Una donna si confida o forse si confessa a un misterioso presidente. È in un luogo chiuso: forse un carcere o magari un ospedale. Aveva ottenuto un permesso, una concessione eccezionale per le circostanze in cui si trova, ma alla fine ha deciso di non utilizzarlo e ora spiega le sue ragioni: i motivi profondi e sorprendenti per i quali ha rinunciato a seguire l'uomo che ama e amerà sempre. Il tono è volutamente leggero e brioso, ma questo racconto trasmette lo sgomento di fronte al mistero della morte e della vita.
'alfabeti' è un viaggio tra i libri e nella letteratura - uno dei mille possibili viaggi. Il percorso inizia dalle letture d'infanzia e d'adolescenza. Ci sono i libri che ci hanno formato, che ci hanno ferito e insieme hanno saputo curare la ferita. I libri che permettono di conoscere e ordinare il mondo e quelli che ne svelano il caos travolgente e distruttore, l'incanto e insieme l'orrore. I libri che fanno balenare la salvezza e quelli che si affacciano sul nulla. Soprattutto quelli che allargano i confini della letteratura e rimandano al di là di essa. 'alfabeti' parla soprattutto di libri che s'intrecciano e si scontrano con la vita e con la storia per tornare poi alla vita, plasmando gli sguardi, le idee, i sogni e le esistenze quotidiane dei loro lettori. Libri che trascendono anche la propria perfezione estetica per dire il dolore come la bellezza, l'amore come l'abiezione.
Scelto da ibs per la libreria ideale. Viaggio come momento di ricerca, possibilità di un più profondo possesso del presente, libertà dalla quotidianità che imbriglia l'anima chiudendola all'esperienza degli altri: 'dante sapeva che l'amore per fiorenza, appreso dall'acqua dell'arno, doveva condurlo a sentire che la nostra patria è il mondo, come ai pesci il mare'. L'autore ripercorre alcuni dei viaggi più significativi della sua esperienza, spesso dei ritorni, oppure momenti in cui ha attraversato una frontiera o uno stato che magari non esistono più, in cui ha visto un gesto o un'espressione su un viso, ha sentito un grido. Come lui stesso afferma per vedere un luogo occorre rivederlo. Il noto e il familiare, continuamente riscoperti e arricchiti, sono la premessa dell'incontro, della seduzione, dell'avventura. Il viaggio più affascinante è il ritorno.
Paesaggi, umori, incontri, riflessioni, racconti di un viaggiatore sterniano che ripercorre con pietas e humor il vecchio fiume, dalle sorgenti al mar nero, ripercorrendo insieme la propria vita e le stagioni della cultura contemporanea, le sue fedi e le sue inquietudini. Un itinerario fra romanzo e saggio che racconta la cultura come esperienza esistenziale e ricostruisce a mosaico le civiltà dell'europa centrale, rintracciandone il profilo nei segni della grande storia e nelle effimere tracce della vita quotidiana.
Nel nuovo libro dell'autore di 'danubio' e 'microcosmi' tornano i temi chiave dell'uomo nel suo rapporto con la storia, il mare, e l'avventura. E poi scenari suggestivi che passano da londra alla dalmazia, dall'islanda alla tasmania. Vicende, sentimenti e personaggi che s'imprimono nella memoria. Due secoli di storia tra racconto e riflessione, destini individuali ed epopee collettive.
Alle soglie della grande guerra, il giovane enrico, grecista e filosofo, s'imbarca per il sudamerica e va a fare il gaucho in patagonia, sparisce nell'anonimato e nella solitudine. Tra la fuga in patagonia e il ritorno al mare istriano, fra la caduta dell'impero e la tragedia della seconda guerra mondiale e del comunismo, tra i grandi spazi d'oltreoceamno e il caparbio ritiro immobile su uno scoglio dell'adriatico, l'esistenza di enrico, ricca di avventure, amori e vicissitudini, si consuma interiorimente in un'ansia di perfezione che la conduce al nulla, si brucia per troppa luce e si chiude in un acre e nostalgico diniego, sul grande sfondo del mare, del suo incanto e del suo vuoto.
I cinque protagonisti di questi racconti si ritrovano tutti a fare i conti con un tempo che sembra non avere inizio né fine, corrente di un fiume che conduce alla foce e alla sorgente. «uno dei più grandi scrittori del nostro tempo» - mario vargas llosa «l'illustrazione di copertina, cerchi d'acqua prodotti dal lancio di un sasso, porta a pensare che l'autore abbia a cuore l'idea di un tempo liquido, eracliteo» - paolo di paolo, il venerdì «sempre vuol dire vivere o morire? Il vetro della clessidra si accende e si colora nella luce che lo attraversa, una luce dorata rugginosa quando la clessidra è colma di sabbia e giallorosa pallido quando si svuota. » i cinque protagonisti di questi racconti si ritrovano tutti a fare i conti con un tempo che sembra non avere inizio né fine, corrente di un fiume che conduce alla foce e alla sorgente. Il ricco e ormai vecchio industriale che inscena una beffarda ritirata dalla vita; il maestro di musica che dopo tanti anni rivede il proprio allievo in un incontro di ambigua ed elusiva crudeltà; il viaggiatore che, nella piccola e assopita cittadina di krems, mosso da una coincidenza apparentemente insignificante, scopre il non tempo della vita e dell'amore in cui tutto è presente e simultaneo; il vecchio scrittore ospite d'onore di un premio che misura la propria estraneità al mondo e ai riti della letteratura; e infine il sopravvissuto della grande guerra e della grande stagione culturale della trieste absburgica e irredentista che osserva le riprese di un film dedicato a una vicenda della sua giovinezza e di quella dei suoi amici stentando a riconoscere sé stesso e i propri compagni nei gesti e nelle battute degli attori che li interpretano. Ironicamente crudeli, malinconicamente sobri, i cinque personaggi sembrano a poco a poco attutire l'intensità delle loro esistenze, sfumando la distinzione tra finzione e realtà, con la consapevolezza che anche «le pagine invecchiano come le cose vive: fanno orecchie d'asino, si sgualciscono, avvizziscono. Come la mia pelle».
In questo romanzo violento, tenero e appassionato, claudio magris si confronta con l'ossessione della guerra di ogni tempo e paese. «claudio magris è uno dei più grandi scrittori del nostro tempo. » - mario vargas llosa «in quest'epoca barbarica della storia, le opere e la presenza di claudio magris sono indispensabili. » - george steiner una guerra universale, rossa di sangue, nera come le stive delle navi negriere, cupa come il mare che inghiotte tesori e destini, grigia come il fumo dei corpi bruciati nel forno crematorio della risiera di san sabba, bianca come la calce che copre il sepolcro. Non luogo a procedere è la storia di un grottesco museo della guerra per l'avvento della pace, delle sue sale e delle sue armi, ognuna delle quali racconta vicende di passione e delirio; è la storia dell'uomo che sacrifica la vita alla sua maniacale costruzione, per riscattarsi alla fine nell'accanita ricerca di un'orribile verità soppressa; è la storia di una donna, luisa, erede dell'esilio ebraico e della schiavitù dei neri. Con una narrazione totale e frantumata, precisa e insieme visionaria, magris scava con ferocia nell'inferno spietato delle nostre colpe, e racconta l'epos travolgente di tragedie e silenzi dell'amore e dell'orrore.