Continua la pubblicazione degli inediti e il recupero dei libri dimenticati del padre del giallo italiano. Una storia sulla seduzione e sull'inganno, avvolgente come una stretta fatale. Trieste, immediato dopoguerra. La città è sotto il controllo del governo militare alleato, ma il confine orientale è a pochi chilometri e nella regione spie e soldati si fronteggiano in un grande gioco ad alta tensione. Un agente americano sotto copertura, kirk mesana, sta indagando su una cellula nemica quando viene gravemente ferito in un agguato. Per depistare i nemici, e salvargli la vita, viene diramata la falsa notizia della sua morte, mentre l'uomo viene nascosto nel più profondo anonimato. Diana, la bellissima ragazza triestina con cui kirk aveva una relazione, è sconvolta dalla tragedia, ma una serie di fatti misteriosi insinua in lei il sospetto che la verità possa essere un'altra. Inizia così una vorticosa avventura che vedrà i due amanti inseguirsi a perdifiato, mentre attorno a loro si scatena una guerra silenziosa di ricatti e tradimenti, e nessuno nelle vie di trieste potrà più dirsi al sicuro.
L'opera, tra le più brillanti di sören kierkegaard, inizia con una riflessione sulla forza della fede che dimostra di avere abramo quando dio gli ordina di sacrificare suo figlio isacco. Il pensatore danese espone quattro possibili alternative che l'uomo avrebbe potuto scegliere fallendo, però, nella prova di fede a cui era stato sottoposto. Offre, nel corso dell'analisi di queste, la propria interpretazione della vicenda. Johannes de silentio (pseudonimo di kierkegaard) pur ammirando profondamente la fede di abramo non riesce, però, a comprenderla fino in fondo e a farla sua.
La notte di santa lucia è la più lunga dell'anno, una notte magica di trepidante attesa nelle case di brescia per l'arrivo dei doni che anticipano il natale. Nella villa dei morlupo tutto tace, le luci sono spente, nessuno attende regali, ma notizie della piccola mila, scomparsa quella mattina nel bosco di mompiano. Le ricerche delle forze dell'ordine e dei volontari che setacciano la zona non si fermano neanche al calar del buio: i morlupo sono una delle famiglie più ricche e influenti della città. A complicare le cose la scoperta della scomparsa di un'altra compagna di classe di mila. Un intrico di voci, verità sussurrate e silenzi ostili in tutti gli ambienti cittadini fanno temere il peggio. La capo commissario vittoria troisi è riluttante ad accettare le indagini, ma la delicatezza del caso richiede la sua esperienza. In quella ricca città di provincia del nord è stata trasferita solo l'estate prima da roma, per riprendersi da un brutto incidente e curare le ferite che ancora si porta addosso. Accompagnata dal giovane agente del posto mirko rota, dal suo angelo custode rimasto nella capitale e dai fantasmi che non la abbandonano, vittoria troisi si trova a rimestare tra torbide relazioni vendette e rancori mai sopiti che risalgono agli anni di piombo e ancora più indietro fino all'epilogo della seconda guerra mondiale.
Nel suo primo romanzo in volume, scerbanenco racconta con l'istinto del detective un'implacabile dark lady, sospesa tra peccato e innocenza. Un esordio che ha la firma inconfondibile del maestro del noir italiano. Elena varani è una donna giovane, bella, fatale. Ama sedurre e farsi sedurre, un gioco pericoloso che la lascia sola con un figlio, il piccolo giovanni, detto anni. Giulio, il padre del bambino, fa perdere le proprie tracce, così elena trova la protezione del signor margoni, il titolare della pellicceria in cui lavora. L'uomo si prende cura di lei e le procura un lavoro come attrice, ma elena preferisce alle sue attenzioni cortesi quelle meno nobili di un giovane ricco, bello e sfrontato. La loro vita eccitante, tra circoli esclusivi e corse in automobile nelle notti di milano, si rivela un'illusione che si dissolve alle prime luci dell'alba, quando elena dovrà scegliere tra il suo terzo amore e una nuova, inaspettata, possibilità.
Il belo dell'arte. «l'unica speranza per uno studente è trovare un buon insegnante» «questo libro che avrebbe dovuto essere un'originale 'agenda' e 'diario' per appunti, memoria, attese, è venuto fuori un thriller. Il diario della capra è l'appunto per una enciclopedia minima del bello, del diverso, del sorprendente, del noto che non era noto. » – furio colombo, il fatto quotidiano un viaggio nella cultura e nel pensiero di vittorio sgarbi: fra opere, citazioni, frasi, suggestioni e pensieri, scritti e selezionati dal famoso critico d'arte.
Tre generazioni di donne, unite e divise da nodi di amore e disamore che nella memoria della più giovane sono un dato di fatto, senza tempo e senza spiegazione. Tra chiara e sua nonna lulù, ostetrica condotta, l'affetto e la complicità sono cementati dalle lunghe estati passate insieme nella casa vicino al mare, a capo gelsomino. Tra lulù e marianna, la madre di chiara, c'è invece solo un muro di silenzi e recriminazioni. Perché? Non sembra esistere risposta. Finché, per ricucire quello strappo, chiara decide di raccontare la storia della sua famiglia, partendo dalla sardegna della sua infanzia, uno sfondo vivido come solo certi ricordi felici sanno essere. Ma al cuore della guerra fredda tra lulù e marianna scoprirà un segreto capace di deflagrare di vita in vita, cambiando ogni cosa. Con grazia e tenerezza, elvira serra dipana in queste pagine il filo rosso con cui ogni madre si lega alla figlia per sempre. Intreccia una narrazione avvincente in cui nulla è ciò che sembra. Ci conduce nella più intima delle esplorazioni e nella più ardita delle avventure: la ricerca delle proprie radici.
Ambientato nel caucaso, dove tolstoj prestò servizio militare, 'i cosacchi' (1863) narra un'esperienza intima, quanto mai varia e contraddittoria, vissuta dal protagonista olenin, alter ego dell'autore: la tentazione del ritorno alla natura, o meglio della fuga nella natura, culminante nel fallimento dell'amore per mar'janka. «come cercatore appassionato di dio e della verità,» scrive gianlorenzo pacini nell'introduzione «tolstoj accarezzò sempre il sogno di placare nell'abbraccio della gran madre natura le inquietudini della sua coscienza. L'incontro con il mondo cosacco dovette costituire per lui una chiara presa di coscienza del fatto che da quella parte la strada era chiusa, che non si poteva placare il dubbio semplicemente ignorandolo, che non si poteva scavalcare la coscienza per tornare all'immediatezza dell'essere. ».
Quando si deve smettere di sperare? Beth se lo chiede ogni giorno, guardando suo figlio jake in un letto di ospedale. Jake avrebbe bisogno di un trapianto, ma né lei né michael, il marito, sono compatibili. Ma ecco che accade il miracolo: frugando tra alcune vecchie carte, beth scopre di essere stata adottata. E, oltre lo sconcerto e la tristezza, beth intravede una possibilità: da qualche parte, vicino a lei, potrebbero esserci parenti biologici compatibili con jake. Inseguire quella speranza diventa per beth un'ancora di salvezza in un oceano di dubbi. Armata solo del proprio coraggio e di pochissime informazioni, beth inizia a combattere contro un muro di silenzi, reticenze e segreti. Ma non si arrende. Perché sa che l'amore è una luce impossibile da spegnere, e sarà quella luce a mostrarle la via. Perché questa è una battaglia che deve vincere a ogni costo. Perché solo ritrovando il proprio passato potrà salvare il futuro di suo figlio.
Tra memoria personale e analisi storica, ernesto galli della loggia rilegge e racconta la parabola discendente di quello che per anni è stato un sistema d'istruzione invidiabile. Paragonare la scuola di qualche decennio fa a quella di oggi è uno sterile esercizio di nostalgia? O è forse l'unico vero modo per capire la più grande crisi della mediazione, la scomparsa dei corpi intermedi, che il nostro paese abbia mai attraversato? Come si collega il declino di ogni autorevolezza alla deriva delle istituzioni? Tra i più illustri storici italiani, ernesto galli della loggia ricostruisce le vicende della scuola dall'unità a oggi, smontando le interpretazioni più retrive su cosa fecero o dissero veramente personaggi chiave come giovanni gentile e don milani, seguendo i salti mortali della politica da berlinguer a renzi, aiutandoci a distinguere tra ideologia e realtà, storia e invenzioni. Sullo sfondo, la modernità di un paese che ha scelto di distruggere la sua risorsa principale. E che oggi più che mai ha bisogno di rigenerarla.
Nel febbraio del 1617, a milano, caterina medici, serva «carnosa ma di ciera diabolica», viene condannata al rogo. In apparenza, uno dei tanti casi di stregoneria depositati nei nostri archivi. Ma la scrupolosa, o meglio accanita, ricostruzione che all'atroce caso dedica sciascia in questo libro del 1986 ci mostra che non è così, giacché tutta la vicenda nasconde tra le pieghe interrogativi e zone d'ombra. Nello sbrogliare l'esasperante «pasticciaccio» con le cadenze e il montaggio di un thriller – consegnandoci una inconfondibile, magistrale miniatura microstorica –, ancora una volta sciascia scrosta dalla storia una delle innumerevoli maschere del potere, sino a svelarne il volto ripugnante e primigenio. E ancora una volta riesce ad assimilarsi sapientemente allo stile dei documenti, affidando la luce del giudizio al contrappunto mentale dei lettori.