Caroline masters ha quasi raggiunto il coronamento di una brillante carriera: la nomina a giudice federale di corte d'appello. Da lì alla corte suprema il passo è breve. Ma basta una telefonata a farla precipitare in un incubo che rischia di compromettere irrimediabilmente il suo futuro. Una pesante accusa di omicidio ha colpito brett, la figlia della sua odiata sorellastra, e caroline è la sola che può salvarla. Da quel processo non dipende soltanto l'avvenire di brett, ma anche quello di caroline e di tutta la famiglia. Una famiglia che caroline sperava di essere riuscita a dimenticare.
Il linguaggio è una delle più straordinarie caratteristiche umane. A soli quattro anni un bambino conosce migliaia di parole e ha la capacità di costruire frasi così complesse, dal punto di vista grammaticale e sintattico, da surclassare la più potente intelligenza artificiale. Può una struttura così articolata crearsi da zero, per pura imitazione degli adulti, come hanno ritenuto in molti? Già negli anni sessanta noam chomsky aveva risposto con un'ipotesi ardita: a tutte le lingue del mondo è sottesa una stessa 'grammatica universale' e il cervello del bambino, fin dalla nascita, è predisposto a usarla. Steven pinker va oltre e dimostra che non solo l'uomo ha un istinto ereditario del linguaggio, ma che questo istinto, come la proboscide dell'elefante, è frutto dell'evoluzione naturale. Esistono allora i geni del linguaggio? Sì, è la risposta rivoluzionaria di pinker. Di più: esiste un linguaggio mentale astratto, il 'mentalese', che dà forma ai pensieri e che noi traduciamo, di volta in volta, nella nostra lingua madre. In un mondo di sempre più frequenti e profondi scambi non sempre pacifici tra culture diverse, la teoria di pinker rende meno incolmabili le distanze, delineando una nuova e più unitaria visione dell'uomo.
1873: paul verlaine spara tre colpi di pistola ad arthur rimbaud, il suo 'grande e radioso peccato'. 2005: elton john e david furnish celebrano il loro matrimonio nella guildhall di windsor. Tra questi due eventi sono trascorsi più di cent'anni, scanditi da infinite storie d'amore fra persone dello stesso sesso. Storie struggenti e tumultuose, percorse da un furore fuori scala. Sarebbe mai stato scritto 'memorie di adriano' se marguerite yourcenar non avesse avuto accanto per quarant'anni crace frick, la sua 'traduttrice'? Che ruolo ha giocato nella poesia medianica di garda lorca la passione per salvador dalì? Rudolf nureyev e erik bruhn ballano il loro 'passo a due' sul crinale della tragedia, il sangue tartaro dell'uno contro il gelo dell'altro. E poi ancora greta garbo e cecil beaton, lei bisex, lui tenacemente omosessuale: giungono a un passo dalle nozze; ed eleanor roosevelt che troverà conforto ai tradimenti coniugali nell'amore illimitato della giornalista loren hickok. Con 'liberi di amare' laura laurenzi compone un album di ritratti a tinte vivide, commentati dalle voci stesse degli uomini e delle donne che hanno sfidato pregiudizi e convenzioni per vivere fino in fondo la loro scelta.
Figlia di poveri contadini, analfabeta, giovanna (1412-31) all'età di tredici anni si sentì chiamata da dio a salvare la francia dalle armate inglesi. Divenuta in poco tempo e quasi miracolosamente comandante militare dell'esercito di carlo vii, condusse i francesi alla vittoria, prima di essere tradita e venduta al nemico, che la arse viva sulla piazza del mercato di rouen. Quella di giovanna, guerriera e santa al tempo stesso, è una delle storie femminili più straordinarie (e misteriose) di tutti i tempi, in cui si mescolano fede e fanatismo, eroismo e solitudine.
A 42 anni, con due figli già grandi e un matrimonio ormai annegato nella noia del quotidiano, eleni non ha più grandi ambizioni per la sua vita. Lavorare come cameriera ai piani in un albergo di naxos, l'isola greca da cui non si è mai allontanata, le sembra un buon modo per concedersi un po' d'evasione: uno svolazzo di profumo sconosciuto o una frase rubata in qualche lingua straniera le bastano per sognare altre vite, altri luoghi, e per sentirsi dopotutto soddisfatta. Poi, un giorno, l'imprevisto: rassettando in una stanza, si imbatte in una scacchiera in cui è in corso una partita, e per magia il gioco degli scacchi, che non aveva mai imparato, la cattura. Sarà l'inizio di una passione clandestina che la porterà fuori dai binari della quotidianità, donandole una voglia di vivere del tutto nuova.
Tim burton è l'ormai celebre regista di tanti film famosi e originali, come 'the nightmare before christmas'. Il suo lavoro è segnato da una cifra particolare e inequivocabile di orrore, comicità e insieme malinconia, che apparenta le sue figure di esseri sconfitti, dolenti, o almeno colpiti da un'assoluta solitudine, alle invenzioni della grande letteratura e arte. Il libro è una raccolta di racconti i cui protagonisti sono bambini, specchio della nostra mostruosità di adulti e della nostra incapacità di ridurre tutto a cose. C'è il ragazzo-ostrica che giace sepolto in riva al mare, e il suo ricordo dura lo spazio di una marea che cancella tutto. Ci sono il bimbo-formaggio e la bambina-spazzatura e il bimbo con i chiodi negli occhi.
Alle dieci e mezzo udì che tutta la famiglia si ritirava per andare a dormire. Fu disturbato per un po' dalle selvagge risatine dei gemelli i quali, animati dalla gaia spensieratezza tipica degli scolaretti, se la stavano evidentemente spassando prima di andare a dormire; ma alle undici e un quarto tutto fu tranquillo e, non appena scoccò la mezzanotte, il fantasma di canterville si mise all'opera. Il gufo battè le ali contro i vetri della finestra e, mentre tutto attorno al castello il vento gemeva come un'anima in pena, il corvo gracchiò dai rami di un vecchio tasso. Età di lettura: da 9 anni.
Elegante ventiquattr'ore su ventiquattro e inaccessibile, laconico e gelidamente cortese, il protagonista di questo romanzo potrebbe sembrare una maschera - o un enigma. Eppure è un personaggio che affascina. Forse per il suo raffinato distacco. Forse per la casa minuscola e complicata in cui vive non lontano da parigi, affollata com'è di miniature d'ogni sorta, statuette e ninnoli, carillon e giocattoli a molla. O forse perché è ravel, uno dei musicisti più celebri al mondo. Jean echenoz ridà vita all'artista in un romanzo partecipe e nonchalant, indiavolato e audace come un brano jazz.
Hora è un luogo dell'anima, un paese in cui, come nella macondo di márquez, il tempo, i fatti, le persone sono avvolti in un'atmosfera magica e misteriosa. Ma è anche un luogo concreto, un paese della calabria dove vive un'antica comunità arbereshe. È qui che cresce costantino avati, protagonista di questa saga familiare. Attorno al ragazzo ci sono tanti, indimenticabili personaggi: il padre, impetuoso e malinconico, emigrato in germania; la madre, custode di un segreto rovello; le sorelle con le loro tormentate storie d'amore; la romana isabella, che fa palpitare il cuore adolescente di costantino; il maestro forestiero, cacciatore di sogni e ricordi; e soprattutto il nonno, ironico e saggio, ultimo depositario di un'epoca che va scomparendo.