In un piccolo villaggio della finlandia, poco dopo la guerra, arriva uno sconosciuto dall'aspetto imponente con l'intenzione di comprare il vecchio mulino rapide della foce da anni in disuso. E' gunnar huttunen, un uomo misterioso, senza passato. Ma anche un personaggio stravagante che, nei momenti di allegria, saltella, ride e racconta storie senza capo né coda tanto da radunare intorno a sé, al vecchio mulino della foce, un folto gruppo di persone. Ben presto, però, gunnar rivela un fastidiosa debolezza: nei momenti di grande gioia o di sconforto non può fare a meno di ululare per ore mettendo in agitazione tutti i cani dei villaggi nel raggio di centinaia di chilometri.
Surreale è tutto ciò che non potrebbe mai succedere. Ma se poi succedesse lo stesso? A questa domanda elio ha sempre cercato di rispondere, con le sue canzoni e ogni altro mezzo, costruendo castelli di ipotesi in aria che acquistavano realtà via via che sollevavano pinnacoli immaginari: oggi nessuno più dubita dell'esistenza di un vitello dai piedi di balsa. Trenta secoli di buon senso ci hanno fatto credere che una fiaba con animali, da esopo in poi, sia solo un modo cifrato di parlare della realtà: la cosiddetta allegoria. Ma c'è ben altro nel dare la parola alle bestie. Una minaccia per l'ordine delle cose, e una speranza di riscatto per tutti gli universi paralleli. Se poi la fiaba finisce nel mirino alieno di uno scrittore (e scrittore elio lo è sempre stato, almeno da quando lo è diventato) per il quale il surreale non ha niente di irreale, allora le storie si tendono al verosimile, le bestie non spacciano più pillole di velato buon senso, ma si limitano a vivere la loro vita quietamente assurda infischiandosene di noi lettori stupiti ed esilarati, e la lettura si trasforma in una specie di iniziazione. La zoologia del pianeta elio non contiene solo giraffe, pettirossi e grillitalpa, ma opera innesti nei regni cosiddetti naturali, e genera alberi antropomorfi, nobiluomini di cristallo e di cotone, autoarticolati ambiziosi, ammaestratori di cozze, coccodrilli idrosolubili e via surrealizzando. Si ride molto, ma anche per difendersi, giacché sotto sotto serpeggia la stessa inquietudine che circola nei capolavori di lewis carroll: che il surreale sia soltanto il reale di qualcun altro. (davide tortorella)
Ne «l'uomo in rivolta», pubblicato nel 1951, trova la sua più rigorosa formulazione teorica la riflessione di camus sull'idea – fondamentale – della rivoluzione, intesa come ricerca di equilibrio, azione creatrice, unica possibilità data all'uomo per fare emergere un senso in un mondo dominato dal non senso. L'opera sancì la rottura definitiva di camus con sartre e diede origine a infinite polemiche che divisero l'avanguardia intellettuale francese ma non riuscirono a pregiudicare la validità di una lezione di coraggio, generosità e moralità che rimane attualissima ancora oggi.
In questo romanzo fredrik backman abbandona i toni ironici dei suoi esordi per raccontare una storia dove la solidarietà e l'amore combattono con l'ambizione e l'agonismo.
Tra la milano buia dei rifugi del 1943 e quella luminosa dei balli nei cortili del 1945, ermanno olmi racconta la vita di un ragazzo lombardo che gli somiglia molto: il passaggio dall'infanzia all'adolescenza, le inquietudini del periodo bellico, l'ardore e il tremore dei primi amori, il dolore per la morte del padre. Tra lirismo e ironia, olmi ricostruisce un quadro d'epoca tra scorci d'ambiente e gustosi aneddoti, dando vita a una piccola commedia umana del novecento milanese.
Firenze, l875. Metello salani nasce nel rione popolare di san niccolò e, anche se si trasferisce quasi subito a vivere in campagna con gli zii, non dimentica la sua città d'origine. Lì è morto suo padre, annegato in arno. Lì riconosce le sue radici. E lì fa ritorno non appena gli riesce, a soli quindici anni, in cerca di lavoro e fortuna. Sotto l'ala protettrice di betto, il vecchio anarchico che gli farà da padre, metello inizia a lavorare come muratore nei cantieri edili e si avvia a un apprendistato non solo nel mestiere, ma anche nella vita: muove i primi passi nel movimento sindacale, incontra ersilia, si innamora, conosce il carcere e la lotta politica, sperimenta la tentazione e il tradimento. Dall'infanzia alla maturità, l'esistenza di metello personaggio tra i più carismatici e poetici di pratolini - si snoda attraverso le tappe principali della storia di un'italia agli albori: una nazione ritratta all'indomani dell'unità, travagliata da duri conflitti di classe, ancora - e sempre - in cerca di se stessa.
«parlerà insomma di quelli che amavo. E di nient'altro. » «'il primo uomo' prova la maestria di uno scrittore che padroneggia ormai tutti i registri e tutti gli stili; sarebbe stata – e lo è – la grande opera della maturità di camus» – agnès spiquel, société des Études camusiennes tra i rottami dell'automobile sulla quale albert camus trovò la morte nel gennaio 1960 fu rinvenuto un manoscritto con correzioni e cancellature: la stesura originaria di «il primo uomo». La figlia catherine ha meticolosamente ricostruito il testo qui pubblicato sulla base di quel manoscritto. Una narrazione forte, commovente e autobiografica: una sorta di romanzo di formazione a ritroso. Attraverso le emozioni e le impressioni del protagonista, che torna in algeria nel desiderio di ritrovare il ricordo del padre scomparso durante la prima guerra mondiale, camus ripercorre parte della propria vita: l'infanzia algerina, il periodo della povertà, le amicizie, le tradizioni, i sogni dai quali emerge la figura di un uomo ideale, il primo uomo, appunto. A sessant'anni dalla scomparsa di questo grande autore ecco il suo testamento letterario: vi ritroviamo le radici della sua personalità, la genesi del suo pensiero, le ragioni della scelta di dare voce, con la sua scrittura, a chi non l'ha mai avuta. Da questa storia l'omonimo film del 2011 scritto e diretto da gianni amelio.
Succede a tutti, prima o poi, di pensare: basta, ora mollo tutto e me ne vado. Capita di arrivare ad un soffio dal punto di svolta, a un centimetro dalla libertà e dal sollievo, ma poi si torna indietro e si lasciano stare i propositi di cambiamento. Anche a teresa guerrini, la protagonista di questo intenso romanzo di laura calosso è successo, una sera al rientro dall'ufficio, quando tra le mail trova una fattura telefonica 'fuori scala': i suoi figli hanno esagerato con i download da internet in un soffio hanno speso l'ammontare del suo stipendio mensile. È la goccia di troppo, l'ultima in un bicchiere già colmo. Teresa questa volta non torna indietro e parte. I pochi giorni che trascorrerà in olanda, alle prese con situazioni al contempo normali e straordinarie, le serviranno per rimettere 'in asse' il proprio destino.