'moglie infelice, amante spregiudicata, passionale amica di dandy e scrittori, scrittrice di successo, edith wharton era una perfetta snob, una cronista disincantata e caustica del costume dell'alta società; eppure il suo capolavoro è questo romanzo breve che si svolge in una famiglia di contadini del new england. La storia è quella, comune, di un tradimento coniugale; ma il triangolo marito-moglie-amante è tanto micidiale da tramutarsi in una specie di tragedia greca. ' (silvia ronchey e giuseppe scaraffia)
Il linguaggio è una delle più straordinarie caratteristiche umane. A soli quattro anni un bambino conosce migliaia di parole e ha la capacità di costruire frasi così complesse, dal punto di vista grammaticale e sintattico, da surclassare la più potente intelligenza artificiale. Può una struttura così articolata crearsi da zero, per pura imitazione degli adulti, come hanno ritenuto in molti? Già negli anni sessanta noam chomsky aveva risposto con un'ipotesi ardita: a tutte le lingue del mondo è sottesa una stessa 'grammatica universale' e il cervello del bambino, fin dalla nascita, è predisposto a usarla. Steven pinker va oltre e dimostra che non solo l'uomo ha un istinto ereditario del linguaggio, ma che questo istinto, come la proboscide dell'elefante, è frutto dell'evoluzione naturale. Esistono allora i geni del linguaggio? Sì, è la risposta rivoluzionaria di pinker. Di più: esiste un linguaggio mentale astratto, il 'mentalese', che dà forma ai pensieri e che noi traduciamo, di volta in volta, nella nostra lingua madre. In un mondo di sempre più frequenti e profondi scambi non sempre pacifici tra culture diverse, la teoria di pinker rende meno incolmabili le distanze, delineando una nuova e più unitaria visione dell'uomo.
In una soffocante giornata estiva a st. Louis, nel missouri, due uomini si incontrano attraverso le sbarre di una cella, nel braccio della morte. Due uomini disperati, che non hanno più niente da perdere, che scopriranno di essere l'unica speranza l'uno per l'altro. Steve everett è un reporter, ma si è giocato carriera e matrimonio andando a letto con la moglie del capo, frank beachum è condannato a morte per omicidio e sarà giustiziato di lì a poche ore, a mezzanotte. Quell'intervista potrebbe salvare il lavoro a steve everett, ma a beachum potrebbe addirittura salvare la vita.
Nel ritiro di big sur, sulle coste della california, lo scrittore-protagonista trascorre un'estate solitaria, attratto con tutti i sensi dalle voci mutevoli dell'oceano. Uno degli ultimi capolavori dello scrittore americano.
Tra le due coree, per una serie di attentati, la tensione sale alle stelle; 30. 000 soldati americani rischiano di essere spazzati via dalle truppe nordcoreane, ma la situazione sarà risolta da un organismo che ufficialmente non esiste: l'op-center.
Un vecchio dirigibile affondato misteriosamente con tutto l'equipaggio; il presidente degli stati uniti vittima di un ricatto; un finanziere americano ossessionato dalla ricerca di un favoloso tesoro; una base sotterranea russa nascosta in un'isoletta tropicale; un progetto per diffondere la vita nello spazio. Queste le tessere di un puzzle inestricabile per chiunque, ma non per dirk pitt, protagonista di un'avventura che dalle profondità dell'oceano lo porterà per la prima volta oltre i confini del pianeta.
In questo libro, concepito come una 'sfida al mondo', tutto è negazione della misura, violazione del limite, talora sino al paradosso; e tuttavia tra sangue, fuoco, risa demoniache, slanci lirici e interrogativi che sconfinano nell'iperbole, si insinuano osservazioni acutissime, sintesi taglienti che fanno intuire le future folgorazioni: sotto il ribollire di un magma denso di detriti letterari, sotto le esplosioni di un lirismo sfrenato già si colgono un piglio personalissimo, una mano sicura e impietosa.
Nel ricco mondo dell'alta società newyorkese di fine ottocento un uomo e una donna si incontrano, si amano, si consumano di passione, si lasciano. E' la storia di un amore distrutto dalle regole di una società ipocrita, dalle sue rigide convenzioni e dai pettegolezzi spietati. E' la storia di una donna che per amore sarebbe andata contro tutto e tutti, e di un uomo che a quel mondo falso e pettegolo non ha saputo sottrarsi.
Cave canem, 'attenti al cane', è una scritta che si trova spesso all'ingresso delle domus romane. È appunto in una casa come questa che publio aurelio si ferma sulla via del ritorno a roma, dopo aver trascorso la villeggiatura a baia con l'amica pomponia. La villa appartiene a gneo plauzio, un plebeo che ha fatto fortuna allevando pesce pregiato, ed è costruita sul lago d'averno, la porta del regno degli inferi. Non appena arrivato, il senatore-detective ha una brutta sorpresa: plauzio attico, figlio di gneo, è stato trovato cadavere la notte precedente. Ben presto avviene un nuovo delitto e aurelio apprende che sulla famiglia grava un'oscura maledizione.