tutto: un'idea di letteratura per la quale molti sono disposti a vivere e a morire, l'opera al nero di uno scrittore fantasma che sembra celare il segreto del male, e il male stesso, nell'infinita catena di omicidi che trasforma la terra di nessuno fra gli stati uniti e il messico nell'universo della nostra desolazione. Tutte queste schegge, e infinite altre, si possono in effetti raccogliere entrando in '2666' da un ingresso qualsiasi; ma fin dall'inizio il libro era fatto per diventare quello che oggi il lettore italiano ha modo di conoscere: un immenso corpo romanzesco oscuro e abbacinante, da percorrere seguendo una sola, ipnotica illusione - quella di trovare il punto nascosto in cui finiscono, e cominciano, tutte le storie.
Siamo negli anni cinquanta e michael berg attraversa i primi turbamenti dell'adolescenza. Quando un giorno, per la strada, si sente male, viene soccorso da hannah, che ha da poco superato la trentina. Colpito da questa donna gentile e sconosciuta, irresistibilmente attratto dalla sua misteriosa e profonda sensualità, michael riesce a rintracciarla. Tra loro nasce un'intensa relazione, fatta di passioni e di pudori. Presto, però, michael intuisce che nella vita di hannah, nel suo passato, ci sono altri misteri: qualcosa che lei non può rivelargli e che segnerà per sempre il destino di entrambi.
Che cosa succede alla piccola regan, trasformatasi in un mostro blasfemo che urla oscenità e frasi sconnesse? Sua madre, la famosa diva del cinema chris macneil, non riesce a capirlo. Né ci riescono i medici e gli psichiatri né la polizia. Forse solo un esorcista può dare una risposta. Ma la chiesa impone cautela, esige prove, chiede tempo. Intanto la casa risuona di colpi, i mobili si spostano da soli, un uomo muore con il collo spezzato, il fragile corpo di regan sembra cedere alla tempesta che lo sconquassa. E lo scontro tra l'uomo di dio e gli spiriti del male sembra ormai inevitabile. (prefazione di edoardo nesi)
Per la prima volta in italia, vengono raccolti in un unico volume tutti i racconti di roald dahl, uno dei grandi maestri della short story, autore di opere di narrativa e di libri per ragazzi di grande successo internazionale. Enigmatiche e illuminanti, le storie di dahl sono spesso attraversate da una vena di humour macabro tanto più efficace quanto più ispirata da situazioni del tutto normali, che il gusto raffinato e implacabile dell'autore conduce a esiti imprevedibili e non di rado addirittura cinici (ma di un cinismo sobrio, impeccabile). 'i suoi racconti' ha osservato corrado augias 'sono perfette macchine narrative: la situazione di partenza sembra comune, addirittura banale, ma nel corso della vicenda subentra un piccolo incidente che rovescia in modo sinistro o grottesco i fatti. Dahl ha l'abilità di far diventare la cattiveria una qualità rivelatrice della natura umana. '