Una notte la giovane melanie attraversa il giardino di casa indossando l'abito nuziale sottratto dall'armadio della madre. Il giorno dopo il suo mondo non è più lo stesso: costretta ad abbandonare la confortevole dimora della propria infanzia, melanie si reca a londra con i fratelli, a vivere presso parenti che non ha mai conosciuto. Da questo momento abiterà in un negozio di giocattoli, colmo di meraviglie e oggetti bizzarri, un teatro magico in cui si muovono strani personaggi: la zia margaret, bella e silente; francie, un violinista dotato e timido; finn, imprevedibile e risoluto, che osa baciare melanie ai giardini pubblici. Poi, come orco nella sua tana, il minaccioso zio philip, che ama solo i manichini di legno che crea nel suo laboratorio.
Il volume presenta sinteticamente ma con le dovute attenzioni le fasi principali della vita di aldo moro, dall'infanzia alla morte, sottolineandone i tratti personali e l'azione politica. Particolare importanza viene data alla bibliografia, agli scritti ed ai discorsi dello statista pugliese: l'analisi degli scritti e degli editoriali può offrire una nuova, profonda chiave di lettura del pensiero di moro, giungendo a una vera e propria filosofia politica 'morotea'. L'autore non manca di descrivere le difficoltà che aldo moro incontrò con alcuni attori politici del suo tempo, come anche la questione del compromesso storico, la terza fase, il rapimento ad opera delle brigate rosse e le lettere raccolte nel celebre 'memoriale' dalla 'prigione del popolo'.
A maardam, la cittadina della svezia dove vive il commissario van veeteren avviene uno strano omicidio: un tranquillo e stimato imprenditore viene ucciso sulla soglia di casa. L'esame del cadavere rivela che, oltre ai colpi mortali, l'assassino ha infierito sulla vittima sparandogli all'inguine. Il commissario van veeteren non fa in tempo ad avviare le indagini che un secondo omicidio viene compiuto con le stesse, identiche modalità. Inoltre, le prime investigazioni fanno emergere che entrambi, pochi giorni prima della morte, avevano ricevuto strane telefonate.
Scritto tra il 1923 e il 1928, pubblicato nel 1930 e poi arricchito di nuovi brani fino all'edizione definitiva del 1961, questo libro, che rivelò in comisso uno scrittore di rango, non è dunque un diario della grande guerra, ma il racconto di un'esperienza vissuta come avventura, non come sfida eroica. Gli occhi sono quelli di un giovane, né antimilitarista né nazionalista, per il quale la cognizione della morte e del dolore, fino a quel momento ignota, è l'occasione per tornare all'eden dell'infanzia perduta. La gioventù dei soldati che la notte rincorrono le lucciole e il mattino si arrampicano sui ciliegi, la dolcezza delle donne friulane, i bagni estivi nel natisone, l'eleganza degli ufficiali, la stanchezza dei reduci dal fronte scaturiscono dal racconto per forza naturale. Lo stesso può dirsi per le situazioni della guerra: la serenità improvvisa a pochi passi da un terreno devastato dai bombardamenti, la disfatta di caporetto percepita come linea d'ombra, la solidarietà che nasce nelle pause o nei momenti più bui dell'immane e incomprensibile tragedia.
'la paesologia è una via di mezzo tra l'etnologia e la poesia. Non è una scienza umana, è una scienza arresa, utile a restare inermi, immaturi. La paesologia non è altro che il passare del mio corpo nel paesaggio e il passare del paesaggio nel mio corpo. È una disciplina fondata sulla terra e sulla carne. È semplicemente la scrittura che viene dopo aver bagnato il corpo nella luce di un luogo. ' la paesologia è la scienza di franco arminio. Una scienza inafferrabile eppure concretissima, umorale ma a modo suo esatta. Una disciplina in cui si fondono poesia e geografia: la poesia di una scrittura limpida e visionaria, lavorata col puntiglio e la cura propri della grande letteratura; la geografia del nostro sud. Arminio gira per i paesi della sua irpinia, per quelli della lucania e della daunia (i paesi invisibili) e della cintura napoletana (i paesi giganti), sconfina in molise, in abruzzo, in salento, si allontana fino alle marche e al trentino, e ovunque applica il suo metodo, mette in pratica il suo particolare modo di attraversare i territori e di raccontarli. Il suo sguardo non trascura nulla: le piazze, le strade, i bar, i cimiteri, i paesaggi più sublimi e gli scempi della modernità, lo sfinimento e la desolazione, i lampi e gli slanci. Ne viene fuori un referto preciso e accorato della situazione del mezzogiorno d'italia. Un referto che e questa è una delle singolarità del 'metodo arminio' - prevede annotazioni anche su chi la visita la fa: sull'autore stesso e il suo io errante.
Le forze delle tenebre sono ormai all'opera. L'apertura della scatola dell'orden ha creato una lacerazione nel velo magico che separa il regno dei morti da quello dei vivi, e portato alla luce la pietra delle lacrime, un gioiello di incredibile potere. Zedd decide di nascondere la pietra perché se dovesse cadere nelle mani sbagliate, potrebbe essere usata per distruggere del tutto il velo liberando l'efferato guardiano. Richard è l'unico in grado di ricucire lo strappo del velo, ma dopo aver scatenato in maniera incontrollata i propri poteri magici latenti ha bisogno delle sorelle della luce, una misteriosa confraternita di incantatrici ritenute una leggenda, che da secoli si dedica all'addestramento dei maghi.
'a casa, in irlanda' ha scritto edna o'brien, 'c'erano solo libri delle preghiere, libri di cucina e annuari dei purosangue, ma il nostro era un mondo meravigliosamente ricco di storie'. Questo dono del narratore lo ritroviamo trasposto in questa storia, ricca di umorismo e di sentimento, di due ragazze in fuga da casa, in cerca di guai, del grande amore e dell'indipendenza. Come in altri libri di edna o'brien, la tanto desiderata separazione, la fuga dalla terra d'infanzia, esige un'impossibile compensazione attraverso l'amore, fisico e romantico.
Mary è una sopravvissuta. Negli anni sessanta apparteneva al gruppo terroristico d'ispirazione radicale noto come lo storm front. Oggi, latitante e segnata duramente dalla vita, mary 'viaggia' nel tempo sulle ali psichedeliche dell'acido, rivivendo di continuo i giorni di un passato che non tornerà più. Chiusa nella sua allucinata solitudine, si lascia divorare dalla rabbia, mentre intorno a lei avanza l'edonismo materialista degli anni ottanta. Un giorno, casualmente, mary si imbatte in un'inserzione pubblicata sulla rivista rolling stone e si convince del fatto che lord jack, l'allora leader del gruppo terroristico, anch'egli tuttora latitante, la sta chiamando a sé per ricostituire lo storm front. Ma per mary, jack è anche l'uomo che non ha mai smesso di amare. L'uomo che sarebbe stato il padre di suo figlio, se solo lei, ferita gravemente in seguito a uno scontro a fuoco con l'fbi, non avesse perso il bambino che portava in grembo. Quando mary rapisce il figlio neonato di laura clayborne, per portarlo in dono al suo amato jack, il destino delle due donne si unirà; e un passato fatto di armi, odio e morte tornerà a imperversare per le strade, da atlanta fino alla california, insanguinando la scia lasciata dalla furia omicida di mary terror.
Un 'uomo di harvard' sconfessa i suoi amici e li consegna alla famigerata commissione mccarthy. In seguito diventa consigliere di nixon, un consigliere piccolo piccolo, che lavora nel sotterraneo della casa bianca come un topo di biblioteca. Quando esplode il caso watergate, nixon gli rifila le casse con tutti i nastri registrati. Lo arrestano e trascorre qualche anno rinchiuso in una lussuosa galera di new york, ma poi diventa di colpo direttore generale di un colossale trust di compagnie americane. L'amara parabola della fine del sogno americano, in cui vonnegut dà mano a tutto il repertorio del suo straordinario stile narrativo, sempre in perfetto equilibrio tra la satira e il dramma.
Con 'i robot dell'alba', un'altra pietra miliare della sterminata saga spaziale che vede uomini e robot uniti per la conquista della galassia, si conclude la trilogia robotica di isaac asimov, che avrà il suo epilogo in 'i robot e l'impero'. «i primi tre romanzi del ciclo» come ricorda giuseppe lippi nell'introduzione al volume «non solo sono legati da uno sfondo tematico comune, ma anche dalla presenza di una memorabile coppia di protagonisti, quegli elijah baley e r. Daneel olivaw che sono diventati tra i più famosi personaggi della fantascienza americana». Sul pianeta aurora, baley dovrà cercare di svelare la trama che ha portato a un crimine di tipo insolito: la «morte» di un robot. Ma dietro la risposta che lo attende si celano un enigma e un'opportunità ancora più grandi: a chi toccherà colonizzare l'universo, all'umanità o ai robot, macchine in tutto simili all'uomo?