A cinque anni dalla morte, david foster wallace rimane una figura centrale della cultura contemporanea per la capacità di raccontarne i nodi irrisolti e le ambizioni, i sogni e gli incubi. Raccontarli, certo, ma anche incarnarli in una vita intensa, percorsa e scossa dall'esaltazione creativa quanto dai fantasmi della depressione e della solitudine. Attingendo ai materiali conservati presso l'università di austin e a testimonianze dirette di amici, parenti e colleghi scrittori, d. T . Max ricostruisce il percorso intellettuale e umano di dfw, i rapporti con i padri letterari, la vicenda clinica e la dimensione pubblica. Guidato dalla volontà di capire e analizzare le radici, le ragioni, i meccanismi di una mente geniale e complessa, fragile e dolce.
Giornalista musicale, consulente per etichette discografiche, sharon lawrence è stata amica di jimi hendrix e ha vissuto da vicino i picchi del suo talento, come le picchiate del suo umore, i suoi sfoghi e i suoi entusiasmi. In questo libro ritrae il musicista grazie a testimonianze e interviste finora inedite, ricostruendo gli anni difficili dell'infanzia, i primi passi musicali, il torbido mistero della morte, le infinite speculazioni della sua eredità.
La storia di luciano ligabue come non era mai stata raccontata prima; un lungo spartito a due voci con un'appassionata narrazione fuori campo che si alterna alle parole del protagonista e va dai sogni di rock&roll di un timido ragazzo di provincia all'enorme successo e ai giorni nostri, a campovolo, a nome e cognome. Questa è l'edizione riveduta e aggiornata, con sei capitoli interamente nuovi, di 'una vita da mediano', uno dei più celebri libri rock degli ultimi anni. Illustrato con rare immagini dall'archivio personale del liga, comprende i testi di otto brani inediti e un'appendice in cui ligabue spiega una per una le sue canzoni.
Giornalista musicale, consulente per etichette discografiche, sharon lawrence è stata amica di jimi hendrix e ha vissuto da vicino i picchi del suo talento, come le picchiate del suo umore, i suoi sfoghi e i suoi entusiasmi. In questo libro ritrae il musicista grazie a testimonianze e interviste finora inedite, ricostruendo gli anni difficili dell'infanzia, i primi passi musicali, il torbido mistero della morte, le infinite speculazioni della sua eredità.
Argento racconta argento: la vita, i film, i sogni e le ossessioni del maestro del brivido. Dallo specchio di profondo rosso alle streghe di suspiria, fino agli aghi che tengono spalancati gli occhi in opera. Un'autobiografia che si legge come un romanzo. Nato in una famiglia in cui il cinema «si respirava», divoratore onnivoro già nell'infanzia di libri e film, annoiato dalla scuola tanto da fuggire a parigi, il giovane dario argento scopre di sentirsi a proprio agio solo nel buio di una sala cinematografica – dove il carattere solitario e l'immaginazione debordante trovano terreno fertile. Ma è l'esperienza come giornalista a «paese sera» a rivelarsi una palestra fondamentale, e a favorire l'incontro che gli cambia la vita: quello con sergio leone, per il quale insieme a bernardo bertolucci scrive il soggetto di c'era una volta il west. Intanto nella testa del futuro regista prende a maturare un desiderio tanto ambizioso quanto magnifico: scrivere una sceneggiatura diversa da tutte le altre. Mescolando le emozioni provate guardando i film di hitchcock, lang e antonioni, s'innesca un cortocircuito destinato a cambiare la storia del cinema di genere. Quando nel 1970 esce il suo primo film – l'uccello dalle piume di cristallo, che incasserà un miliardo e quattrocento milioni di lire – in pochissimo tempo il nome di dario argento fa il giro del pianeta. È cosí che vedono la luce profondo rosso e suspiria. Per la prima volta dario argento racconta se stesso in un libro: le sue passioni, i suoi amori, le sue paure. Un'«autobiografia horror», dove a fianco della figura del grande regista s'intravedono le inquietudini di un uomo schivo, innamorato del cinema e della vita. Un artista irregolare,che imprigionando i suoi personali demoni nella macchina da presa è riuscito a raccontare gli incubi di tutti noi.
Simone moro in questo libro racconta la spedizione sull'annapurna del 1997 che è costata la vita ai suoi due compagni di cordata e che lo ha visto 'miracolosamente' sopravvissuto alla valanga che ha ucciso gli altri e che lo ha fatto volare 800 metri. E così parte dalla sua infanzia e cerca di spiegare come mai ha fatto della montagna il suo mestiere, perché scalare è la sua vita, e che cosa significhi per lui raggiungere la vetta. Ci racconta le sue esperienze, le sue paure, i suoi dubbi e la grande indimenticabile amicizia tra lui e anatoli boukreev, il grande alpinista russo morto sull'annapurna.
Più che un manuale tecnico per aspiranti scrittori, questo libro è un'autobiografia del mestiere, in cui la storia personale e professionale di king si fondono totalmente. Il capitolo d'apertura, 'curriculum vitae' ripercorre gli anni della formazione attraverso i momenti di crescita fino al grande successo di 'carrie'. 'la cassetta degli attrezzi' è invece una disincantata elencazione dei ferri del mestiere. 'sullo scrivere' illustra le fasi del racconto creativo fino all'approdo editoriale; infine 'sul vivere' racconta come l'autore abbia visto la morte da vicino dopo lo spaventoso incidente in cui è stato coinvolto e come, grazie alla scrittura, sia tornato alla vita.
Vita e pensieri di una donna fuori misura, ma mai all'altezza! Una casa andata in fumo, un'infanzia funestata dalle cattive ragazze, una vita costellata di grandi e piccoli traumi. Ma veronica, l'ironica, riesce a ridere e a farci ridere delle sue disavventure. Certo, la vita può essere un inferno per chi si sente costantemente inadeguata, troppo spesso in debito di autostima. Ma il riscatto - anche dall'inferno - è possibile. Basta riderci sopra e saperlo raccontare.
Vita e pensieri di una donna fuori misura, ma mai all'altezza! Una casa andata in fumo, un'infanzia funestata dalle cattive ragazze, una vita costellata di grandi e piccoli traumi. Ma veronica, l'ironica, riesce a ridere e a farci ridere delle sue disavventure. Certo, la vita può essere un inferno per chi si sente costantemente inadeguata, troppo spesso in debito di autostima. Ma il riscatto - anche dall'inferno - è possibile. Basta riderci sopra e saperlo raccontare.