Anaïd tsinoulis ha quindici anni, ed è una strega. Nell'ultimo anno ha affrontato pericoli inimmaginabili, ha salvato sua madre selene dall'oltretomba, ha conquistato lo scettro del potere con cui porrà fine alla millenaria guerra tra le omar benevole e vitali e le odish vampiresche e predatrici. Però nel frattempo si è innamorata pazzamente del bellissimo roc, e non pensa ad altro che alla festa di compleanno in cui potrà rivelargli i suoi sentimenti. Ma sua madre selene ha altri piani per lei: vuole portarla via per incominciare l'impresa estrema, quella che porterà al compimento della profezia. E vuole che sia pronta a sapere la verità su di sé, su suo padre scomparso, su come è venuta al mondo. Così, il viaggio si trasforma in un tuffo nel passato, il racconto insieme romantico ed epico dell'iniziazione di selene, della sua ribellione per amore, dei terribili eventi che segnarono la sua fuga verso il nord estremo, il deserto di ghiaccio in cui anaïd, l'eletta dai capelli di fuoco, vide la luce. Dopo 'ii clan della lupa', il secondo capitolo della guerra delle streghe; una saga dal sapore mediterraneo, dove donne comuni sono imbevute di sapere millenario, e si ergono potenti e indomabili contro le forze del male. Età di lettura: da 13 anni.
Glen runciter comunica con la moglie defunta per avere i suoi consigli dall'aldilà. Joe chip scompare dal mondo del 1992 e si ritrova nell'america degli anni trenta. Una trappola mortale ha annientato i migliori precognitivi del sistema solare. È in corso una lotta per scrutare il futuro, in un'impossibile dissoluzione del presente; mondi e tempi diversi fluiscono contemporaneamente, la vita si scambia con la morte. In ubik philip k. Dick affronta alcuni dei suoi temi più profondi: l'illusione che chiamiamo realtà, la mancanza di un tessuto connettivo e di un principio unificatore al di sotto dell'apparenza delle cose, il mistero di un dio che tiene i dadi della vita e della morte. Scritto nel 1966 e pubblicato nel 1969, ubik è una delle opere più sconcertanti e riuscite di philip k. Dick. Per il suo dirompente surrealismo, per l'ironia e la passione con cui analizza la società umana, ubik è un classico di quella letteratura che si spinge a esplorare i paradossi dell'esistenza con le armi della visione e della fantasia, di uno sguardo anarchico, insaziabile e curioso.
Ognuno di noi è unico, così come assolutamente unici sono i tipi di dipendenza che portano a fumare o le motivazioni che spingono a smettere. È puntando alla singolarità di ognuno che questo manuale propone un metodo antifumo su misura, dove chiunque può scoprire il proprio senza doversi adattare a sistemi preconfezionati, allo stesso tempo utili per tutti e per nessuno. Per questo nella prima parte del libro vengono narrate dieci storie di fumatori-tipo (la pensionata di 65 anni, il tassista, l'adolescente, un manager rampante. ) e di ogni protagonista viene tracciata una carta d'identità 'del fumatore'. Da quest'analisi si traccia un diagramma che lo posiziona secondo i valori di 'motivazione a smettere' e 'dipendenza dal fumo'. La seconda parte è una raccolta di test scientificamente riconosciuti che permettono al lettore di posizionarsi a sua volta nel diagramma, per poi scoprire quale percorso seguire.
Scritta da un guru dell'auto-aiuto, maestro di 'the secret', questa guida di vita svela dieci metodi per ottenere molto di più in tutti i campi della vita. Il lavoro, i soldi o i rapporti con gli altri vi creano dei problemi? C'è qualcosa che volete disperatamente, ma che non riuscite ad avere, per quanto ci proviate? Se siete stanchi di lottare e volete conoscere il vero segreto del successo, 'the key' vi aprirà un nuovo universo di possibilità. Il manuale dimostra come ognuno possa riuscire a ottenere davvero benessere e felicità, rivelando dieci valide strategie per superare definitivamente le convinzioni autolimitanti, le 'controtendenze', idee e opinioni che riducono il nostro potenziale e attirano ciò che non vogliamo invece di ciò che realmente desideriamo. Joe vitale riesce ad affrontare complessi temi psicologici rendendoli estremamente facili da comprendere e da applicare nella vita quotidiana. Unendo saggezza pratica e conoscenza spirituale per far conoscere la verità su se stessi, offre strumenti infallibili per aprire nuove possibilità e nuove opportunità.
Durante una delle sue passeggiate in provenza, jean giono ha incontrato una personalità indimenticabile: un pastore solitario e tranquillo, di poche parole, che provava piacere a vivere lentamente, con le pecore e il cane. Nonostante la sua semplicità e la totale solitudine nella quale viveva, quest'uomo stava compiendo una grande azione, un'impresa che avrebbe cambiato la faccia della sua terra e la vita delle generazioni future. Una parabola sul rapporto uomo-natura, una storia esemplare che racconta 'come gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di dio in altri campi oltre la distruzione'. Età di lettura: da 10 anni.
Moise levi ha solo ventitré anni la mattina di fine estate in cui lascia fossano portandosi dietro un carretto di stracci. Vuole andare a torino a far fortuna, e non può immaginare che quello sia solo l'inizio di una lunga storia. Perché moise possiede un fiuto eccezionale per gli affari e per i sentimenti: darà il via a una florida ditta di commerci nel ramo tessile, e avrà due mogli, sei figli e un'infinità di nipoti sparpagliati ai quattro angoli del mondo. Dopo la grande guerra mondiale e quel 'brutto spettacolo' della marcia su roma, finalmente la vita di tutti ha ripreso il suo corso. Meno male che nel 1924 a quel 'brutto muso di mussolini' gli è preso un colpo secco, altrimenti la storia di nonno moise e della sua discendenza sarebbe stata molto diversa. Invece la famiglia levi - con i suoi amori e i suoi affanni, i suoi commerci e le sue tribolazioni, le grandi cene di pasqua e i lunghi silenzi delle stanze chiuse - diventa sempre più numerosa nella casa di via maria vittoria, costruita proprio lì dove una volta c'era il ghetto e adesso non c'è più. Elena loewenthal non ha riscritto la storia all'incontrario: ha provato piuttosto a mettere la vita al centro, dove la morte ha cancellato tutto. Ha lasciato scorrere la quotidianità dell'esistenza, con la sua allegria e la sua insensatezza, per vedere come le gioie e le fatiche di ogni giorno possano fondersi 'in una cosa sola che non è troppo distante dalla felicità'.
Lei fa la giornalista finanziaria. Ha due hobbit di sesso maschile. Il più grande ha quattro anni, ama le donne, il cioccolato e 'il signore degli anelli'. Da grande farà il cavaliere jedi. Il più piccolo ama le papere e le scarpe. Ha gli occhi tondi, come il protagonista di un fumetto giapponese. Nei suoi quasi due anni di vita ha detto 'sì' una volta sola e se n'è subito pentito. Lei ha un marito part-time, barese e comunista, che passa buona parte del suo tempo a londra dove lavora e dove probabilmente ha una vita parallela con un'altra moglie e altri figli, inglesi. Insieme a loro c'è spesso valentina diolabenedica, la baby sitter degli hobbit, la persona più importante dell'elasti-vita. Abitano a felicity place. Intorno a loro c'è milano, ma i residenti di questo bizzarro posto tra le magnolie sono convinti di vivere in un ridente sobborgo americano e crescono i figli a coca-cola con ghiaccio, tacchino ripieno e pop corn cotti nel microonde. Lei ha i piedi per terra, i capelli a carciofo e un cronico senso di colpa. Ha giornate complicate e notti impegnative. Non si veste da strafiga perché sta scomoda, non si trucca perché non ne ha il tempo, non si mette la crema idratante perché se ne dimentica. Se per sbaglio chiude gli occhi, crolla addormentata. Lei è un'elasti-mamma, nel bene e nel male.
Dalla fine della seconda guerra mondiale il giappone è diventato una delle grandi potenze economiche del mondo moderno, i suoi prodotti hanno invaso ogni angolo del globo e tutti hanno almeno sentito parlare dello zen e dei samurai. Eppure, il giappone resta ancora sostanzialmente un mistero. Leonardo vittorio arena ci guida alla scoperta di questo paese attraverso la sua filosofia e, insieme, la sua psicologia. Nata nei primi secoli dell'era volgare rielaborando in modo peculiarmente nipponico il pensiero cinese e indiano, la filosofia giapponese non cerca di spiegare il mondo su basi meccanicistiche e scientifiche e travalica il principio aristotelico di non contraddizione: il suo scopo è piuttosto di ricercare la saggezza individuale e l'armonia con il cosmo e la natura. Una lezione che l'uomo occidentale ha bisogno più che mai di riscoprire.