Dopo la morte del padre, eric zimmerman, proprietario della compagnia tedesca müller, decide di recarsi in spagna, per visitare tutte le filiali del gruppo. A madrid, nella sede centrale, conosce judith, una giovane segretaria, intelligente e terribilmente sexy, di cui si invaghisce all'istante. Da quel momento ha un unico obiettivo: possederla. Attratta dal suo capo, judith abbandona ogni speranza di resistergli e, totalmente disarmata, cede e si presta ai suoi giochi sessuali. Ha inizio così un turbine di desiderio e passione che li porterà a esplorare ogni forma di eros, a cercarsi e volersi ma alla fine a separarsi per le loro differenze. Judith ed eric prendono così due strade diverse, provando a fare a meno l'una dell'altro. Ma il desiderio è troppo forte e vince sulle loro resistenze: si ritrovano a monaco, dove si sono trasferiti. Ora sono nuovamente di fronte a una decisione da prendere: lasciarsi o continuare a stare insieme. Entrambi sembrano voler lottare per preservare la loro relazione, anche se il prezzo da pagare questa volta potrebbe essere davvero alto.
È stato educato da un'intera comunità criminale a diventare una contraddizione vivente, cioè un 'criminale onesto'. Ha imparato l'arte del coltello e quella del tatuaggio. È finito in carcere, ha combattuto per la sopravvivenza nelle carceri della sua città e poi in cecenia, cecchino in un reparto d'assalto. Ha visto da vicino il sistema sconcertante di poteri ombra che governano la russia, assoldato alla difesa di un oligarca nostalgico. Ha conosciuto l'amore intenso e il dolore atroce, la violenza, la sete di vendetta e il pentimento. 'piede scalzo' è cresciuto. Incisa nei tatuaggi e nelle cicatrici del corpo e dell'anima si porta addosso la sua storia. La stessa che nicolai lilin ha messo nei suoi libri e che oggi si può leggere tutto d'un fiato: con una scrittura ruvida e diretta, illuminata da sorprendenti squarci d'ironia. Tra storia e leggenda, autobiografia e immaginazione, 'trilogia siberiana' ci regala la cronaca di un percorso emotivo di drammatica intensità.
Semi-disoccupato, semi-divorziato, semi-felice. C'è solo una cosa che vincenzo malinconico sa fare al cento per cento: filosofeggiare. Mentre cammina per le strade di napoli, mentre si ritrova con i colleghi che come lui non hanno nessuna voglia di lavorare, mentre entra nello studio di uno psicoterapeuta di cui si sente più medico che paziente, mentre assiste a un tragicomico reality in un supermercato, vincenzo ha sempre un pensiero in testa. Anzi, una miriade di pensieri che lievitano e che, di deriva in deriva, vanno lontano, passando dall'amore alla giustizia, dal senso della vita a sharon stone, dai becchini al frigorifero che la sua nuova ragazza continua a riempirgli, fino alle canzoni di raffaella carrà. E proprio mentre seguiamo il filo dei suoi pensieri stravaganti e fuori luogo e i suoi tentativi di analisi fai-da-te, ci accorgiamo che de silva con questa raccolta (
Mille libri di avventure ci hanno narrato del giovane eroe che arditamente parte, forte soltanto della propria fede in un alto destino, alla conquista di terre e mari impervi e lontani. Ma immaginiamo che l'eroe sia un qualunque ragazzo freudianamente turbato da vendicative insicurezze, guardiamolo trascinare verso un mare nero perché interamente coperto di blatte un padre reso imbelle e una fanciulla sadicamente abbandonata a un fantasioso quanto riprovevole oltraggio, ed eccoci penetrati, attraverso il racconto che dà titolo al volume, nell'universo ironico e surreale, crudelissimo e blasfemo di cui landolfi regge con accanita destrezza le fila, sino alla descrizione dettagliata degli amori fra un minuscolo verme e l'eroina lucrezia.
Sarajevo, 1914: dopo l'attentato all'arciduca d'austria scoppia la prima guerra mondiale. Ma se a combattersi fossero bestie e macchine? Allora sareste nel mondo di leviathan, behemoth e goliah. Sareste nel mondo di alek e deryn. È come una guerra tra universi differenti. Da una parte, le potenze cigolanti e le loro macchine. Dall'altra, gli alleati darwinisti e le loro creature di sintesi. Carburante contro cibo, metallo contro pelle. Alek contro deryn. Aleksander è il figlio dell'arciduca assassinato, in fuga da un impero di cui nessuno lo vuole erede. Deryn è una ragazza arruolata in vesti maschili nell'aviazione britannica, decisa a vivere come vuole. Si incontrano per caso ma si alleano per scelta e affrontano il conflitto insieme: da istanbul a new york, tra battaglie aeree e rivoluzioni, alek e deryn impareranno che cosa sono il caos e l'odio, ma anche l'amicizia e la speranza - forse addirittura l'amore. In una trilogia steampunk che incalza il lettore con colpi di scena e scontri all'ultimo sangue, scott westerfeld ci regala un viggio appassionante nelle infinite possibilità della storia: che sia quella del mondo o di ciascuno di noi.
Ne i dodici abati di challant, dodici monaci ricevono l'incarico di sorvegliare un feudatario che eredita un castello con la clausola di mantener fede a un maligno obbligo di castità. Ne il miracolo di santa odilia vi è l'immagine della vita che si afferma in chiave religiosa, ma non trascendente, attraverso la storia di due odilie: la prima devota e pia, la seconda giovane e bella che sostituisce alla morte la zia alla guida del convento e le cui vite si sovrappongono l'una all'altra in un'atmosfera vagamente ambigua. Ne gli occhi dell'imperatore una contessa piemontese, un cavaliere-musico-poeta e l'imperatore federico ii, ormai prossimo alla morte, partecipano a un affascinante percorso di avventure e sentimenti che è un intreccio di entusismo e rassegnazione.
Un libro che accompagna il lettore con una scelta di citazioni sull'essenza della vita selezionati da uno degli scrittori più amati del nostro tempo, paulo coelho.
Ne i dodici abati di challant, dodici monaci ricevono l'incarico di sorvegliare un feudatario che eredita un castello con la clausola di mantener fede a un maligno obbligo di castità. Ne il miracolo di santa odilia vi è l'immagine della vita che si afferma in chiave religiosa, ma non trascendente, attraverso la storia di due odilie: la prima devota e pia, la seconda giovane e bella che sostituisce alla morte la zia alla guida del convento e le cui vite si sovrappongono l'una all'altra in un'atmosfera vagamente ambigua. Ne gli occhi dell'imperatore una contessa piemontese, un cavaliere-musico-poeta e l'imperatore federico ii, ormai prossimo alla morte, partecipano a un affascinante percorso di avventure e sentimenti che è un intreccio di entusismo e rassegnazione.
Il 'signore degli anelli' è un romanzo d'eccezione, al di fuori del tempo: chiarissimo ed enigmatico, semplice e sublime. Esso dona alla felicità del lettore avventure in luoghi remoti e terribili, episodi d'inesauribile allegria, segreti paurosi che si svelano a poco a poco, draghi crudeli e alberi che camminano, città d'argento e di diamante poco lontane da necropoli tenebrose in cui dimorano esseri che spaventano solo al nominarli, urti giganteschi di eserciti luminosi e oscuri; e tutto questo in un mondo immaginario ma ricostruito con cura meticolosa, e in effetti assolutamente verosimile, perché dietro i suoi simboli si nasconde una realtà che dura oltre e malgrado la storia: la lotta, senza tregua, fra il bene e il male. Leggenda e fiaba, tragedia e poema cavalleresco, il romanzo di tolkien è in realtà un'allegoria della condizione umana che ripropone in chiave moderna i miti antichi. A 60 anni dalla prima pubblicazione, l'edizione integrale del 'signore degli anelli' riveduta in collaborazione con la società tolkieniana italiana.