Che cos'è perla, la città artificiale in cui alfred kubin, grande disegnatore e maestro del fantastico, ha ambientato il suo unico romanzo? È un mosaico di ruderi, di antichità, di avanzi decrepiti e corrosi del passato, tratti dai più famosi angoli del mondo. Una quinta perfetta per la sua popolazione di nevrastenici e nostalgici in fuga dal proprio tempo – ma anche il dominio di un sovrano inafferrabile che tiene sotto il suo incantesimo uomini e cose, accomunandoli in un unico, allucinante disegno. Nato nel 1908 dalle visioni che tormentavano l'autore, e illustrato dal suo pennino febbrile, questo libro ha finito col sembrare, nei decenni, sempre meno un ordito di incubi e sempre più l'evocazione di un mondo che a poco a poco si sta svelando – e suona molto più plausibile se lo situiamo nell'epoca di «blade runner» che all'inizio del novecento.
Francis chisholm è un prete 'scomodo', un ribelle nel nome del vangelo. Il suo cammino verso dio è una selva di ostacoli, è come se dio lo mettesse continuamente alla prova, seminandogli la strada di continue calamità e tentazioni. Guerre, cataclismi, pestilenze, violenze sono il prezzo che francis chisholm paga per le anime guadagnate alla fede e per la conquista delle 'chiavi del regno'.
Imperniato sulla figura di don giovanni d'austria, figlio naturale di carlo v e fratello di filippo ii re di spagna, il più famoso e valente ammiraglio e generale del suo tempo, appassionato dagli ideali patriottici, eroe della repressione dei mori e della battaglia di lepanto, il romanzo si estende su tutto l'arco della storia europea del cinquecento, della quale de wohl è riuscito, anche grazie al tratteggio delle vicende quotidiane e psicologiche dei personaggi, a rivelare l'anima.
Istanbul, 1591. Tra i miniaturisti e illustratori al lavoro nel palazzo del sultano si nasconde un feroce assassino. Per smascherarlo nero è disposto a tutto, anche a rischiare la vita. Perché se fallisce, per lui non ci sarà futuro con la bella sekure, non ci sarà l'amore che ha sognato per dodici anni.
La ciociara non è un libro di guerra nel senso tradizionale del termine; è un romanzo in cui è narrata l'esperienza umana di quella violenza profanatoria che è la guerra. 'la ciociara è una storia bene impiantata e sono sicuro che se esiste quel lettore ideale di romanzi dovrà dichiarare la sua ammirazione e il gusto, il diletto dell'incontro» – carlo bola ciociara è la storia delle avventure di una madre e una figlia, costrette dal caso a passare un anno nelle prossimità del fronte del garigliano tra il 1943 e il 1944. Ma la ciociara è anche soprattutto la descrizione di due atti di violenza, l'uno collettivo e l'altro individuale, la guerra e lo stupro. Dopo la guerra e dopo lo stupro né un paese né una donna sono più quello che erano prima. Un cambiamento profondo è avvenuto, un passaggio si è verificato da uno stato di innocenza e integrità a un altro di nuova e amara consapevolezza. D'altra parte tutte le guerre che penetrano profondamente nel territorio di un paese e colpiscono le popolazioni civili sono stupri. La ciociara non è un libro di guerra nel senso tradizionale del termine; è un romanzo in cui è narrata l'esperienza umana di quella violenza profanatoria che è la guerra.
Che cos'è perla, la città artificiale in cui alfred kubin, grande disegnatore e maestro del fantastico, ha ambientato il suo unico romanzo? È un mosaico di ruderi, di antichità, di avanzi decrepiti e corrosi del passato, tratti dai più famosi angoli del mondo. Una quinta perfetta per la sua popolazione di nevrastenici e nostalgici in fuga dal proprio tempo – ma anche il dominio di un sovrano inafferrabile che tiene sotto il suo incantesimo uomini e cose, accomunandoli in un unico, allucinante disegno. Nato nel 1908 dalle visioni che tormentavano l'autore, e illustrato dal suo pennino febbrile, questo libro ha finito col sembrare, nei decenni, sempre meno un ordito di incubi e sempre più l'evocazione di un mondo che a poco a poco si sta svelando – e suona molto più plausibile se lo situiamo nell'epoca di «blade runner» che all'inizio del novecento.
Venus ha sei anni ed è una degli otto bambini di una famiglia famosa per le sue difficoltà e per gli episodi di violenza. Venus non parla e non reagisce: a occuparsi di lei con molta dedizione è la sorella maggiore wanda che è ritardata. Con il tempo e molto coraggio torey hayden scoprirà che in realtà wanda è la madre di dorothy e riuscirà a stabilire un rapporto con la bambina. Le sue capacità di insengnante unite alla grande forza dell'amore riusciranno ancora una volta nel miracolo.
Imperniato sulla figura di don giovanni d'austria, figlio naturale di carlo v e fratello di filippo ii re di spagna, il più famoso e valente ammiraglio e generale del suo tempo, appassionato dagli ideali patriottici, eroe della repressione dei mori e della battaglia di lepanto, il romanzo si estende su tutto l'arco della storia europea del cinquecento, della quale de wohl è riuscito, anche grazie al tratteggio delle vicende quotidiane e psicologiche dei personaggi, a rivelare l'anima.
'falconer' è il racconto di un uomo che sopravvive all'inferno. Farragut, quarantottenne professore universitario, genitore amorevole e marito fin troppo mansueto, viene condannato per avere ucciso il fratello e in un giorno di fine estate si ritrova nel carcere di 'falconer'. Qui perde la sua identità per assumere quella del prigioniero 734-508-32 e sprofondare negli abissi di una solitudine abitata solo dai rimorsi della dipendenza dall'eroina e di una dolorosa e lacerante omosessualità.