La penna più ironica e sferzante dell'ottocento inglese non si spuntava neanche nelle comunicazioni private. Jane austen consegna all'epistolario tutta la sua saggia ironia, dilettandoci con l'educata sfrontatezza della sua prosa impareggiabile. Un volumetto spedibile che distilla lettera per lettera il concentrato di un'ineguagliata intelligenza pratica, sociale e letteraria, tracciando un preciso percorso di emancipazione e di consapevolezza artistica.
La vita di jane austen, ricostruita in gran parte attraverso le sue lettere. In esse troviamo un ritratto della classe medio-alta di quel tempo e vivaci descrizioni degli stili di vita e delle persone che ha incontrato nel corso della sua esistenza. Problemi di famiglia, eventi mondani, balli, flirt e giudizi tranchant e sarcastici su uomini e donne. Jane austen ci racconta tutto questo con una penna che non ha nulla da invidiare a quella dei suoi romanzi.
Il volume ripercorre l'orrendo massacro perpetrato dalla wehrmacht contro la divisione acqui nell'isola di cefalonia, all'indomani dell'armistizio che l'8 settembre 1943 lasciò l'esercito italiano abbandonato a se stesso. Nelle battaglie morirono 9406 soldati: oltre 1300 caddero durante gli accaniti combattimenti che si svilupparono in tutta l'isola, in particolare tra il 15 e il 22 settembre, oltre 5000 vennero passati per le armi o fucilati dopo la resa, altri 3000, fatti prigionieri, scomparvero in mare a bordo di tre navi che urtarono delle mine.
La bora soffia su trieste ed è come una metafora delle minacce che gravano sul commissario capo proteo laurenti. La moglie lo ha appena lasciato, il figlio frequenta una bettola di naziskin e una bomba è esplosa alle porte della città massacrando un'intera famiglia slovena. Trieste è una terra di confine ed è con ogni tipo di confine, geografico, etnico e morale che laurenti se la deve vedere.
Alberto ha 30 anni e di mestiere fa l'operaio. Da piccolo, come tutti i bambini, è stato battezzato nella chiesa del suo paese, ma oggi, da grande, non crede più in dio e non frequenta la chiesa. Un giorno, tornato dalla fabbrica, di fronte all'immagine televisiva di papa ratzinger che stringe la mano di george w. Bush inginocchiato davanti al pontefice, decide che è arrivato il momento di 'dire basta', e comunica ai genitori e ai parenti di voler uscire per sempre dalla chiesa cattolica. Ma come si può fare? A chi rivolgersi? Alberto in questo diario racconta la sua vera incredibile odissea.
'È in effetti un'opera straordinaria. La memoria di una guerra particolare e di un capitolo particolare dentro quella guerra, tuttavia capace di rendere l'idea della guerra di sempre e dei nostri giorni con una vivacità e vividezza inedite. ' (dalla prefazione di adriano sofri)
Il paguro bernardo è cresciuto e deve cambiare la sua casa-conchiglia con una più grande. Ma per renderla bella come la sua vecchia casa avrà bisogno dell'aiuto di tanti nuovi amici: un anemone, un corallo, una stella marina, un riccio, una chiocciola di mare e persino un pesce lanterna. Un viaggio nelle profondità del mare per scoprire che i cambiamenti, anche se fanno un po' paura, possono essere avventure meravigliose. Età di lettura: da 5 anni.
In questo mondo che fugge a se stesso, si può ancora trovare uno scrittore votato a una nozione superiore di poesia, in grado di restituire l'equivalente letterario di quella concezione magica della natura a cui più nessuno è disposto a dare credito. Maggiani crede nella versificazione che alleggerisce e libera, non teme di slanciarsi in aria all'inseguimento della chimera teologica, riesce anzi a sognare la grazia perduta, ritrovandola nei laghi senza rive, nei giardini verdi, nella case bianche sulle quali la luce non muore mai.
Le cronache di un chirurgo di guerra, fondatore di emergency, l'associazione umanitaria italiana per la cura e la riabilitazione delle vittime di guerra e delle mine antiuomo. In questo libro, strada mette a nudo le immagini più vivide, talvolta i ricordi più strazianti, le amarezze continue della sua esperienza di medico militante, stretto continuamente tra le politiche ufficiali dell'onu e dei padroni della guerra e le pratiche del volontariato internazionale. Prefazione di moni ovadia.