Nell'immaginario di molti lettori la poesia d'amore si identifica con la poesia di jacques prévert. Ed è una fama meritata, questa, per il grande autore francese. In un secolo in cui la poesia, spesso e volentieri, ha scelto la cifra dell'oscurità e la strada di un'inevitabile distanza dal grande pubblico, prévert ha avuto il coraggio di andare controcorrente, di mirare dritto al cuore dei lettori, intonare la sua voce sul registro della sincerità e della spontaneità, adottando un linguaggio intessuto di una fitta rete di rimandi, giochi di parole e puntate ironiche. Ma la complessità del mondo prévertiano si estende anche al piano del contenuto e attraversa tutta la gamma del sentimento amoroso: dalla celebrazione della pienezza di un attimo fugace nei folgoranti flash di 'alicante' o 'paris at night', all'evocazione epico-tragica di un componimento come barbara in cui, nella profondità temporale del ricordo, il lamento per la pena d'amore si fonde con il frastuono della guerra e della storia.
Son sempre parole d'amore quelle del terzo libro di andrew faber, il poeta più amato dalle donne e dalle ragazze, acclamato in tanti reading in tutta italia, parole però cariche di un'emotività interiore, intima e quotidiana, caratteristica che lo contraddistingue dagli altri poeti performer di questi anni.
Chi è il corsaro nero, celebre personaggio nato dalla magica penna di emilio salgari? Egli è esistito realmente? Questo breve saggio propone una nuova ipotesi sull'identità del conte di ventimiglia, indagando sia con strumenti convenzionali, fra pubblicazioni, carte d'archivio, ricerche storiche e geografiche, sia con metodi insoliti, fra numismatica, filatelia, araldica, simbologia e storia dell'arte. Sempre però muovendo dall'elemento centrale: la saga letteraria dei corsari delle antille.
Son sempre parole d'amore quelle del terzo libro di andrew faber, il poeta più amato dalle donne e dalle ragazze, acclamato in tanti reading in tutta italia, parole però cariche di un'emotività interiore, intima e quotidiana, caratteristica che lo contraddistingue dagli altri poeti performer di questi anni.
Tiziana de rogatis costruisce un percorso prezioso per orientarsi nel labirinto dell'amica geniale, il romanzo di elena ferrante ormai diventato un classico. La saga in quattro volumi dell'«amica geniale» di elena ferrante è un successo globale e trasversale. «ne sono stata proprio catturata», «sono finiti troppo in fretta», «non mi sono fermato fino alla fine»: sono parole pronunciate da due tra i più importanti scrittori americani di oggi, elizabeth strout e jonathan franzen. Ma con loro le stanno ripetendo milioni di lettori in tutto il mondo, travolti da un irresistibile piacere della lettura, assediati dal bisogno di divorare la tetralogia, affascinati da una trama che dà forma alle storie di elena e lila, di chi va e di chi resta. Con l'amica geniale, napoli e l'italia si propongono come un repertorio di storie della nostra modernità globalizzata. Perché nell'intreccio di locale e globale in cui oggi viviamo, elena e lila rappresentano la speranza e l'angoscia del futuro: proprio come nelle nostre vite nomadi e sradicate, c'è chi va e chi resta. Questo breve approfondimento si rivolge allo stesso pubblico trasversale e composito a cui hanno parlato, in ogni parte del mondo, le storie dell'amica geniale strutturando un percorso tematico per parole chiave, segnali luminosi che sintetizzano gli aspetti multiformi della scrittura di ferrante e ci guidano nel labirinto di questo successo internazionale.
Il fantastico è un genere intriso di magia, eventi misteriosi e creature sovrannaturali, e spesso è percepito come una pura evasione nell'irrazionale, nel superstizioso e nel fiabesco. Ma in molte storie di eroi, incantatrici, creature leggendarie e magie di ogni sorta c'è sempre più spazio anche per la scienza. «un saggio illustrato che svela le relazioni pericolose tra meterie come la fisica o la biologia e l'immaginario fantasy» - giuliano aluffi, robinson
Nell'immaginario di molti lettori la poesia d'amore si identifica con la poesia di jacques prévert. Ed è una fama meritata, questa, per il grande autore francese. In un secolo in cui la poesia, spesso e volentieri, ha scelto la cifra dell'oscurità e la strada di un'inevitabile distanza dal grande pubblico, prévert ha avuto il coraggio di andare controcorrente, di mirare dritto al cuore dei lettori, intonare la sua voce sul registro della sincerità e della spontaneità, adottando un linguaggio intessuto di una fitta rete di rimandi, giochi di parole e puntate ironiche. Ma la complessità del mondo prévertiano si estende anche al piano del contenuto e attraversa tutta la gamma del sentimento amoroso: dalla celebrazione della pienezza di un attimo fugace nei folgoranti flash di
La raccolta del poeta slammer di italia's got talent 2019. «scriverò finché avrò voce è un titolo felice per indicare insieme le due anime che convivono — completandosi a vicenda — dentro il corpo di simone savogin: quella di autore di versi e quella di performer che quei versi li recita, dà loro voce su un palco davanti al pubblico» - saverino colombo, la lettura il poetry slam è una vera e propria gara: su un palcoscenico, i poeti recitano i loro versi e, alla fine, è il pubblico a decretare il vincitore. Di origine antichissima – già i greci organizzavano questo tipo di competizioni – ha avuto un rinnovato slancio negli ultimi anni, prima in america e adesso in tutto il mondo. In italia il fenomeno ha numeri sorprendenti; solo nel 2018, gli eventi sono stati più di 300. Simone savogin ha cominciato la sua carriera di poeta slammer nel 2005 quando ha fondato, insieme ad altri, la lips (lega italiana poetry slam). Da allora, ha collezionato una serie di successi che gli hanno permesso di vincere per 3 volte di seguito il campionato italiano di poetry slam e di piazzarsi ai primi posti nelle competizioni internazionali. Giocando con i suoni e le allitterazioni, le poesie di savogin si focalizzano sugli oggetti e sulle emozioni del quotidiano, rielaborandole e offrendone spesso una visione straniata che impone una riflessione. Ed è proprio questo cambiamento del punto di vista che rende la raccolta «scriverò finché avrò voce» – che contiene prevalentemente testi inediti – immediatamente «popolare», diretta ed efficace, apprezzabile da tutti. E la partecipazione di savogin a italia's got talent, in onda da gennaio a marzo 2019, ne sarà la conferma.
Il secondo regno dantesco, «dove l'umano spirito si purga / e di salire al ciel diventa degno», è, dei tre, quello che porta nella sua struttura, sia fisica sia morale, la maggiore novità d'invenzione: si potrebbe addirittura dire che è un mondo, nel suo aspetto e nel suo spirito, soltanto dantesco. Circola per tutto il «purgatorio» un'atmosfera difficilmente definibile, come di raccolto incanto, che avvolge il lettore fin dall'inizio e l'accompagna alle soglie del paradiso: cogliere lo spirito di quella delicatissima aura che tutto avvolge è la via per intendere il «purgatorio» dantesco nella profonda bellezza che lo distingue.
Dalla tomba in cui sono sepolti, i cittadini di una piccola cittadina americana svelano i segreti della loro vita. In versi sciolti, ma quasi regolari, con una ironia pungente, evocano la vita del villaggio che, al di sotto della spesse coltre puritana, in realtà nasconde concupiscenza e vizio. Il motivo principale del libro sta nella trasformazione dell'amore nel suo opposto, la lussuria. Tutto si deforma e i sogni appassiscono. La raccolta comprende diciannove storie che coinvolgono un totale di 248 personaggi che coprono praticamente tutti i mestieri umani. L'opera di questo cantore dell'illinois è riuscita, nel nostro paese più che in altri, a scavare nei cuori di generazioni di lettori. È forse l'attrazione costante per la morte a donare vita alla poesia di edgar lee masters. Ed è attorno alla morte che si gioca l'intreccio di storie di questo canovaccio vitale e funereo al tempo stesso. In italia il successo di questo libro, profondamente liberatorio e libertario, fu dovuto alla traduzione di fernanda pivano (con il supporto di cesare pavese) e alla vicenda che la portò in carcere proprio per aver tradotto il libro, inviso al regime fascista. Infine, ulteriore fama al libro di lee masters fu data dall'interpretazione di fabrizio de andré, che assieme a nicola piovani, diede alla luce nel 1971 un album straordinario come non al denaro non all'amore né al cielo.