I sinistrati siamo noi. Brutalizzati alle elezioni, battuti culturalmente, spintonati ai margini di una società cattiva. Alcuni legati a un'idea troppo razionale di riforme difficili, altri pervasi dalla nostalgia di rivoluzioni impossibili. Risultato: vinceranno sempre gli altri. Perché noi siamo fuori tempo, fuori moda, fuori gioco. E con la triste euforia degli esclusi, fra l'autolesionismo e l'autocompatimento, ci prepariamo a diventare una minoranza permanente. Ma non è colpa nostra: scienziati autorevoli hanno dimostrato che si è di sinistra per via del dna. C'è di mezzo un dannato gene altruista. Come dire che siamo fessi per natura. Per questo il partito democratico ha sbagliato tutte le strategie, si è illuso di vincere, si è schiantato contro berlusconi, e dopo la batosta non ha ancora deciso se sopravvivere a una sconfitta storica o lasciarsi naufragare. Ci vorrebbe una cultura, un leader, uno schema politico. Ci vorrebbe almeno un'idea. Invece, i riformisti non hanno ancora un programma e gli estremisti non hanno più un peso. Di idee, non se ne parla più. Edmondo berselli descrive, con affetto, la storia e la malattia dei sinistrati italiani, e formula senza pietà la relativa diagnosi. L'italia va a destra, ritrova nel partito di berlusconi il clima confortevole di una dc senza preti, mentre le corporazioni prosperano e la concorrenza latita. C'è una speranza per la sinistra e i sinistrati? Oppure li attende un deserto infinito, e la condanna di attraversarlo fra miraggi crudeli?
Michela ha ventun anni, vuole diventare attrice di cinema, imparare a piangere meno e forse lasciare milano. Odia il buio, i tempi vuoti, le gallerie, i dentisti e l'attesa. E poi i carboidrati, la solitudine e il terrore di non capire la realtà che la circonda. Ci sono anche cose che ama, però: come il suo fidanzato giacomo, baciare gli sconosciuti dopo il vino rosso, rubare nei negozi, guardare i film di pomeriggio e camminare la notte per ore. E sopra ogni cosa michela ama la sua migliore amica, viola, che dice le parole strane, si ferisce di proposito il corpo e sceglie fidanzati che la fanno soffrire sempre. Due amiche che si muovono in quel territorio ignoto e senza protezione che conduce alla vita adulta.
Un piccolo e paradisiaco paese, il regno proibito, incastonato tra le montagne dell'himalaya, che vive in uno splendido e pacifico isolamento da milleottocento anni; un monaco buddista che si sta occupando della formazione spirituale del giovane erede al trono; un prezioso oracolo in grado di predire il futuro in una lingua sconosciuta, quella anticamente usata dagli yeti. Questi sono gli ingredienti della nuova avventura di nadia e alexander, già protagonisti di
Due viaggi in micronesia dischiudono a sacks una prospettiva sconfinata di orrori, meraviglie e misteri: la cecità cromatica completa ed ereditaria che si manifesta a pingelap e pohnpei, in una terra che è un tripudio di colori; il devastante e inspiegato
Mary shayne aveva desiderato che il suo diciassettesimo compleanno fosse speciale, un evento da ricordare, ma di certo non immaginava che si sarebbe svegliata nuda, nel letto di un negozio di mobili, con i postumi di una terribile e inspiegabile sbronza. E la giornata prosegue nel peggiore dei modi: a scuola nessuno sembra ricordare il suo compleanno, non le sue migliori amiche, amy e joon, né il suo ragazzo, trick che, invece di farle gli auguri, la lascia. Con il trascorrere delle ore, mary si convince sempre più che qualcuno ce l'abbia con lei, e i fatti le danno ragione, perché prima della fine della giornata viene uccisa a sangue freddo. Ma la morte non è che l'inizio di una nuova odissea. Mary, infatti, si ritrova intrappolata in uno strano limbo, costretta a rivivere il giorno della propria morte attraverso gli occhi delle sette persone che le erano più vicine, ognuna delle quali - scopre con sgomento - aveva più di una ragione per odiarla. Ma chi di loro l'ha uccisa? E perché? Per scoprirlo e cercare di cambiare ciò che è stato, mary dovrà fare i conti con i dolorosi misteri e gli inconfessabili segreti che si nascondono sotto la patina dorata del suo mondo perfetto.
Cosa passa per la mente di un uomo, un uomo giovane, che scopre di avere poche settimane di vita? Quando lascia l'ospedale con quella spietata sentenza, kenny decide di rintracciare le persone con cui si sente in debito, per chiudere i conti in sospeso con il passato. La prima della lista è la sua ex moglie, a cui lascia la casa in cui vive. L'ultima è callie, una sua compagna che non vede dai tempi della scuola, che però è scomparsa in circostanze oscure. Il marito, jonathan, era stato denunciato in passato per percosse, e sospettato a lungo di omicidio, ma contro di lui non erano mai emerse prove risolutive, e il corpo di callie non è mai stato ritrovato. Kenny non ha nulla da perdere, e vuole sapere la verità. Anche a costo di avviare un'infernale sequenza di morte.
Questa volta maigret l'ha preso davvero male il ritorno dalle ferie: a parigi si respira ancora aria di vacanze, l'estate non si decide a finire, e perfino al quai des orfèvres l'atmosfera gli pare insolita. Come se non bastasse, gli capita di avere degli incubi. Sicché accoglie quasi con sollievo una di quelle telefonate che lo svegliano in piena notte buttandolo giù dal letto mentre sua moglie scatta in cucina a fargli un caffè. La vittima dell'omicidio sul quale dovrà indagare è un tipico 'uomo tranquillo', ex proprietario di un cartonificio in pensione da qualche anno per motivi di salute, buon padre di famiglia, amato dalla moglie e adorato dalla figlia - uno che non aveva nemici perché 'tutti gli volevano bene'. Eppure maigret sente subito che in quel caldo e armonioso quadretto familiare in apparenza senza crepe, in quell'esistenza borghese e ovattata dove l'eventualità di un delitto è totalmente inconcepibile, c'è qualcosa che non funziona, qualcosa di stridente. E questo non può che turbarlo: perché quel mondo di gente ammodo (e talmente 'buona' da tentare fino allo spasimo di coprire il colpevole) è anche il suo, e a tutti loro lui pensa 'come a persone di famiglia'.
In questo racconto lungo del 1905 sta nel fatto che in esso vide la luce il dr. Thorndyke, il celebre 'investigatore scientifico' creato da freeman. Ufficialmente, tuttavia, la genesi del personaggio risale al romanzo 'l'impronta scarlatta' (1907), perché il racconto apparve solo sulla rivista americana 'adventure' nel 1911 e rimase inedito in inghilterra per circa settanta anni. L'autore ne pubblicò invece una versione ampliata dal titolo 'the mystery of 31, new inn' (1912). La storia si apre con il dottor christopher jervis, colui che diventerà l'aiutante e il biografo di thorndyke, che sta sostituendo un collega nel suo studio medico. Una sera, convocato al capezzale di un uomo, viene condotto a destinazione in una carrozza coi finestrini completamente oscurati e ricevuto da un misteroso individuo che si presenta come il fratello del malato. Quando jervis appura che questi sta morendo per avvelenamento da morfina, decide di sottoporre lo strano caso a thorndyke, uomo di legge e di medicina nonché precursore della scienza forense. In vista della successiva visita al paziente, thorndyke gli fornisce alcuni strumenti che gli permettono di ricostruire il percorso basandosi sulla direzione, i passi del cavallo e i rumori estemi. Ma trovare l'ubicazione della casa è solo l'inizio del mistero.
Una giovane donna muore e il marito matteo, sconvolto, comincia a interrogarsi sulla loro vita in comune. Mano a mano viene trascinato in un vortice di indizi e di incredibili rivelazioni, di false piste e di agnizioni inattese. Un telefonino che continua a suonare, messaggi che lampeggiano nella notte. Un amante segreto? Un amico troppo caro? Una seconda vita misteriosa? Una malattia nascosta? Un passato che ritorna? O solo un uomo e una donna che hanno smesso di comunicare, che non hanno saputo mettere a nudo il loro cuore. Questo non è un romanzo. È una storia che scommette sull'impossibile e trasforma la narrazione dell'indicibile in lettura awicente. È un libro sulla paura e sull'incapacità di amare. Un racconto estremo sulla mancanza di coraggio che affligge spesso la nostra vita quotidiana. Sulla difficoltà di vivere appieno la propria vita. Succede tutto nel tempo veloce e atroce del funerale di luisa, in quello spazio breve e vuoto dove il tempo viene sospeso. Matteo scopre di non sapere nulla della giovane moglie e vorrebbe a tutti i costi tornare indietro. Vorrebbe amarla, abbracciarla, conoscerla, condividere giorni felici con le due figlie piccole. Ma non è più possibile. Si può soltanto pensare di ripartire, stavolta senza troppi preparativi e con un bagaglio nuovo di verità irrinunciabili. Scabra, essenziale, affilata dalla lama di uno sguardo impietoso, la narrazione corre veloce verso il suo finale liberatorio.
Tutti i bambini sognano, prima o poi, di avere una casa segreta dove vivere lontano da regole e doveri, nella più assoluta libertà. Ma non tutti, però, sono fortunati come aglaia, che va ad abitare insieme a bianca, un'amica grande, capace di incredibili prodezze, in cima a un fantastico albero sul quale crescono frutti di ogni genere. E non tutti riescono a mettere insieme una famiglia stravagante composta da cani volanti, gatti che parlano, neonati che miagolano e piante carnivore. Un fuoco d'artificio di sorprese e di invenzioni. Età di lettura: da 10 anni.