Secondo don gennaro bellavista, professore partenopeo purosangue, troppe sono le banalità che si dicono e si scrivono su napoli e sui suoi abitanti, sul suo mare e sul suo vesuvio col pennacchio. La vita a napoli è ben altra cosa. È un'arte sottile. «solo a napoli ognuno vive in un'inebriata dimenticanza di sé» scriveva goethe, felicemente sorpreso. Ma non solo a napoli, scrive luciano de crescenzo, il sorriso e il sentimento aiutano l'intelligenza nel mestiere di vivere, sempre seguendo l'infallibile ricetta del professor bellavista, che «è pure abbastanza facile da ricordare: metà amore e metà libertà». A quarant'anni dalla sua prima pubblicazione, 'così parlò bellavista' non ha perso la sua forza dirompente e la sua sagacia filosofica, confermandosi come un 'piccolo classico' della letteratura partenopea che è anche una straordinaria rappresentazione della natura umana.
Oltre eboli c'è un più profondo sud, sconosciuto e laborioso, qui descritto attraverso le vicende di tre generazioni di una famiglia dell'aspromonte. È la saga degli umili, vi si racconta il sud degli ultimi, in cento anni di un cammino verso l'italia, dall'impresa dei mille alla devastante alluvione del 1951. Cento anni che attraversano un piccolo angolo di mondo: un paese osserva e interpreta l'eco di vicende lontane dentro cui spesso non si riconosce ma che muteranno il corso della sua vita. Una grande forza morale, la disperazione e il rifiuto dell'emarginazione stanno all'origine del tentativo di percorrere il proprio tempo. Sullo sfondo di un aspromonte misterioso e impenetrabile, che cova, avvolge e segna i caratteri degli uomini, la storia di una famiglia si dispiega dentro la storia d'italia, ma senza farne parte davvero appieno, e tinge di unicità quei frustoli di vita quotidiana di cui il tempo non serba il ricordo. Una variopinta folla paesana accompagna, come un coro greco, nella sorprendente esplorazione di un mondo che poteva essere piccolo e che invece giganteggia sotto sapienti pennellate capaci di commuovere nel profondo. Romanzo di grande forza narrativa, diventa metafora, anzi tante metafore che si intrecciano e si alternano senza mai sostituirsi luna all'altra.
Al centro di questo romanzo misterioso e potente, che scorre in una lingua tersa dove sembrano risuonare insieme gli echi delle vite dei mistici e la poesia di emily dickinson, c'è la figura di ildegarda. Una donna che viene lasciata dal marito amatissimo ma devastato nello spirito. La sua solitudine è illuminata solo dall'amore per il figlio che adora. Quando l'ombra della morte sembra sfiorare il bambino, ildegarda si interroga sul male del mondo, sulla paura di vivere, di perdere l'amore, di perdere il figlio. Lo strazio per l'abbandono e soprattutto l'angoscia per non saper proteggere il figlio portano ildegarda a cercare nella sua fede irrequieta una strada di salvezza. Un patto con quel dio che appare impotente di fronte al dolore dell'uomo. È la lotta che ciascuno di noi, credente o no, un giorno si trova a combattere. Un nuovo inatteso incontro, nell'incanto di un paesaggio di neve dalla bellezza struggente, porta ildegarda a vivere una passione del corpo e dello spirito che ha in sé un'attesa di eternità. Di un'altra vita e giorni nuovi. Perché il sogno di ogni amore è che il miracolo non abbia fine. Forse è solo una promessa, ma una promessa è molto più potente di un sogno.
Che cos'è perla, la città artificiale in cui alfred kubin, grande disegnatore e maestro del fantastico, ha ambientato il suo unico romanzo? È un mosaico di ruderi, di antichità, di avanzi decrepiti e corrosi del passato, tratti dai più famosi angoli del mondo. Una quinta perfetta per la sua popolazione di nevrastenici e nostalgici in fuga dal proprio tempo – ma anche il dominio di un sovrano inafferrabile che tiene sotto il suo incantesimo uomini e cose, accomunandoli in un unico, allucinante disegno. Nato nel 1908 dalle visioni che tormentavano l'autore, e illustrato dal suo pennino febbrile, questo libro ha finito col sembrare, nei decenni, sempre meno un ordito di incubi e sempre più l'evocazione di un mondo che a poco a poco si sta svelando – e suona molto più plausibile se lo situiamo nell'epoca di «blade runner» che all'inizio del novecento.
Storia di ciccio pesce e dei suoi quattordici, quindici e sedici anni, un tempo letterario sufficiente a far conoscenza con: due asfissianti genitori che lo credono afflitto dalla sindrome di asperger, quattro ragazze morte (le sue), poliziotti e carabinieri che gli girano attorno senza che riesca a spiegarsene il motivo, un'amica invisibile che gli occupa la testa senza che ci sia modo di sfrattarla, uno zio erotomane con l'ossessione di entrare nel guinness book of sexual records. Ingredienti: rabbia, paura, tristezza, gioia, allegria, ansia, rassegnazione, gelosia, speranza. Indicazioni terapeutiche: terapia sintomatica della noia acuta e cronica.
Ispirata a un famoso fatto di cronaca della new york del primo novecento, la storia dei fratelli homer e langley collyer assume nella rivisitazione di doctorow, maestro nell'amalgamare avvenimenti reali con episodi romanzati, i contorni del mito. Homer, il fratello cieco, e langley, tornato semifolle dalla grande guerra, sono due rampolli di una famiglia benestante che nel corso dei decenni trasformeranno il loro palazzo in un delirante ricettacolo di ciarpame, dove vivranno come reclusi fino a rimanere sepolti sotto le tonnellate di spazzatura da loro stessi accumulata. Questi personaggi tragici ed emblematici, che hanno perfino dato il nome alla cosiddetta 'sindrome di collyer', diventano la metafora di un mondo e lo specchio di un lungo periodo della storia americana. Homer e langley, benché rinchiusi nella loro folle utopia, saranno infatti testimoni di tutti gli avvenimenti fondamentali di quegli anni, dalle guerre ai movimenti politici, dal progresso tecnologico a una serie di personaggi indimenticabili, immigrati, gangster, musicisti jazz, hippy.
Libro finalista al premio selezione bancarella 2017con una scrittura lieve e pervasa di poesia, tra giochi linguistici, pennellate surreali e grande tenerezza, alessandro barbaglia ci racconta una splendida storia d'amore. «È tutta in legno, la locanda, alterna le pareti scure alle finestre piene di luce da cui entra sempre un po' di vento. È fatta di poche stanze e una sola certezza: se sai arrivarci, facendo tutto quel sentiero buio che ci vuol poco a perdersi, quello è il posto più bello del mondo. »libero e viola si stanno cercando. Ancora non si conoscono, ma questo è solo un dettaglio. Nel 2007 libero ha prenotato un tavolo alla locanda dell'ultima solitudine, per dieci anni dopo. Ed è certo che lì e solo lì, in quella locanda arroccata sul mare costruita col legno di una nave mancata, la sua vita cambierà. L'importante è saper aspettare, ed essere certi che
Ritorna in italia l'attentato, tra i romanzi più celebri di yasmina khadra, pubblicato in francia nel 2005 e in italia nel 2007 con il titolo l'attentatrice. Uscito in 37 paesi ha venduto a oggi oltre un milione di copie. «dissociamo i terroristi dalla religione, sono un'organizzazione criminale». - yasmina khadra, genova, 15 novembre 2015 «un affresco che ha il pregio di far entrare il lettore in una realtà difficile da comprendere. Un inno alla vita pur nella inevitabilità del dolore e nella fragilità della condizione umana». - il sole 24 ore l'attentato racconta un dramma dolorosamente attuale che si consuma da molti decenni, una storia tragica dei nostri giorni nella quale yasmina khadra con lucidità e commozione riesce a dipingere la realtà del terrorismo, a porre quesiti, a illuminare contrasti e contraddizioni. Il dottor amin jaafari è un chirurgo israeliano di origine araba, una figura di confine in bilico tra due mondi. Si è sempre rifiutato di prendere posizione sul conflitto che oppone il suo popolo d'origine e quello d'adozione e ha scelto di dedicarsi al lavoro e al piacere di vivere accanto all'adorata moglie sihem. Fino al giorno in cui in un ristorante affollato nel centro di tel aviv una donna fa esplodere la bomba che teneva nascosta sotto il vestito. È una carneficina. In ospedale scatta l'emergenza, arrivano i feriti, i corpi a brandelli, i cadaveri. Dopo ore interminabili passate in camera operatoria, amin ritorna a casa sfinito per essere risvegliato da una telefonata dell'amico poliziotto naveed. Gli viene chiesto di recarsi subito a riconoscere il corpo dilaniato di sua moglie. È lei la donna kamikaze che si è fatta esplodere causando la strage. Spinto dal rimorso e dalla determinazione cieca di chi vuole capire la verità, amin affronta un viaggio verso i luoghi da cui proviene il terrorismo e i suoi sostenitori. Per trovare una spiegazione, una risposta al dolore, per comprendere la donna affascinante, intelligente, moderna con cui ha vissuto. Per capire le ragioni dell'attentato che ha devastato la sua vita. Nel 2013 dal romanzo è stato tratto il film l'attentat del regista libanese ziad doueiri, presentato ai maggiori festival internazionali e stella d'oro al festival internazionale di marrakech.
Senza mai chetarsi, ora infuriata ora implacabile, la voce delle onde ci accompagna durante tutta la lettura di questo romanzo. Si tratta di una storia d'amore che sulla sponda del mare nasce e si sviluppa, raggiungendo apici di toccante e poetica spontaneità e semplicità. La vita, fatta di coraggio e di sacrificio, di un povero villaggio di pescatori giapponesi è lo sfondo per le uscite sul mare in tempesta, la pesca delle perle e i convegni d'amore di due giovani protagonisti, shinji e hatsue, su al tempio di yashiro, che dall'alto del monte domina l'isola del canto - uta-jima - come armoniosamente la chiamano i suoi abitanti.
Milano, marzo 2007: una ragazza e un uomo trascorrono la loro prima notte insieme. Fanno l'amore, mangiano, dormono, si scambiano tenerezze. E parlano. È soprattutto lei, irene, a parlare: racconta al suo amante la storia straordinaria della propria vita, segnata da eventi spesso drammatici che tuttavia narra con una leggerezza sorridente e irresistibile. Partito da un oscuro, remoto fatto di sangue, il suo racconto finisce per disegnare un quadrilatero amoroso in cui irene si confronta con un marito ambiguo, un amante geloso, un misterioso e innamoratissimo persecutore. La tensione sale fino a precipitare verso una conclusione inattesa, dove i conti in sospeso con il passato vengono chiusi, ma il futuro è ancora tutto da inventare.