Nel 1933 il presidente degli stati uniti, theodore roosvelt, si trovò a dover fronteggiare una crisi disastrosa, conseguenza diretta del crollo del 1929. Furono anni difficili e occuparsi di letteratura implicò un impegno sociale fino a quel momento sconosciuto. A questa nuova generazione apparteneva steinbeck, che in questo romanzo narra la storia di uno sciopero di braccianti, del suo fallimento e di uomini che trasformano la propria disperazione in lotta per il riconoscimento dei propri diritti fondamentali. Pubblicato nel 1936 e tradotto in italia da eugenio montale nel 1940, il romanzo riassume lo spirito di un'epoca, un'opera in cui viene presentata un'immagine atroce, scandalosa ma anche poetica del new deal americano.
Jonathan trevanny è un uomo comune con una moglie, una figlia e un lavoro che ama ma economicamente poco soddisfacente. Quando scopre di essere affetto da una terribile malattia, cerca di continuare la sua esistenza nella normalità più assoluta. Ma un giorno viene avvicinato da uno sconosciuto, che venuto a conoscenza della grave malattia da cui è stato colpito, gli offre un'ingente somma di denaro per uccidere due uomini. Jonathan rifiuta sdegnato, ma quella proposta lo turba profondamente. Comincia a pensare che quei soldi servirebbero ad assicurare alla moglie e alla figlia la tranquillità economica dopo il suo trapasso. Alla fine accetta, entrando così a contatto con un mondo inquietante che però lo fa sentire di nuovo padrone della sua vita.
'la fidanzata di maigret': così la chiamano ormai al quai des orfèvres, quella pallida zitella vestita di nero, con un ridicolo cappellino verde in testa e gli occhi storti che da sei mesi, regolarmente chiede di vedere il commissario, e rimane seduta per ore in sala d'attesa. E per che cosa poi? Un paio di volte lui ha acconsentito a riceverla, e lei gli ha raccontato una storia senza capo né coda: qualcuno, sostiene, penetra di notte nell'appartamento in cui vive con la vecchia zia inferma, non porta via niente, ma sposta gli oggetti. La polizia ha sorvegliato per un mese l'edificio, ma di notte non è mai stato visto entrare nessuno. Eppure cécile è tornata di nuovo.
'stupor mundi' fu detto dai contemporanei federico ii di svevia, l'unico degli imperatori germanici del medioevo, insieme al barbarossa, che occupi un posto riconosciuto nella nostra storia e subito ci rimandi a immagini evidentissime: la disfatta inflittagli nel 1248 dai popolani di parma, la città di quel salimbene che lo paragonava a un drago funesto; gli splendori della corte di sicilia, consacrati dalla lirica della 'prima scuola', di cui il sovrano medesimo era mecenate; i castelli di puglia, gli arcieri musulmani, le donne dell'harem, le cacce col falcone illustrate nel suo trattato, il più ricco che ci resti in materia. Immagini romantiche, però. E confluenti verso un'interpretazione convenzionale, che confina federico in una luce araldica di crepuscolo: per chiudere con la sua figura un conflitto secolare tra impero e chiesa, e inaugurare invece il decollo della civiltà borghese mercantile culminante nel rinascimento. Qui l'imperatore non è segnacolo di una fase storica schematizzata, ma si muove all'interno di un complicato gioco d'azioni e di reazioni. Di lui viene rivelata, duplice e sconcertante, l'anima insieme feudale e 'illuminata': il senso feroce del potere, e lo scetticismo che a esso poneva di continuo un limite invalicabile.
Bruno dante, sedicente scrittore e figlio d'arte, passa da un'agenzia di vendite all'altra. Da qualche mese ha chiuso con l'alcol. Parrebbe aver messo la testa a posto, non fosse per quella simpatica abitudine di litigare con il proprio datore di lavoro e insultare cordialmente l'intero genere umano. Approda alla orbit di eddy kammegian, a sua volta ex alcolista. Piazza toner e cartucce per stampanti, aggancia clienti meglio di chiunque altro. Potrebbe mettersi il cuore in pace ed essere un bravo americano. Basterebbe non perdere per l'ennesima volta l'equilibrio così faticosamente raggiunto. Basterebbe non farsi licenziare in tronco. Basterebbe non innamorarsi della donna sbagliata, e fare il possibile per annegare la propria esistenza.
Una storiella breve, densa di significati e insegnamenti, che fa comprendere ai lettori l'importanza e il valore del cambiamento, della flessibilità e dell'apertura al nuovo. Nasofino e trottolino sono topolini, tentenna e risolino sono gnomi grandi come topolini. Tutti e quattro vivono nel 'labirinto' e sono alla ricerca di un 'formaggio', che li nutra e li faccia vivere felici. Il 'formaggio' è la metafora di quello che vorremmo avere dalla vita: un lavoro soddisfacente e appagante, una bella relazione d'amore, tranquillità economica. Il 'labirinto' è il mondo in cui cerchiamo quello che desideriamo: l'azienda in cui lavoriamo, la famiglia, la comunità in cui viviamo. I personaggi devono fronteggiare dei cambiamenti inattesi, uno di loro affronta il mutamento con successo e scrive sui muri del labirinto quello che ha imparato dalla sua esperienza. E proprio queste parole saranno lo spunto per scoprire come gestire il cambiamento, per subire meno stress e avere più successo nel lavoro e nella vita.
Il viaggio, il vagabondaggio per il mondo, è qui che si collocano le storie non altrimenti possono essere definite - raccolte in questo libro. Lo scrittore narra le vicende di personaggi anonimi e marginali incontrati per il mondo, uomini e donne che hanno in comune l'aver fatto della propria vita una forma di resistenza. Un amico cileno che ha diretto la rivista analisis, prima barricata della lotta contro pinochet. Un cantante che ha partecipato alla primavera di praga. Un cameraman olandese ucciso dall'esercito del salvador. Uomini che non hanno mai sperato di uscire dai margini, ma che per una volta sono affiorati, con le loro storie, dal buio dell'oblio. Come le rose che, in un solo giorno dell'anno, ricoprono il deserto di atacama.
Istanbul, anni trenta, nel corso di un ricevimento charles latimer, giallista inglese di successo, viene avvicinato dal colonnello haki, ufficiale dei servizi segreti e scrittore alle prime armi. Haki allude a dimitrios makropulos, il più grande criminale europeo di quegli anni, coinvolto in ogni delitto, compreso il traffico di eroina e l'assassinio politico. E così ha inizio l''esperimento investigativo' di latimer, che inseguirà il criminale fra le rive dell'egeo, i quartieri turchi di sofia, i boulevard di bucarest.
Mente umana e intelligenza artificiale: si tratta di due realtà comparabili? A quali leggi della fisica (classica o quantistica) obbedisce la nostra mente? Un giorno i computer potranno ragionare esattamente come noi? In questo libro di divulgazione scientifica, che al suo apparire ha provocato vivaci polemiche, l'autore afferma che la 'mente nuova', che l'intelligenza artificiale sostiene di poterci dare, è qualcosa di profondamente diverso dalla mente dell'uomo.
Che cosa si nasconde dietro l'inspiegabile, plateale suicidio di jim margolies, giovane promessa del reparto investigativo di edimburgo, buttatosi dalla rupe che domina la città? E perché un pedofilo appena scarcerato è stato alloggiato in un complesso popolare con vista sul parco-giochi? Le chance di successo per un ispettore cinico, antisociale, colmo di rabbia a stento repressa e ossessionato dal senso di colpa per la morte del suo più caro amico e collega, non sembrano numerose, ma john rebus è un mastino, un osservatore attentissimo, un investigatore indomito. E scoprirà la verità, anche se gli costerà molto cara.