A oltre mezzo secolo di distanza è ormai convinzione comune che occorra un ripensamento della resistenza, sulla quale tutti mostriamo troppo facili certezze. Si tratta, soprattutto, di riconoscere a questi fatti la loro dignità di grande evento storico, sottraendoli ai ricorrenti rischi della retorica celebrativa o alle strumentalizzazioni di parte spesso riduttive e liquidatorie. Il libro affronta temi cruciali legati al passaggio dall'italia fascista all'italia del dopoguerra visti sotto il profilo della 'moralità' operante nei protagonisti. Nell'analisi degli eventi tra il settembre 1943 e l'aprile 1945, claudio pavone distingue tre aspetti: la guerra patriottica, la guerra civile e la guerra di classe - «tre guerre» che sono spesso combattute dallo stesso soggetto - introducendo così una novità interpretativa in grado di cogliere tutte le sfumature e di attraversare orizzontalmente una realtà storica di estrema complessità. Gli argomenti presi in esame - tra i quali l'eredità della guerra fascista, il dissolversi delle certezze istituzionali, le fedeltà e i tradimenti, il valore fondante della scelta, il rapporto fra le generazioni, l'utopia e la realtà, il grande nodo del la violenza - ci costringono a riflettere su alcune questioni brucianti e sempre attuali, prima fra tutte quella del rapporto tra la politica e la morale nella vicenda storica.
L'uomo è diverso da tutti gli altri animali, grazie soprattutto al controllo sulla natura che si esprime e si riflette nelle forme più peculiari della nostra civiltà. A ciò sono però anche associati aspetti oscuri: guerre, genocidi, distruzioni delle risorse. L'uomo comunque è anche un semplice primate, un terzo genere che condivide con le altre due specie di scimpanzé più del 98 per cento del corredo genetico. Diamond parte da questo fatto per costruire un ritratto inedito dell'umanità. Si scopre così che il linguaggio, l'arte, l'agricoltura, i comportamenti sessuali, persino la propensione alla violenza e al genocidio hanno antecedenti diretti in altre specie, passati in noi attraverso le leggi dell'evoluzione.
Sakutaro sta andando in australia, ma la sua non è una gita qualunque: porta con sé le ceneri di aki, morta a soli diciassette anni di leucemia. L'australia è la terra che aki ha sempre sognato ed è là che lui disperderà le sue ceneri. Comincia così il manga ispirato al romanzo di katayama, che rievoca il primo incontro, gli appuntamenti dopo la scuola e il dolce avvicinamento tra i due protagonisti. E infine la malattia, il ricovero, la disperata fuga dall'ospedale.
Vii secolo d. C . L'inghilterra è divisa in piccoli regni sempre in guerra tra loro e incapaci di affrontare le minacce che vengono dal grande mare del nord. Dalla nebbia emergono vascelli dei vichinghi danesi, che si abbattono sulle coste inglesi con brutalità. Uthred, rampollo di un piccolo reame sulla costa, viene rapito dai vichinghi, diventa prima lo schiavo e poi il pupillo del re ragnar, pirata e guerriero. Al suo fianco, in una terra lontana e gelida, uthred diventa uomo. Apprende a brandire la spada, a navigare, e conosce l'ardore delle donne del nord. Inizia così, tra battaglie, tempeste e una difficile formazione, la saga di uthred e del suo re. Un ciclo di avventure che fonde leggende arturiane e realtà storica.
Il libro è la storia vera del padre dell'autrice che a sedici anni, nel 1919, a causa del fallimento del padre, piccolo imprenditore, emigra nell'oregon per costruire una ferrovia. Le condizioni di lavoro sono così disumane e i soprusi così frequenti da spingerlo a tentare due volte il suicidio. Timido e sensibile, impara a suonare la fisarmonica, va a san francisco e si guadagna da vivere suonando alle feste degli italiani. Quando la fisarmonica gli viene rubata, nessuno gli offre un altro lavoro: in preda alla disperazione spacca la vetrina di un negozio e viene incarcerato. Maltrattato e picchiato dai secondini, si ribella, sembra perdere la ragione e viene internato in un manicomio dove un fratello lo trova tre anni più tardi.
La storia del bambino con il pigiama a righe è difficile da descrivere in poche parole. Di solito in copertina diamo alcuni indizi, ma in questo caso siamo convinti che farlo sciuperebbe la lettura. E importante invece che cominciate a leggere questo libro senza sapere di che cosa parla. Farete un viaggio con un bambino di nove anni che si chiama bruno. (ma questo non è un libro per bambini di nove anni. ) e presto o tardi arriverete con bruno davanti a un recinto. Recinti come questi esistono in tutto il il mondo. Speriamo che voi non dobbiate mai varcare un recinto del genere. John boyne è nato in irlanda nel 1971 e vive a dublino. Ha precedentemente scritto romanzi per adulti, questo è il suo primo romanzo per ragazzi.
La vita di sarah clark cambia per sempre quando, a quattordici anni, conosce un nuovo professore, daniel carr, di ventiquattro anni maggiore di lei, sposato, con due figlie. Il professor carr è un uomo colto e affascinante. Ma è anche un uomo pericoloso, che seduce sarah e intreccia con lei un rapporto torbido, perverso, segnato dalla brutalità e dalla violenza. All'improvviso, il professore se ne va, e per otto anni sarah passa da un uomo all'altro, cercando di trovare quella comunione dei corpi che aveva sperimentato con daniel. L'unico punto fermo della sua esistenza è l'amicizia con il suo ex compagno di scuola jamie, anche lui sposato ma da sempre innamorato di lei. All'improvviso, daniel ritorna.
Madrid, venerdì santo. Alle tre di mattina la città è deserta. Le luci del casinò illuminano i volti degli ultimi giocatori diretti verso casa. Un uomo cammina nervosamente verso la propria auto. Pensa ai soldi persi al tavolo da gioco, alla fortuna che non lo aiuta mai. Sente un rumore, forse dei passi. Un colpo secco con un oggetto pesante, poi è soltanto silenzio. Quando i poliziotti giungono sul posto, accanto al cadavere sfigurato c'è solo un biglietto con parole oscure. Ma le morti misteriose non finiscono qui. Pochi giorni prima, il corpo senza vita di una prostituta è stato ritrovato accanto al cadavere di un piccolo storno e un uomo noto per la sua vita dissoluta è morto avvelenato, con la gola trafitta da un punteruolo. Accanto a loro, altri due biglietti. Stesso stile, stessi dotti versi cifrati. Tocca al professor sebastiao silveira, antropologo dell'università di londra con legami nella polizia, fare luce sul caso mentre il numero di morti sale rapidamente e la città si tinge di sangue. Insieme a una giovane detective e ai membri del circolo 'gli amici di cambridge', un'associazione fondata anni prima dal padre e da alcuni amici filosofi con l'hobby di sciogliere antichi enigmi, silveira scoprirà che le citazioni contenute nei messaggi si ricollegano tutte a un'unica opera: l'inferno di dante. Una mente folle sta riproducendo le punizioni inferte ai peccatori nei gironi danteschi.
Pubblicato nel 1995, 'le catene di eymerich' costituisce il terzo episodio della saga dell'inquisitore catalano ed è ambientato nel 1360 quando il frate, appena quarantenne ma già da tempo inquisitore generale del regno d'aragona, viene inviato in missione in valle d'aosta. Qui, nel villaggio di chàxillon, sembra abbia trovato rifugio una comunità di catari sopravvissuti alle persecuzioni. Sulle tracce degli eretici, eymerich procede nelle indagini: attorno a lui si moltiplicano inquietanti prodigi mentre creature mostruose e apparentemente immortali gli sbarrano il passo. Ancora una volta la lotta di eymerich contro le forze demoniache si svolgerà a cavallo tra diverse epoche storiche dalla germania nazista alla romania liberatasi da ceausescu.
Quando muore il marito vince, un giudice che durante gli anni del fascismo ungherese aveva subito gravi torti, la vecchia signora szocs si ritrova completamente sola nella modesta casa di famiglia nella campagna ungherese. È allora che la figlia iza, una dottoressa di successo che vive sola nel rigore di budapest, decide di portare la madre a vivere con sé. Ma nella nuova casa, perfetta e confortevole come vuole la posizione di iza, la signora szocs non si trova affatto a suo agio: tutto è troppo freddo e senza vita, proprio come iza. E così, a poco a poco, la fragile donna si chiude in un mutismo impenetrabile, affievolendosi inesorabilmente fino al giorno in cui non decide di ritornare al suo villaggio per compiere un gesto inatteso e liberatorio.