Loading...

Caricamento in corso

Image from
Julien Tromeur


Classifica Libri dell'anno 2018

Vai alla classifica generale

Libri in questa classifica: 2126

Pagina 112 di 213

Posizione in classifica: 1111

Il Cacciatore Di Orfani

Yrsa Sigurdardóttir

Narrativa estera - Thriller

Il Cacciatore Di Orfani
Acclamata come la maggior scrittrice islandese di thriller, yrsa sigurðardóttir inaugura una serie straordinaria con al centro una coppia di investigatori imbattibile: un poliziotto e una psicologa, un tempo amanti e ora ai ferri corti, costretti a portare a termine la loro indagine più difficile. «la regina del thriller islandese. » - the guardian
Punteggio: 803
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 04/05/2025

Posizione in classifica: 1112

Il Cacciatore Di Orfani

Yrsa Sigurdardóttir

Narrativa estera

Il Cacciatore Di Orfani
Acclamata come la maggior scrittrice islandese di thriller, yrsa sigurðardóttir inaugura una serie straordinaria con al centro una coppia di investigatori imbattibile: un poliziotto e una psicologa, un tempo amanti e ora ai ferri corti, costretti a portare a termine la loro indagine più difficile. «la regina del thriller islandese. » - the guardian 'ti racconto una piccola storia. Una tragica storia. Parla di tre fratelli divisi da piccoli. ' un radioamatore riceve dei messaggi molto particolari che scopre essere legati a delle persone uccise. Quello che non sa è che questi omicidi sono stati ferocissimi e cruenti, regolati da rituali crudeli. La polizia brancola nel buio e non dà importanza alle segnalazioni del radioamatore finché non inizia ad affiorare un vecchio segreto, complesso e problematico, tagliente come il vento di reykjavik.
Punteggio: 803
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 07/12/2021

Posizione in classifica: 1113

Senza Mai Arrivare In Cima
Viaggio In Himalaya

Paolo Cognetti

Narrativa estera - Recente

Senza Mai Arrivare In Cima<br>Viaggio In Himalaya
Questo è il viaggio che paolo cognetti intraprende sul finire del suo quarantesimo anno, poco prima di superare il crinale della giovinezza. «'senza mai arrivare in cima. Viaggio in himalaya' ci riconsegna quei luoghi nello spirito di una esplorazione e di una immedesimazione autentiche in cui sono la natura e l'oltre a plasmare la psiche del viaggiatore che le contempla, ne subisce il fascino, finanche la forza invincibile» – andrea velardi, il messaggero «cognetti, tra pecore azzurre e leopardi invisibili, ha fatto un viaggio nell'aspra poesia della natura» – paolo mauri, la repubblica «paolo cognetti riprende il passo fisico e letterario – lento, costante, classico – col quale ci aveva lasciati» – stefania chiale, sette – corriere della sera «alla fine ci sono andato davvero, in himalaya. Non per scalare le cime, come sognavo da bambino, ma per esplorare le valli. ( . ) ho camminato per 300 chilometri e superato 8 passi oltre i 5000 metri, senza raggiungere nessuna cima. Mi accompagnavano un libro di culto, un cane incontrato lungo la strada, alcuni amici: al ritorno mi sono rimasti gli amici» che cos'è l'andare in montagna senza la conquista della cima? Un atto di non violenza, un desiderio di comprensione, un girare intorno al senso del proprio camminare. Questo libro è un taccuino di viaggio, ma anche il racconto illustrato, caldo, dettagliato, di come vacillano le certezze col mal di montagna, di come si dialoga con un cane tibetano, di come il paesaggio diventa trama del corpo e dello spirito. Perché l'himalaya non è una terra in cui addentrarsi alla leggera: è una montagna viva, abitata, usata, a volte subita, molto lontana dalla nostra. Per affrontarla serve una vera spedizione, con guide, portatori, muli, un campo da montare ogni sera e smontare ogni mattina, e soprattutto buoni compagni di viaggio. Se è vero che in montagna si cammina da soli anche quando si cammina con qualcuno, il senso di lontananza e di esplorazione rinsalda le amicizie. Le notti infinite in tenda con nicola, l'assoluta magnificenza della montagna contemplata con remigio, il sa­liscendi del cammino in alta quota, l'alterità dei luoghi e delle persone incontrate. Questo è il viaggio che paolo cognetti intraprende sul finire del suo quarantesimo anno, poco prima di superare il crinale della giovinezza. «alla fine ci sono andato davvero, in himalaya. Non per scalare le cime, come sognavo da bambino, ma per esplorare le valli. Volevo vedere se da qualche parte nel mondo esiste ancora una montagna integra, vederla coi miei occhi prima che scompaia. Sono partito dalle alpi abbandonate e urbanizzate e sono finito nel piú remoto angolo di nepal, un piccolo tibet che sopravvive all'ombra di quello grande e ormai perduto. Ho camminato per 300 chilometri e superato 8 passi oltre i 5000 metri, senza raggiungere nessuna cima. Mi accompagnavano un libro di culto, un cane incontrato lungo la strada, alcuni amici: al ritorno mi sono rimasti gli amici».
Punteggio: 800
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 14/05/2025

Posizione in classifica: 1114

Figlie Di Una Nuova Era

Carmen Korn

Narrativa estera - Storica

Figlie Di Una Nuova Era
Quattro donne, un secolo di storia: figlie di una nuova era è il primo capitolo di una nuova, avvincente trilogia tutta al femminile. «carmen korn, giornalista e scrittrice di gialli e romanzi per ragazzi, ha dato vita a una vera e epopea femminile attraverso l'instabilità politica degli anni venti, il nazismo e la seconda guerra mondiale sullo sfondo di una città che con i suoi quartieri, le strade e i locali diventa essa stessa protagonista. » – luigi forte, ttl uno strano destino, quello delle donne nate nel 1900: avrebbero attraversato due guerre mondiali, per due volte avrebbero visto il mondo crollare e rimettersi in piedi, stravolgersi per sempre sotto i loro occhi. Sono proprio loro le protagoniste di questa storia, quattro donne che incontriamo per la prima volta da ragazze, ad amburgo, alle soglie degli anni venti. Hanno personalità e provenienze molto diverse: henny, di buona educazione borghese, vive all'ombra della madre e ama il suo lavoro di ostetrica più di ogni cosa; l'amica di sempre käthe, di estrazione più modesta, emancipata e comunista convinta, è un'appassionata militante; ida, rampolla di buona famiglia, ricca e viziata, nasconde un animo ribelle sotto strati di convenzioni; e lina, indipendente e anticonformista, deve tutto ai suoi genitori, che sono letteralmente morti di fame per garantirle la sopravvivenza. Insieme crescono e vedono il mondo trasformarsi, mentre le loro vicende personali s'intrecciano in una rete intricata di relazioni clandestine, matrimoni d'interesse, battaglie politiche e sfide lavorative, lutti e perdite, eventi grandi e piccoli tenuti insieme dal filo dell'amicizia. Pagine che ci fanno respirare il fascino d'epoca di un mondo che non c'è più: i cocktail al vermut, i cappelli a bustina, gli orologi da tasca e gli sfarzosi locali da ballo, ma anche le case d'appuntamenti, i ristoranti cinesi e le fumerie d'oppio del quartiere di st pauli. E poi la lenta, inesorabile disgregazione di tutto, la fine di ogni libertà, il controllo sempre più pressante delle ss, la minaccia nazista…
Punteggio: 800
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 09/10/2019

Posizione in classifica: 1115

The Game

Alessandro Baricco

Classici, poesia, teatro e critica - Saggi

The Game
Una mappa imperdibile dell'homo sapiens dopo il sisma che ha sconvolto un'intera civiltà. La nostra. Dodici anni dopo i barbari questo libro racconta come siamo arrivati fino a qui. «tutto iniziò con un videogioco: di qui il nome the game per definire il nuovo mondo dominato dal web e algoritmi. Il libro ne ricostruisce storia e senso. Con una certezza: il gioco ha gli anticorpi per proteggerci dai fantasmi del '900. Malgrado tutto» - robinson, la repubblica qualsiasi cosa si pensi del game, è un pensiero inutile se non parte dalla premessa che il game è la nostra assicurazione contro l'incubo del novecento. La sua strategia ha funzionato, oggi le condizioni perché una tragedia come quella si ripeta sono state smantellate. Ormai ci siamo abituati, ma non va mai dimenticato che c'è stato un tempo in cui, per un risultato del genere, avremmo dato qualsiasi cosa. Oggi, se ci chiedono in cambio di lasciare la nostra mail ci innervosiamo quella che stiamo vivendo non è solo una rivoluzione tecnologica fatta di nuovi oggetti, ma il risultato di un'insurrezione mentale. Chi l'ha innescata - dai pionieri di internet all'inventore dell'iphone - non aveva in mente un progetto preciso se non questo, affascinante e selvaggio: rendere impossibile la ripetizione di una tragedia come quella del novecento. Niente piú confini, niente piú élite, niente piú caste sacerdotali, politiche, intellettuali. Uno dei concetti piú cari all'uomo analogico, la verità, diventa improvvisamente sfocato, mobile, instabile. I problemi sono tradotti in partite da vincere in un gioco per adulti-bambini. Perché questo è the game. Prima scena calciobalilla, flipper, videogioco. Prendetevi mezz'ora e passate dall'uno all'altro, in quest'ordine. Pensavate di giocare, invece avete attraversato lo spazio che separa una civiltà, quella analogica, da un'altra, quella digitale. Siete migrati in un mondo nuovo: leggero, veloce, immateriale. Seconda scena prendete l'icona che per secoli ha racchiuso in sé il senso della nostra civiltà: uomo-spada-cavallo. Confrontatela con questa: uomo-tastiera-schermo. E avrete di fronte agli occhi la mutazione in atto. Un sisma che ha ridisegnato la postura di noi umani in modo spettacolare. «qualsiasi cosa si pensi del game, è un pensiero inutile se non parte dalla premessa che il game è la nostra assicurazione contro l'incubo del novecento. La sua strategia ha funzionato, oggi le condizioni perché una tragedia come quella si ripeta sono state smantellate. Ormai ci siamo abituati, ma non va mai dimenticato che c'è stato un tempo in cui, per un risultato del genere, avremmo dato qualsiasi cosa. Oggi, se ci chiedono in cambio di lasciare la nostra mail ci innervosiamo»
Punteggio: 800
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 19/07/2024

Posizione in classifica: 1116

Lazarus

Lars Kepler

Narrativa estera - Thriller

Lazarus
L'atteso ritorno di un autore da 10 milioni di copie. L'ultimo, impossibile caso per joona linna. La polizia di oslo indaga sull'omicidio di un ladro di cadaveri: nel suo appartamento sono stati ritrovati i resti di corpi a diversi stadi di decomposizione, compreso il cranio della moglie del commissario della polizia criminale svedese joona linna. La tomba della donna, morta di cancro qualche anno prima e sepolta in finlandia, è stata profanata. Le cose si complicano quando a rostock, in germania, viene scoperto il cadavere di uno stupratore: nel suo telefono compare il numero di joona linna. Due giorni prima di essere ucciso l'uomo ha chiamato il commissario, che ora da stoccolma giunge sulla scena del crimine per partecipare alle indagini. Il tratto che accomuna entrambe le vittime dall'oscuro passato – il profanatore di oslo, lo stupratore di rostock – è la presenza di segni di flagellazione sulla schiena: la firma di jurek walter, il peggior serial killer della storia europea. Ma non è possibile, perché jurek walter è morto da tempo. Saga bauer, commissario dei servizi segreti svedesi e grande amica di joona, gli ha sparato tre colpi al petto al termine di un lungo inseguimento. Il corpo è finito in mare, ma in seguito la perizia medico-legale ha confermato tutto. Il dna non mente. E un serial killer non può tornare in vita come lazzaro. Ma il dubbio si è ormai insinuato nella mente di joona linna, mentre cresce vertiginosamente il numero delle vittime marchiate con la stessa, identica firma.
Punteggio: 800
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 20/10/2024

Posizione in classifica: 1117

Follia Maggiore

Alessandro Robecchi

Narrativa estera - Narrativa gialla

Follia Maggiore
Finalista premio intersezioni. Italia-russia 2019al centro del racconto anche questa volta protagonista è milano, si sente che robecchi «la possiede in lungo e in largo e gli piace raccontarla con disincanto e un taglio ironico» (paolo mauri). «se cercate un buon giallo: eccolo» - corrado augias, il venerdì di repubblica carlo monterossi, il milanesissimo detective per caso e autore televisivo, alla fine ha lasciato il suo lavoro nella trasmissione trash crazy love; sta imbastendo idee per un nuovo programma ma senza troppa convinzione quando oscar falcone, l'amico che fa un lavoro a metà tra il ficcanaso e l'investigatore, lo coinvolge nella ricerca di un anziano signore che se ne è andato senza lasciare traccia. L'uomo, umberto serrani, viene ritrovato in breve tempo, ma non si tratta di un vecchio rincitrullito, è uno che ha contato molto nel giro dei soldi e della finanza (sporca e pulita), e ora vorrebbe coltivare le sue ossessioni in santa pace. Questo l'antefatto di una vicenda che presto rivela tutta la sua scia nera: giulia zerbi, traduttrice di 59 anni, viene trovata morta per strada sotto casa, si sa che ha avuto una colluttazione con qualcuno, è scivolata e ha battuto la testa, ma non sembra uno scippo andato male. Il sovrintendente carella e il suo vice ghezzi indagano, ma parallelamente si muovono anche monterossi e falcone, chiamati dal vecchio serrani che alla donna è stato legato fortemente in passato. I rimpianti dell'uomo si trasformerebbero in rimorsi se non scoprisse come e perché è morta giulia. E il risarcimento coinvolge la figlia di giulia, sonia, promettente cantante lirica alla quale l'uomo regala tutto quello che può per alleviare il dolore della perdita e costruirle un futuro. Sotto una pioggia livida che flagella milano incessantemente, ghezzi e carella da un lato e monterossi e falcone dall'altro si incrociano e si evitano, due coppie di investigatori, ognuna con i suoi metodi e con alterne fortune, alla ricerca del colpevole, perché ormai è acclarato: si tratta di delitto. Al centro del racconto anche questa volta protagonista è milano, si sente che robecchi «la possiede in lungo e in largo e gli piace raccontarla con disincanto e un taglio ironico» (paolo mauri). E attorno ai protagonisti, carlo monterossi investigatore per caso, falcone rabdomante di guai, i due poliziotti di strada che annusano tracce e fanno congetture, ci sono tutti gli altri: bianca ballesi, che a crazy love lavora ancora, katrina e i suoi frigoriferi colmi di delizie, la commissaria di zona. Il sottofondo è ancora una volta bob dylan e anche il melodramma, una musica che ben si adatta all'atmosfera di rimpianto che connota il romanzo.
Punteggio: 800
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 19/07/2024

Posizione in classifica: 1118

Il Morso Della Reclusa

Fred Vargas

Narrativa estera - Narrativa gialla

Il Morso Della Reclusa
Nebbioso, beccheggiante, indolente. Sempre perso nelle sue vaghezze. È il commissario adamsberg, capo dell'anticrimine al tredicesimo arrondissement parigino. - non ci posso credere, - disse danglard, - non ci voglio credere. Torni fra noi, commissario. Ma in quali nebbie ha perso la vista, porca miseria? - nella nebbia ci vedo benissimo, - replicò adamsberg in tono un po' secco, appoggiando i palmi sul tavolo. - anzi, meglio che altrove. Quindi sarò chiaro, danglard. Non credo a una moltiplicazione delle recluse. Non credo a una mutazione del loro veleno, cosí grave e cosí improvvisa. Credo che quei tre uomini siano stati assassinati. Il commissario jean-baptiste adamsberg è costretto a rientrare prima del tempo dalle vacanze in islanda per seguire le indagini su un omicidio. Il caso è ben presto risolto, ma la sua attenzione viene subito attirata da quella che sembra una serie di sfortunati incidenti: tre anziani che, nel sud della francia, sono stati uccisi da una particolare specie di ragno velenoso, comunemente detto reclusa. Opinione pubblica, studiosi e polizia sono persuasi che si tratti di semplice fatalità, tanto che la regione è ormai in preda alla nevrosi. Adamsberg, però, non è d'accordo. E, contro tutto e tutti, seguendo il proprio istinto comincia a scandagliare il passato delle vittime.
Punteggio: 800
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 30/11/2023

Posizione in classifica: 1119

Mio Caro Serial Killer

Alicia Giménez Bartlett

Narrativa estera - Narrativa gialla

Mio Caro Serial Killer
Il decimo caso di petra delicado. Il ritorno dell'ispettrice con più carattere e intelligenza del romanzo giallo contemporaneo. «i gialli di alicia giménez-bartlett raccontano la spagna di oggi meglio di un'inchiesta sociologica» - concita de gregorio «un'ispettrice passionale con una rudezza d'altri tempi» - cesare cases una donna di cinquant'anni viene assassinata in modo brutale nella casa in cui vive da sola; il volto è sfigurato e sul cadavere è poggiata una lettera d'amore: «cara pauline, sai che ti ho amato moltissimo e che ti amo ancora. Tu invece non mi ami più e io non ho avuto altra scelta se non quella di ucciderti» e sotto la firma: demostene. Quando aurora, una ragazza ecuadoriana che lavora come badante, viene uccisa con le stesse modalità, si comincia a sospettare che si tratti di un serial killer. Le indagini presto conducono a scoprire che entrambe le donne si erano rivolte negli ultimi tempi a un'agenzia matrimoniale di cui però pare si siano perse le tracce, una specie di agenzia fantasma dall'improbabile nome «vita futura». Petra delicado vorrebbe investigare a modo suo, naturalmente al fianco di fermín garzón con cui l'intesa è perfetta, ma stavolta non è lei a dare gli ordini perché il caso viene affidato a un ispettore della polizia regionale catalana - roberto fraile dei mossos d'esquadra -, nonostante sia più giovane di lei e abbia meno esperienza. Relegata a un ruolo subalterno l'irritazione di petra sale presto alle stelle e la spinge a dedicarsi alle indagini con meno impegno del solito, rischiando di provocare equivoci ed errori, in un caso che si fa sempre più inquietante e delicato. Il nuovo attesissimo romanzo di alicia giménez-bartlett affronta argomenti forti come la morte, la follia, la solitudine nelle grandi città, la questione catalana, ma l'umorismo dell'autrice spagnola è capace di trasformare anche la storia più nera in un'esperienza quasi felice.
Punteggio: 800
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 04/01/2022

Posizione in classifica: 1120

Il Metodo Catalanotti

Andrea Camilleri

Narrativa estera - Narrativa gialla

Il Metodo Catalanotti
Mai come in questo libro camilleri inventa storie e personaggi e li fa recitare fra le quinte di un teatro di cui è lui il regista. E noi assistiamo alla messinscena che è dramma e commedia insieme. «fra argute intemperanze e astuzie varie, montalbano riafferma le sue qualità rabdomantiche che lo fanno archeologo di trame sepolte e di esistenze nascoste, oltre che sottile e lucido analista di quella 'matassa 'ntricata che è l'anima dell'omo in quanto omo'» - salvatore silvano nigro «andrea camilleri ha sfatato una maledizione nazionale. Quella descritta da umberto saba con sette parole pesanti come macigni 'la letteratura italiana sono secoli di noia'» - antonio d'orrico, la lettura, corriere della sera questa volta mimì augello se la vede brutta: nella casa dell'amata di turno rientra inaspettatamente il marito; così mimì è costretto a calarsi dalla finestra per salvare pelle e reputazione. Da un pericolo all'altro: nell'appartamento del piano di sotto dove ha cercato riparo, nel buio intravede un corpo steso sul letto, completamente vestito e irrigidito dal gelo della morte. Di un morto ammazzato ritrovato sul letto viene informata la polizia, solo che non si tratta di quel morto, perché è in tutt'altra casa, anche lui con l'abito buono. Come può essere accaduto? E che ne è stato dell'altro cadavere? Perché tutta la scena del crimine ha qualcosa di strano che sa di teatro? Parte da questo groviglio la nuova indagine di salvo montalbano, ed è proprio il teatro il protagonista del romanzo; la vittima, carmelo catalanotti, aveva una vera passione per le scene e dedicava tutto il proprio tempo alla regia di drammi borghesi. Si era anche inventato un metodo personalissimo per mettere gli attori in condizione di recitare: affrancarli dai loro complessi, aiutarli a liberare le emozioni, una vera e propria operazione di scavo nelle coscienze. Catalanotti conservava scrupolosamente annotazioni e commenti su tutti i potenziali attori con cui veniva in contatto, oltre che appunti di regia e strani quaderni pieni di cifre e di date e di nomi… il commissario montalbano spulcia tutti i dossier di catalanotti, i testi teatrali ai quali lavorava, le note sui personaggi e soprattutto il dramma che stava per mettere in scena, svolta pericolosa. Poco a poco si lascia coinvolgere dall'indagine e dalla nuova responsabile della scientifica, antonia, che sul commissario ha l'effetto di una calamita. Sarà proprio il teatro a fargli trovare la soluzione del doppio cadavere.
Punteggio: 800
                 

Ultimo aggiornamento punteggio: 09/12/2023

Privacy & Policy
Cosa è e come funziona ClassificheLibri.it
[email protected]