Le armi della luce si svolge tra il 1792 e il 1824, un'epoca di grandissimi cambiamenti in cui il progresso si scontra con le tradizioni del vecchio mondo rurale e il governo dispotico è determinato a fare dell'inghilterra un potente impero commerciale. A kingsbridge l'industrializzazione si fa rapidamente strada riducendo alla miseria la maggior parte della popolazione dedita alla manifattura tessile, la principale fonte di reddito della città. La vita di un gruppo di famiglie collegate tra loro viene stravolta dalla nuova era delle macchine, mentre imperversa la guerra con la vicina francia di napoleone bonaparte che giunge alla sua epocale conclusione con la battaglia di waterloo. Scoppiano le rivolte del pane, gli scioperi e la ribellione contro l'arruolamento forzato nell'esercito. Una coraggiosa filatrice, un ragazzo geniale, una giovane idealista che fonda una scuola per bambini disagiati, un commerciante di tessuti travolto dai debiti del padre, una moglie infedele, un operaio ribelle, un artigiano intraprendente, un vescovo inetto, un ricco imprenditore senza scrupoli sono solo alcuni dei personaggi che animano questa storia indimenticabile.
Una storia intensa e coinvolgente ambientata in una roma fredda e umida in cui spinori si ritrova solo: una condizione troppo malinconica anche per un appassionato del melodramma come lui. Ma ideale per concentrarsi su un mistero che pare un autentico «giallo della camera chiusa». Quando il mare di ostia restituisce il cadavere di ademaro proietti – palazzinaro di successo e personaggio di rilievo negli equilibri politico-economici della capitale – la prima ipotesi è che l'uomo sia annegato in seguito a una disgrazia. Eppure c'è qualcosa che non torna, un piccolo indizio che potrebbe richiedere per l'episodio una spiegazione diversa. È davvero cosí o è manrico a essersi fissato? Stavolta nemmeno l'opera lirica, che da sempre lo ispira nella soluzione dei casi, sembra volergli venire in soccorso. L'unica certezza è che la famiglia del morto ha piú di un segreto da nascondere. Del resto, e lui lo sa bene, quale famiglia non ne ha? «un giallo impeccabile per meccanica, scrittura e descrizione d'ambienti, un mondo romano altoborghese ma sostanzialmente cafone» (alberto mattioli, «tuttolibri - la stampa»).
Un rapimento, svariati delitti e un assassino, forse mancino forse no. Saranno solo leggende e superstizioni ma, da quando è ricomparso il fantasma dello zoppo, in bretagna le sciagure non si contano più. A sei anni da il morso della reclusa, torna fred vargas con uno dei personaggi capolavoro del noir, lo svagato e visionario jean-baptiste adamsberg, commissario del xiii arrondissement di parigi. Il guardacaccia gaël leuven era un marcantonio solido come uno scoglio bretone, ma per ucciderlo sono bastate due coltellate al torace. A louviec lo conoscevano tutti. Compreso josselin de chateaubriand (forse discendente di quel chateaubriand), il nobilastro dall'abbigliamento eccentrico che adesso è il principale sospettato. Richiamato in bretagna dal commissario locale, adamsberg si addentra nelle numerose ramificazioni del caso. Ma pur perdendosi come di consueto in false piste e digressioni mentali, in osservazioni prive di qualunque nesso con l'indagine, c'è da scommettere che anche questa volta verrà a capo del groviglio di omicidi ed efferatezze. Grazie alle sue illuminazioni proverbiali ma anche, forse, all'energia ancestrale dei menhir.
Persefone è la dea della primavera, ma solo di nome. La verità è che, sin da quando era bambina, i fiori si avvizziscono non appena lei li tocca. Dopo essersi trasferita a nuova atene, la ragazza finge di essere una semplice giornalista mortale, in modo da poter vivere una vita senza troppe pretese. Ade, il dio dei morti, ha costruito un impero del gioco d'azzardo nel mondo dei mortali, e si dice che le sue scommesse preferite siano quelle irrealizzabili. Dopo un incontro con ade, persefone si ritrova a stringere un patto con lui, ma le sue condizioni sono impossibili: persefone dovrà creare la vita negli inferi o perderà per sempre la sua libertà. Questa scommessa, tuttavia, non si limiterà soltanto a smascherare il fallimento di persefone come dea. Infatti, mentre lei cerca di coltivare i semi che le ridaranno la libertà, sarà l'amore per il dio dei morti a crescere… ed è proibito.
Fine ottobre. Mezzanotte passata. Jen, affacciata alla finestra, sta aspettando che il figlio diciottenne torni a casa. Non ha rispettato il coprifuoco. A un certo punto il ragazzo compare, ma non è solo: si sta avvicinando a qualcuno, e ha qualcosa in mano. Impietrita, jen assiste a una scena che non si sarebbe mai immaginata: suo figlio accoltella un uomo. Non riesce a crederlo: todd, un adolescente spiritoso e felice, ha appena ucciso uno sconosciuto, proprio lì, sulla strada di casa. Non sa chi sia. Non sa perché. Sa solo che il suo futuro è distrutto. Quella notte si addormenta disperata. Tutto è perduto. Finché non si sveglia. Ed è ieri. E poi si sveglia di nuovo. Ed è l'altro ieri. Ogni mattina al risveglio jen scopre di essere tornata indietro nel tempo. Può evitare che quell'omicidio avvenga. Tassello dopo tassello, emergono dei particolari sulla vita di suo figlio di cui era completamente all'oscuro. La faccenda si fa sempre più inquietante, finché jen non fa la scoperta peggiore di tutte: suo marito è coinvolto. Da qualche parte, nascosta nel passato, c'è una soluzione, e non ha altra scelta: deve trovarla.
Sono passati due anni dagli eventi di shantaram e da quando lin, il «filosofo che ha smarrito l'integrità nel crimine», il fuggiasco divenuto a bombay l'uomo della pace di dio, «shantaram», ha perso due delle persone più importanti della sua esistenza: khaderbhai, il gangster-saggio che lo aveva eletto a suo allievo, e karla, l'amore di sempre, andata in sposa a un tycoon con sfrenate ambizioni politiche. Lin si ritrova così nella sanjay company, la società criminale diretta dall'ambizioso sanjay kumar, e in una delle loro scorribande si imbatte in concannon, uno straniero come lui, irlandese dell'ulster, con uno scintillio minaccioso negli occhi. Quell'incontro, destinato mettere in discussione tutto ciò che lin pensava di aver imparato sull'amore e sulla vita, rischia di precipitarlo di nuovo nell'ombra che lambisce la sua esistenza. Ed è la miccia destinata a scatenare una guerra sanguinosa che coinvolgerà l'intera cerchia degli amici e degli affetti di lin. Dall'autore del bestseller mondiale shantaram, un nuovo romanzo epico in cui si intrecciano speranza, passione, fede e redenzione; un'opera che toccherà ancora la mente e il cuore di tutti i lettori.
Si sentì maliziosa, allegra, capace di tutto, e imbellita dalla mescolanza sacra della musica con il gin. Pensava che l'uomo del tavolo di fronte non l'avesse vista, però lo sorprese a osservarla quando lo guardò per la seconda volta. Lui arrossì. Lei sostenne il suo sguardo mentre lui controllava l'orologio da tasca con la catenina. Ogni anno, il 16 agosto, ana magdalena bach – quasi cinquant'anni di età e una trentina scarsa di soddisfacente vita matrimoniale – raggiunge l'isola dei caraibi dove è sepolta sua madre. Il traghetto, il taxi, un mazzo di gladioli e l'hotel: questo rituale esercita su di lei un irresistibile invito a trasformarsi – una volta all'anno - in un'altra donna, a esplorare la propria sensualità e a sondare la paura che silenziosa cova nel suo cuore. Lo stile inconfondibile di márquez risplende in ci vediamo in agosto, romanzo musicalissimo di variazioni sul tema che è nello stesso tempo un inno alla libertà, un omaggio alla femminilità, una riflessione sul mistero dell'amore e dei rimpianti.
Mi chiamo pietro gerber ma qui a firenze, dove vivo da quando sono nato, tutti mi conoscono come l'addormentatore di bambini. Sono un ipnotista, come lo era mio padre, e con l'ipnosi aiuto i bambini a elaborare traumi e a superare paure e fobie. Non sembrerebbe, ma il mio è un mestiere pericoloso. Perché la mente dei bambini è un labirinto ed è facile smarrirsi e non riuscire più a tornare. Forse è proprio questo che sta succedendo a matias. Ha nove anni e da tempo ha un sogno ricorrente. Da troppo tempo. Ormai matias ha paura di addormentarsi, perché in sogno gli fa visita qualcuno che non dovrebbe esistere. Una donna dall'aria triste e vestita sempre di scuro e che non parla mai. La signora silenziosa abita i suoi sogni come uno spettro, come una presenza inquietante che tracima nella realtà. Non dovrebbe essere nient'altro che un sogno, ma allora… allora perché sento che la signora silenziosa è reale? Allora perché sento nel silenzio il ronzio di un immenso sciame di insetti? Allora perché sento che perfino la mia casa, vuota e solitaria, è infestata da fantasmi? E se la storia della signora silenziosa fosse ancora tutta da scrivere… come la mia? Mi chiamo pietro gerber, sono l'addormentatore di bambini, e di colpo ho paura di dormire. E ho ancora più paura di stare sveglio.
C'è una sensazione che tutti, prima o poi, abbiamo provato nella nostra vita: il desiderio di sparire. Di fuggire da tutto. Di lasciarci ogni cosa alle spalle. Ma per alcuni non è solo un pensiero passeggero. Diviene un'ossessione che li divora e li inghiotte. Queste persone spariscono nel buio. Nessuno sa perché. Nessuno sa che fine fanno. E quasi tutti presto se ne dimenticano. Mila vasquez invece è circondata dai loro sguardi. Ogni volta che mette piede nell'ufficio persone scomparse - il limbo - centinaia di occhi la fissano dalle pareti della stanza dei passi perduti, ricoperte di fotografie. Per lei, è impossibile dimenticare chi è svanito nel nulla. Anche perché la poliziotta ha i segni del buio sulla propria pelle, come fiori rossi che hanno radici nella sua anima. Forse per questo, mila è la migliore in ciò che fa: dare la caccia a quelli che il mondo ha scordato. Ma se d'improvviso gli scomparsi tornassero con intenzioni oscure? Come una risacca, il buio restituisce prima gli oggetti di un'esistenza passata. E poi le persone. Sembrano identici a prima, ma il male li ha cambiati. Alla domanda su chi li ha presi, se ne aggiungono altre. Dove sono stati tutto questo tempo? E perché sono tornati? Mila capisce che per fermare l'armata delle ombre non servono gli indizi, non bastano le indagini. Deve dare all'oscurità una forma, deve attribuirle un senso, deve formulare un'ipotesi convincente, solida, razionale… un'ipotesi del male. Ma per verificarla non c'è che una soluzione: consegnarsi al buio.
Jack e grace sono la coppia perfetta. O la bugia perfetta? Jack: affascinante, avvocato di successo, marito innamorato grace: elegante, moglie impeccabile, in pericolo. Jack e grace angel sembrano la coppia perfetta. Lui un avvocato di successo, affascinante, spiritoso. Lei una donna elegante e una padrona di casa impeccabile. Impossibile però conoscere meglio grace, anche solo prendere un caffè con lei: non ha un cellulare né un indirizzo email, e non esce mai senza jack al proprio fianco. Potrebbe essere il classico comportamento degli sposi novelli, ma qualcuno potrebbe sospettare che ci sia qualcosa di strano nel rapporto fra grace e jack. E chiedersi ad esempio perché, subito dopo il matrimonio, grace ha lasciato un ottimo lavoro sebbene ancora non abbia figli, perché non risponde mai nemmeno al telefono di casa, perché ci sono delle sbarre alle finestre della camera da letto. E a quel qualcuno potrebbe venire il dubbio che, forse, la coppia perfetta in realtà è la bugia perfetta.